il successo, quello vero …


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Con gli anni spero che anche tu possa realizzare che volere il successo non ti porterà a nulla.
Spero che anche tu ritroverai il piacere di un morso di mela con tua sorella, invece di volere cene di gala dove non conosci nessuno.
Spero che un giorno anche tu possa arrivare a capire che in realtà nella vita non c’è nulla da raggiungere. Tutt’altro. C’è da godere di quello che c’è già.
Spero che un giorno anche tu possa capire che la cosa più importante non sono le cose che dimostri fuori di te, le cose che hai o le etichette che orgogliosamente esponi appena esci di casa. La cosa più importante è come stai dentro e se questo dentro ti permette di condividere quello che hai, anche poco, con persone a cui tieni.
Spero che un giorno uscirai anche tu da questa vita grama fatta di lavori ingrati per accontentare gente di cui non ti frega nulla e contornarti di cose che non ti danno niente.
Magari comincerai a usare il tuo tempo per ciò che è veramente importante per te ed a collaborare con persone simili e dagli stessi interessi per migliorare ciò che senti più necessario migliorare nel mondo in cui vivi.
Spero che un giorno la smetterai di sbavare dietro a personaggi apparentemente perfetti, con macchine di lusso, vestiti firmati e quella sicurezza superficiale che mostrano solo davanti alle telecamere. Forse un giorno ti accorgerai che siamo tutti uguali e che tutti viviamo terribili momenti di sofferenza e che tutti si devono impegnare per ottenere il vero benessere interiore.
Non importa molto quanto sei convinto di dover raggiungere un tuo ideale. Non ti renderà felice.
Ti ritroverai magari con tante donne, ma senza un vero rapporto.
Con tanti soldi ma nessun valore vero.
Con tante etichette, ma nessun individuo vero dietro.

E sai perché?

Perché il vero successo non si può contare, misurare, quantificare.

Il vero successo vive dentro quelle persone che non hanno la necessità di dimostrarlo.
Perciò, le persone più di successo al mondo sono quelle che si fanno sentire di meno e non vedi sui giornali. Devi essere tu capace di coglierli tra la folla.
Potrebbe avere tanti soldi, ma non li ostentano.
Potrebbero avere una bellissima famiglia, ma non la mettono in bella vista.
Oppure potrebbero essere uomini o donne semplici, magari un contadino o un meccanico… un pompiere o un netturbino.

Sta a te intravederli.

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Testo tratto da    Expanda

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Il piano per salvare il mondo


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“Molti sono alla ricerca del piano per salvare il mondo.
Tuttavia nessun profeta, nessun maestro, è mai arrivato proclamando questa intenzione.
Infatti, nessuno può farlo, per il semplice motivo che il mondo non è permanente e neppure ci appartiene.
Dire di voler salvare il mondo significa aver perso l’orientamento.
Non riusciamo a far cambiare chi ci sta accanto, come potremmo mai riuscire a cambiare l’intero mondo?
La prima vera azione da fare per salvare l’umanità è concentrarsi per salvare innanzitutto se stessi, purificando i propri pensieri e le proprie azioni.
Questa è l’azione politica più potente che si possa attuare.
E ha un prezzo: un duro lavoro.”

(Burhanuddin Herrmann)

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Immagine e testo tratti da  Realtà, inganno e manipolazione

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uomini o tacchini ?


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«Ahimè, ci siamo scordata la sorte del tacchino – si lamentava ironicamente lo scrittore Aldous Huxley − Date all’uomo pane abbondante e regolare tre volte al giorno, e in parecchi casi egli sarà contentissimo di vivere di pane solo, o almeno di solo pane e circensi».

Quello che più di cinquant’anni fa osservava il romanziere inglese è che un sistema totalitario, per sopravvivere, ha bisogno di suggestionare le menti dei cittadini, offrendo «pane e circensi, miracoli e misteri», canalizzando cioè l’immaginazione delle masse verso distrazioni che allontanino le coscienze da possibili proteste.

