SCOPERTA


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Credo nella grande scoperta.
Credo nell’uomo che farà la scoperta.
Credo nella paura dell’uomo che farà la scoperta.

Credo nel pallore del suo viso,
nella sua nausea. nel sudore gelato sul suo labbro.

Credo nei suoi appunti bruciati,
ridotti in cenere,
bruciati fino all’ultimo.

Credo nelle cifre sparpagliate,
sparpagliate senza rimpianto-

Credo nella fretta dell’uomo,
nella precisione dei suoi gesti,
nel suo libero arbitrio.

Credo nelle lavagne fracassate,
nei liquidi versati,
nei raggi spenti.

Affermo che ciò riuscirà,
che non sarà troppo tardi,
e che avverrà in assenza di testimoni.

Nessuno lo saprà, ne sono certa,
né la moglie, né la parete,
neppure l’uccello potrebbe cantare.

Credo nella mano che non si presta,
credo nella carriera spezzata,
credo nel lavoro di molti anni sprecato. Credo nel segreto portato nella tomba.

Queste parole mi veleggiano sopra le regole.
Non cercano appoggio in nessun esempio.
La mia fede è forte, cieca e senza fondamento-

Wislawa Szymborska

Lettera di un cane al suo padrone.


“Quando ero una cucciola, ti ho divertito con le mie buffonate e ti ho fatto ridere. Mi chiamavi la tua bambina e nonostante un certo numero di scarpe rosicchiate ed un paio di guanciali squartati e sparpagliati ovunque, sono diventata la tua migliore amica. Ogni qualvolta facevo la ” discola “, mi agitavi il dito davanti al naso e mi chiedevi ” Come hai potuto?”, ma poi cedevi e mi rotolavi sulla pancia per una grattatina. La mia educazione casalinga fu un po’ piu’ lunga di quel che pensavi, perché eri molto indaffarato, ma ci abbiamo lavorato insieme. Ricordo le notti in cui mi rannicchiavo vicino a te nel letto
ed ascoltavo le tue confidenze ed i tuoi sogni segreti e credevo che la vita non sarebbe potuta essere più perfetta. Andavamo a fare, lunghe camminate e corse nel parco, giri in macchina, fermate per il gelato (per me solo il cono perché “il gelato fa male ai cani”, dicevi), ed io mi facevo lunghi pisolini al sole, aspettando che tornassi a casa alla fine della giornata. Impercettibilmente, hai iniziato a trascorrere più tempo al lavoro, a pensare alla tua carriera ed a dedicare più tempo alla ricerca di una compagna umana.
Ti ho aspettato con pazienza, consolandoti comunque nei dolori e nelle delusioni, non ti ho mai rimproverato per le decisioni sbagliate e ho salutato con gioia ogni tuo ritorno a casa, anche quando ti sei innamorato. Lei, che ora è tua moglie, non è “persona da cani”, ma
le ho dato comunque il benvenuto nella nostra famiglia, provando a dimostrarle affetto e obbedendole… Ero felice, perché tu eri
felice.
Quando sono arrivati i bambini, ho condiviso la vostra agitazione.
Sono stata affascinata dal loro aspetto roseo, dal loro odore e avrei voluto far loro da madre. Solo voi due potevate temere che potessi far loro del male, ma ho passato la maggior parte del tempo in un’altra stanza, o in gabbia. Oh, come avrei voluto amarli, ma sono divenuta una “prigioniera dell’amore”.
Quando hanno iniziato a crescere, sono diventata la loro amica. Si aggrappavano al mio pelo e si trascinavano sulle loro tremolanti gambette, mi cacciavano le dita negli occhi, esploravano le mie orecchie e mi baciavano sul naso. Di loro, adoravo tutto e le loro carezze – perché le tue carezze erano ormai diventate così rare – ed io li avrei difesi fino alla morte, se fosse stato necessario. Avrei voluto sgusciare dentro i loro letti ed ascoltare le loro ansie ed i loro sogni segreti, ed insieme avremmo aspettato di sentire arrivare il rumore della tua auto.
C’era un tempo in cui, quando qualcuno ti chiedeva se avessi un cane, tu tiravi fuori la mia foto dal portafoglio e iniziavi a raccontare di me. In questi ultimi anni, hai risposto solo “sì” e hai cambiato discorso. Sono passata dall’essere il “tuo cane” a “solo un cane”, e
