IL CANE DI CRISIPPO


By Alfredo

Oggi, sempre spendendo i Talleri, il tema tratta di logica e della capacità di ragionare degli animali, tema che, immagino, sarà molto caro a Claudio, ma anche a me, a seguito delle mie esperienze di vita con cani e cavalli.

Il fondatore dello Stoicismo, Crisippo di Soli (280-205 a.C.) fu scrittore fecondo e maestro di dialettica.

stoicismo

Sviluppò la logica delle proposizioni, fissando dei criteri di verità che anticipano la logica moderna. Da naturalista e attento osservatore del comportamento animale. sostenne che anche i cani sono capaci di ragionare, però solo interiormente, alla maniera di uomini muti.

IL CANE DI CRISIPPO: QUANDO FIUTARE E’ RAGIONARE

“Lo stoicismo fu la più fortunata delle correnti postaristoteliche.
Le altre due, l’epicureismo e lo scetticismo. non riuscirono ad avere la stessa influenza.
La tradizione attribuisce alla scuola stoica due fondatori: Zenone di Cizio e l’altro Crisippo di Soli, per l’importanza della sua dottrina.
A Zenone si deve la tripartizione delle discipline filosofiche in logica, fisica ed etica. E’ rimasto famoso il suo esempio dell’uovo: la logica è come il guscio che avvolge l’albume, cioè la fisica, che a sua volta circonda il tuorlo, l’etica;
Crisippo accolse senz’altro questa tripartizione, con la differenza che invece di preferire l’etica, come facevano gli altri stoici, privilegiò la logica, chiamata anche dialettica.
Secondo Diogene Laerzio (storico ndr), Crisippo si divertiva a fare ragionamenti tra il surreale e il sofistico: *Vi è una testa; tu non l’hai, V’è perciò una testa che tu non hai; dunque non hai testa*. Oppure: *Ciò che tu dici passa per la tua bocca; ma tu dici ‘carro’; dunque un carro passa per la tua bocca* (cfr. Vite VII, 187).
In realtà Crisippo, che pur si sarà divertito a stupire con questi sofismi, contribuì allo sviluppo della logica scoprendo dei criteri di verità per le proposizioni composte.
Una di esse stabilisce che, premesso che di due proposizioni o è vera la prima o è vera la seconda, nel caso sia vera la prima, non sarà dunque vera la seconda.
Ad esempio:
*O Socrate è uscito o è in casa; ma è uscito; dunque non è in casa*.
A prima vista non pare una grande scoperta, ma il merito del logico è spesso proprio questo: evidenziare le leggi implicite dei ragionamenti che l’uomo comune formula istintivamente.
In questo modo egli offre una tecnica sicura per provare, in qualunque occasione, la loro correttezza.
Gli stoici avevano un vero culto per la ragione e attribuivano alla natura un carattere provvidenziale. Non deve sorprendere perciò che Crisippo rivolgesse la sua attenzione anche agli animali, nei quali riteneva di trovare al conferma di una totale razionalità della natura.
[…]
Plutarco si diverte a rilevare le incongruenze di Crisippo e nota nel ‘Sulla natura’ che esaltava la provvidenzialità del mondo animale, il filosofo stoico si era contraddetto. Ha infatto scritto che * giustamente Esiodo proibisce di urinare nei fiumi e nelle fonti, e che ancor di più ci si deve astenere dall’urinare vicino a un altare o alla statua di un dio, giacché non ha nulla a che fare con la ragione che cani e asini e fanciulli ancora privi della parola facciano questo, non avendo nessuna attenzione né alcuna capacità di riflessione su tali azioni* (cfr. Le contraddizioni degli Stoici, XXII).
Per rincarare la dose Plutarco ricorda che il filosofo era solito lamentarsi degli schiamazzi di colombe e pernici. Ma allora si chiede, cani e compagnia bella hanno o no a che fare, per Crisippo, con la ragione?
E’ probabile che qui Plutarco nei confronti del filosofo stoico, come già Diogene Laerzio, indulga allo scandalismo.
Basta leggere un testimone più attendibile, Sesto Empirico, medico e filosofo greco, per fugare ogni dubbio sulla filosofia animalista di Crisippo.
*Secondo Crisippo, il cane partecipa della tanto celebrata dialettica. Dice, infatti, che esso per lo più si appoggia su un argomento indimostrabile. Quando cioè arriva a un trivio e annusa due vie per le quali non passò la fiera, infila senz’altro la terza, senza nemmeno annusare le tracce.

Afferma, infatti, l’antico filosofo che il cane si comporta come se facesse questo ragionamento: ‘La fiera è passata o per di qua, o per di là, o per quell’altra parte. Per di qua no, per di là no, dunque per quell’altra parte’*
(cfr. Schizzi pirroniani, 69).
L’argomento indimostrabile, qui citato da Sesto Empirico, è uno dei cinque assiomi teorizzati da Crisippo, più precisamente una variante del criterio di verità esemplificato sopra.
[…]
Nel Seicento un filosofo destinato a una grande influenza, Cartesio, sosterrà che gli animali non sono che pure macchine, autorizzando così – implicitamente – qualunque forma di maltrattamento nei loro confronti.

Seguirà una polemica fra detrattori e difensori degli animali, come Montaigne. Quest’ultimo che era sensibile al fascino dello stoicismo e conosceva la teoria di Crisippo, scriverà nei suoi ‘Saggi’ (o Essais ndr), pagine memorabili a difesa delle bestie per provare che esse hanno intelligenza e sentimenti non lontani da quelli dell’uomo.

(Chi volesse approfondire cerchi Apologia di Raimondo Sebond, dove troverà parecchi esempi portati da Montaigne a sostegno della sua tesi ndr).
[…]
L’atteggiamento dell’uomo verso gli animali è sempre stato ambiguo, oscillante fra l’amore e il disprezzo.
Per molti i gatti sono animali deliziosi (qualcuno ha detto che Dio ha inventato il gatto perché l’uomo potesse accarezzare la tigre), eppure c’è chi ne ha paura e non si sogna di entrare in confidenza con loro.
Quanto ai cani, è nota la loro capacità di ritrovare il padrone dopo aver percorso anche centinaia di chilometri. Eppure alcune persone, forse meno intelligenti di loro, li considerano stupidi.
Dunque? La loro intelligenza si limita al loro istinto o va oltre, come sosteneva Crisippo ?”.

Le mie considerazioni: intanto la logica ha basi semplicissime e come tale va affrontata; molte volte si discute di argomenti senza avere né un minimo di base conoscitiva né utilizzando la logica, piuttosto istintivamente, senza controllare la sostenibilità delle proprie tesi; ancora una volta si dimostra che la filosofia aiuta a dare ordine ai nostri pensieri e ai nostri ragionamenti, e la diffusione di questo testo, con gli esempi che riporta. di sicura e facile comprensione per chi non si occupa di filosofia accademica, serve appunto a questo.

E per ultimo, il “mio” esempio: nella mia ‘lunga?’ vita ho avuto parecchi
amici, uno di questi era un cavallo, si chiamava Taras… Sono matto ?
Ma, a differenza di Caligola, che era matto, io non volevo farlo diventare Senatore.

Quindi ???
Non sono matto, logico no?! eheheheh

By Alfredo

8 pensieri riguardo “IL CANE DI CRISIPPO

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