Per controllare le masse si deve intervenire sull’immaginario, sedandolo, manipolandolo e offrendo dall’altra la soddisfazione dei beni primari, dal cibo al sesso. Si tratta della cosiddetta “dittatura dolce”.

L’arte del controllo si estende in maniera tanto globale quanto scientifica, ricorrendo alle stesse tecniche della propaganda politica: è così che si sono raggiunti livelli di sconcertante raffinatezza, riuscendo efficacemente a influenzare comportamenti e modi di essere senza nemmeno dover ricorrere alla coercizione fisica.
Rendendo persino gli uomini simili a dei tacchini …

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Immagine e (triste ma stra-veritiero) testo tratti da  Enrica Perucchietti

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Do The Evolution


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A volte il mondo del rock e della musica è capace di veicolare messaggi in grado di influenzare positivamente coloro che ascoltano e di esercitare un positivo risveglio della consapevolezza.
E’ questo il caso della canzone “Do The Evolution”, settima traccia contenuta nel disco del 1998 “Yeld” dei Pearl Jam.
Il pezzo è un vero e proprio manifesto ed una cavalcata critica nei confronti del dominio del pianeta da parte degli esseri umani, in un crescendo di distruzione e catastrofe ecologica.

L’ispirazione per la canzone viene dal romanzo Ishmael, un’avventura della mente e dello spirito, trattato filosofico poco conosciuto in Italia e scritto dal critico culturale Daniel Quinn, in cui si analizzano le dannose conseguenze della civiltà.
Quinn per questo libro ha vinto il Premio Turner nel 1991, un riconoscimento per le opere di narrativa che offrono soluzioni creative e positive ai problemi del pianeta. Nel libro Quinn esamina in modo appassionante e originale i miti alla base della civiltà moderna, decostruendo l’idea stessa degli esseri umani come il punto di arrivo dell’evoluzione biologica. L’autore usa nel libro l’espressione “Grande oblio” per definire la rimozione di una semplice verità: prima dell’avvento dell’agricoltura e la nascita dei primi villaggi, avvenuti circa diecimila anni fa, gli esseri umani vissero per molto a lungo in modo profondamente diverso.
Secondo Quinn, gli esseri umani hanno vissuto in pace con il mondo per milioni di anni. Ciò non significa che fossero dei santi, vivevano innocuamente in armonia con la natura ed il mondo circostante come avrebbe potuto farlo e continuano tutti gli altri animali non umani.

I Pearl Jam trasformano in musica l’egocentrismo antropico, e ne danno forma visiva attraverso un video in animazione di forte impatto visivo, firmato da Kevin Altieri, il quale ripercorre le tappe evolutive della Terra, dalla nascita della cellula più piccola, all’estinzione dei dinosauri fino all’avvento dell’homo sapiens ed ai giorni nostri, nella sete di conquista e predominio sulla via del disfacimento più assoluto: la schiavitù, le guerre, le stragi dei popoli indigeni, la violenza sulle donne, l’inquinamento, la vivisezione, le alterazioni genetiche, la vera faccia delle religioni, la dipendenza dalla tecnologia e da internet e l’apocalisse finale. Il video si conclude in quello che si ritiene essere uno scenario futuristico di auto-distruzione della specie umana, includendo un bombardamento a tappeto da un aereo futuristico e centinaia di esplosioni nucleari che lasciano il pianeta in rovina. Tuttavia l’ultimo suono che si sente è il frinio dei grilli notturni, indicando che sul pianeta vi è ancora vita e che tutto porterà ad un nuovo inizio.

Sul pezzo Eddie Vedder ha detto: “La canzone parla di qualcuno che è così ubriaco di tecnologia che pensa di poter controllare ogni essere vivente su questo pianeta. È qualcun altro, non sto cantando di me stesso.”