tu a lamentarti per ogni spesa affrontata per me. Ora, hai l’opportunità di fare una nuova carriera in un’altra città, e tu e loro vi trasferirete in un appartamento dove gli animali non sono ammessi. Tu hai preso la giusta decisione per la tua” famiglia”, ma
c’era un tempo in cui ero io la tua sola famiglia.
Ero eccitata all’idea del viaggio in auto, fino a quando siamo
arrivati al rifugio per animali. Odorava di cani e di gatti, di paura,
di disperazione. Hai compilato le carte e hai detto “So che troverete
una buona casa per lei”. Loro hanno fatto spallucce e ti hanno
guardato con sguardo afflitto. Conoscono la realtà che riguarda un cane di mezza età, sia pure con le “carte”. Hai dovuto staccare le dita di tuo figlio dal mio collare mentre lui gridava “No, babbo! Per favore, non lasciare che prendano il mio cane!” Ed ero preoccupata per lui e di che lezione gli stavi giusto impartendo su amicizia e lealtà, su amore e responsabilità, e sul rispetto per ogni vita. Mi hai dato una pacca di addio sulla testa, evitando i miei occhi, e ti sei cortesemente rifiutato di portare con te il mio collare ed il mio guinzaglio. Avevi una scadenza da rispettare, ed ora anch’io ne ho una che mi attende.
Dopo la tua partenza, le due gentili signore dissero che certamente tu lo sapevi da mesi di questo trasloco e ci nonostante non hai fatto
alcun tentativo di trovarmi una buona casa. Scossero la testa e mi
chiesero “Come hai potuto?”.
Qui al canile, con noi sono premurosi,
tanto quanto lo permettono i loro impegni. Naturalmente, ci danno da mangiare, ma io già da giorni ho perso l’appetito. All’inizio, ogni qualvolta qualcuno passava davanti al mio recinto, correvo al cancello, sperando che fossi tu, – che avessi cambiato idea – che questo fosse tutto un brutto sogno…o almeno speravo che fosse qualcuno che si interessasse a me, qualcuno che avrebbe potuto salvarmi.
Quando capii che non avrei potuto competere con lo zampettare di un cucciolo allegro, inconscio del suo destino, mi ritirai nell’angolo più lontano ed aspettai. Sentii i suoi passi che venivano per me alla fine della giornata, e li seguii silenziosamente lungo il corridoio, fino ad una stanza isolata. Una stanza magnificamente tranquilla. Lei mi piazzò sul tavolo e mi strofinò le orecchie e mi disse di non
preoccuparmi. Il mio cuore martellava nell’attesa di ciò che stava
per succedere, ma c’era anche un senso di sollievo. La prigioniera dell’amore ha esaurito i suoi giorni. Come è mia natura, ero più preoccupata per lei. Il fardello che sopporta la opprime profondamente, e lo so, così come conoscevo ogni tuo umore.
Gentilmente mi ha messo un laccio emostatico su una delle mie zampe anteriori, mentre una lacrima le scendeva lungo una guancia. Le leccai la mano così come facevo con te per consolarti tanti anni fa. Senza farmi male mi infilò l’ago ipodermico in vena. Come sentii la puntura ed il freddo liquido scorrere nel mio corpo, mi lasciai andare sonnolenta, la guardai nei suoi occhi buoni e mormorai “Come hai potuto?”. Forse perché non capì bene il mio linguaggio canino, mi rispose
“Sono così dispiaciuta”. Mi abbracci ed in fretta mi spiegò che
era il suo lavoro essere sicura che io andassi in un posto migliore,
dove non sarei stata ignorata, o maltrattata o abbandonata, o dove non avrei dovuto arrangiarmi da sola – un posto di amore e di luce, così diverso da questo luogo terreno. E con le mie ultime energie, cercai di spiegarle con un colpo di coda che il mio “Come hai potuto?” non era rivolto a lei Era per te, Mio Amato Padrone, era a te che stavo pensando…Penserò sempre a te e ti aspetterò per sempre. Che tutti , nella tua vita, possano continuare a mostrarti così tanta lealtà.
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BELLISSIMA LETTERA DI UN CANE AL SUO “PADRONE” ( leggetela e’ bellissima )