TESTO :

Sono avanti, sono un uomo
Sono il primo mammifero a indossare pantaloni
Sono in pace con la mia avidità
Posso uccidere perché credo in Dio
Si chiama evoluzione piccola
Sono a pezzi, sono l’uomo
Che fa scorte nel giorno della crisi
A piede libero, sono un camion
Tutte quelle dolci colline, le spazzerò tutte via oh si!
E’ il comportamento del branco
E’ l’evoluzione piccola
Ammirami, ammira la mia casa Ammira mio figlio, è il mio clone
Questa terra è mia, questa terra è libera
Ci faccio quello che voglio irresponsabilmente
È l’evoluzione piccola Sono un ladro, sono un bugiardo
Quella è la mia chiesa, io canto nel coro.. Hallelujah! Hallelujah!
Ammirami, ammira la mia casa Ammira mio figlio, ammira i miei cloni
Perché siamo esperti di feste sfrenate nella notte
Quelli indiani ignoranti non possono niente su di me
E sai perché? E’ l’evoluzione tesoro!
Sono avanti, sono avanzato Sono il primo mammifero a concepire dei piani Ho strisciato sulla Terra ma ora sono più in alto Guarda il 2010 andare a fuoco
È l’evoluzione tesoro
Fai l’evoluzione Dai avanti!

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Testo tratto da     Deviance Project

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Vita e morte – Life and death – Osho


Tavolozza di vita

Vita e morte

Vita e morte non sono
due estremi lontani
l’uno dall’altro.
Sono come due gambe
che camminano insieme,
ed entrambe ti appartengono.
In questo stesso istante
stai vivendo e morendo
allo stesso tempo.
Qualcosa in te muore
a ogni istante.

Osho

Life and death

Life and death are not
two distant extremes
from each other.
They are like two legs
who walk together,
and both belong to you.
At this very moment
you are living and dying
at the same time.
Something in you dies
at every moment.

Osho

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Baionette, mercato,TV …


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Con la forza congiunta delle baionette, del mercato e della televisione, il modello di civiltà occidentale si è imposto all’universo, sostituendo l’avere all’essere e i prodotti ai valori.
Sia nella versione liberale sia nell’approccio marxista, la produzione e il consumo di massa sono diventati il motore principale delle società, nel contempo modalità regolativa economico-sociale e progetto culturale.
Ogni società umana ha dovuto abbracciare la religione di questo modo di vita, che assimila il ben-essere al possesso massimo di un massimo di cose, e inchinarsi davanti al vitello d’oro dell’automobile privata e degli imballaggi di plastica, degli hamburger e dell’elettricità nucleare.

Jean-Paul Besset

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Immagine e testo tratti da  Ragione Critica

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Ecologia Sociale


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Uno dei punti fondamentali che danno vita alla visione dell’Ecologia Sociale è la convinzione che non sia la quantità di persone sulla terra a generare le crisi economiche,sociali ed ecologiche bensì il modo in cui le persone si relazionano fra di loro.
Una corretta efficienza nella gestione sociale delle risorse garantirebbe non solo un sistema socio-economico sostenibile, ma anche una migliore redistribuzione della ricchezza.

Ecologia Sociale

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Immagine e testo tratti da     Ecologia Sociale

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Nulla di più utile all’uomo che l’uomo stesso


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« Nulla, dunque, di più utile all’uomo che l’uomo stesso: nulla, dico, di più eccellente per conservare il proprio essere gli uomini possono desiderare se non che tutti si accordino in tutto in modo che le menti e i corpi di tutti formino quasi una sola mente ed un solo corpo, e tutti si sforzino insieme, per quanto possono, di conservare il proprio essere, e tutti cerchino insieme per sé l’utile comune di tutti; donde segue che gli uomini che sono guidati dalla ragione, cioè gli uomini che cercano il proprio utile sotto la guida della ragione non appetiscono nulla per sé che non desiderino per gli altri uomini, e perciò sono giusti, fedeli e onesti. »

B. Spinoza, “Ethica”

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Immagine e testo tratti da  Gazzetta filosofica

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Perché l’ha capito solo lui e pochi altri ???
Eppure non l’ha tenuto segreto …

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