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La mia vita dura 10-15 anni al massimo.. Ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi. Sii paziente cone me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia: la maggior parte delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che ne capisca due, quella canina e quella umana. Fidati di me, perché tu sei la mia unica ragione di vita. Non restare arrabbiato con me a lungo: tu hai il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te. Parla con me: anche se io non capisco le tue parole mi piace ascoltarti e riconoscerei la tua voce tra mille. Sappi che, comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare, e quel che mi fai mi segnerà per sempre. Prima di picchiarmi ricordati: io potrei difendermi, ma non sceglierò mai di morderti. Prima di sgridarmi perchè sono testardo, stanco o svogliato, chiediti se c’è qualcosa che non va… forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo sotto il sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perchè saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quello che è più giusto per me…

LA MORTE ASSURDA


la morte è ineluttabile e ne siamo tutti assai consapevoli
viviamo senza pensarci troppo, quasi a volerla esorcizzare
ma pur essendo un momento naturale è comunque molto crudele
anche per chi ci vive accanto e ci ama o per chi ci è amico

Il Libro della Vita

bello sarebbe che ognuno fosse il responsabile diretto
o indiretto della propria morte, naturale o meno che sia
ma purtroppo non è così … non è così che è stato deciso
il nostro appuntamento con il destino è già scritto ma …

ma si può accettare che la nostra vita e quella dei nostri cari
dipenda da gesti e comportamenti folli di altre persone ?
perfetti sconosciuti possono spegnere la nostra fiammella vitale
in un solo attimo e noi ne siamo inconsapevoli, indifesi, inermi

un pirata della strada, un terrorista, un folle, un invasato
un depresso, un geloso, un violento, l’uomo della porta accanto
chiunque può spegnere senza diritto e con violenza la nostra luce
gettando nel buio della disperazione anche parenti ed amici …

ciò non è giusto, e non c’è riguardo per l’età, non è umanamente
accettabile è una cosa cui istintivamente (pur vanamente) ci si ribella
e a ragione: come si può solo immaginare cosa han provato gli occupanti
dell’aereo guidati volutamente verso la montagna : terrore ?

qualcuno di voi se la sente di descrivere a parole questo terrore ?
io non ci riesco …
riesco solo a sentire un brivido corrermi lungo la schiena
inedito di Claudio C.

l’eternità – Fabrizio Moro


E’ eterno il sorriso ingenuo di un bambino
sono eterne le mie parole in un bicchiere di vino
è eterna la radice di un albero che ha visto la storia
un pensiero contaminato dalla memoria

E’ eterno chi ha scelto di vivere a suo modo
la mia voglia, la pace, la guerra fra il gatto ed il topo
è eterno un soffio di vento mentre chiudi i tuoi occhi
ed ogni cosa che ti da un emozione quando la tocchi

Aspetta qui per un minuto
e stringi le mie mani fino all’infinito
che se ti guardo io non ci credo
che da domani sarà tutto cambiato
e non ci vedremo più
quando in fondo l’eternità per me sei tu

E’ eterna la festa che fanno nel mio quartiere
chi salta dalla vetta più alta quando sta per cadere
le leggerezza quasi scontata di questa canzone
un idea che cambia il pensiero di tante persone

Aspetta qui per un minuto
e stringi le mie mani fino all’infinito
che se ti guardo io non ci credo
che da domani sarà tutto cambiato
e non ci vedremo più
quando in fondo l’eternità per me sei tu

Na na na…

che se ti guardo io non ci credo
che da domani sarà tutto cambiato
e non ci vedremo più
quando in fondo l’eternità per me sei tu

Acqua – Fabrizio Moro


Ascoltare impazienti il fluire del tempo
assicurarsi con un piccolo dolore di esser veri
lasciare un frammento del nostro pensiero
a chi ha pensato poco o non ha pensato mai
distrarsi dal passato, crescere un figlio
sbagliare a priori, piangere
tutto questo è vita, tutto questo è…
svegliarsi con la voglia di fare
e puntualmente non fare
riscuotere il consenso di chi non ti ha voluto bene
straziarsi la testa schiavi di un pensiero
andare forte, sempre più forte anche in salita
e chiedermi ogni giorno tu dove sei finita
se tutto questo è vita e io la lascio correre
tu di acqua ne è passata
sotto a queste scarpe, fra le mani
davanti agli occhi e nello stomaco
camminare camminare camminare camminare
su una strada di chiodi a piedi nudi e sopportare il dolore
lasciare che il tempo ci invecchi le ossa
scaldate dal coraggio acquisito a forza di pugni nella faccia
affrontare il percorso nella notte senza torcia
spostare i ramoscelli dagli occhi
tutto questo è vita
fumare, bere, ridere, scopare, fare l’amore
insistere quando le spalle hanno ceduto a fatica
e chiedermi ogni giorno tu dove sei finita
se tutto questo è vita e io la lascio correre
tu di acqua ne è passata
sotto a queste scarpe, fra le mani
davanti agli occhi e nello stomaco
sciacquarsi la bocca prima di sputare in aria
esistere e chiedermi ogni giorno
tu dove sei finita
se tutto questo è vita
e io la lascio correre
tu di acqua ne è passata
sotto a queste scarpe, fra le mani
davanti agli occhi e nello stomaco
sotto a queste scarpe, fra le mani
davanti agli occhi e nello stomaco

One Last Time – Ariana Grande


 

Ero una bugiarda

Ho assecondato il fuoco
So che dovrei dovuto combattere
Alla fine sono onesta
Sento come un fallimento
Perché so che ho rovinato te
Avrei dovuto fare meglio
Perché non vuoi una bugiarda (andiamo)

E so, e so, e so
Lei ti dà tutto, ma, ragazzo, non ho potuto dartelo
E so, e so, e so
Che hai tutto
Ma non ho niente qui senza di te

Così un’ultima volta
Ho bisogno di essere colei che ti porta a casa
Un’altra volta
Prometto che dopo ti lascerò andare
Baby, non mi importa se lei hai nel tuo cuore
Tutto quello che importa davvero è che si svegli tra le mie braccia
Un’ultima volta
Ho bisogno di essere quella che ti riporta a casa

Io non lo merito
So che non me lo merito
Ma stai con me un minuto
Giuro che ne farò valere la pena
Non puoi perdonarmi?
Almeno solo per il momento
So che questo è colpa mia
Avrei dovuto essere più attenta (andiamo)

E so, e so, e so
Lei ti dà tutto, ma, ragazzo, non ho potuto dartelo
E so, e so, e so
Che hai tutto
Ma non ho niente qui senza di te

Io non lo merito
So che non me lo merito
Ma stai con me un minuto
Giuro che ne farò valere la pena
Non puoi perdonarmi?
Almeno solo per il momento
So che questo è colpa mia
Avrei dovuto essere più attenta (andiamo)

So che non dovrei combatterlo
Almeno sono onesta
Ma stai con me un minuto
Giuro che ne farò valere la pena
Perché non voglio stare senza di te

Così un’ultima volta
Ho bisogno di essere colei che ti porta a casa
Un’altra volta
Prometto che dopo ti lascerò andare
Baby, non mi importa se lei hai nel tuo cuore
Tutto quello che importa davvero è che si svegli tra le mie braccia
Un’ultima volta
Ho bisogno di essere quella che ti riporta a casa

Un’ultima volta
Ho bisogno di essere quella che ti riporta a casa