Quale è il significato della vita?


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“Un professore terminò la lezione, poi pronunciò le parole di rito: “Ci sono domande?”.
Uno studente gli chiese: “Professore quale è il significato della vita?”.
Qualcuno tra i presenti che si apprestava ad uscire rise.
Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. “Le risponderò”, disse.
Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse:
“Ero bambino durante la guerra.
Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo.
Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli.
Conservai il piccolo specchio.
Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita.
Anch’io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza.
Con quello che ho, però, posso mandare luce – la verità, la comprensione, la bontà, la tenerezza – nei bui nascosti del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno.
Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo, per me, sta il significato della vita.”

(Anonimo)

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Imparare a vivere


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“Imparare a vivere è più importante di qualsiasi insegnamento occulto o psichico.
Ogni giorno pensiamo di aver imparato la lezione, ma se così fosse il mondo sarebbe divenuto un paradiso.
Se solo conoscessimo il valore della nostra vita, il valore della nostra anima, il nostro tempo più prezioso sarebbe quello dedicato a un’attenta osservazione e a una calma percezione della realtà, unendo all’attenzione dello studioso lo zelo dello scienziato.
Non bisogna guardare alla vita come uno spettatore che va a uno spettacolo teatrale; ma piuttosto come uno studente che studia in un collegio.
La vita non è uno spettacolo passeggero, non è un luogo di divertimenti, dove sprecare l’esistenza.
È un luogo di studio, in cui ogni dispiacere, ogni strazio apporta una lezione preziosa.
È un luogo in cui si impara, con la propria sofferenza e con lo studio delle sofferenze altrui, in cui s’impara da chi è stato gentile con noi, così come da chi è stato scortese.
È un posto magico zeppo di segni e messaggi, un posto in cui tutte le esperienze (delusioni, pene e lotte, così come piaceri, gioie o agi) contribuiscono alla comprensione di ciò che è la vita e alla sua realizzazione.
Più comprenderemo questo, più intensamente vivremo la nostra vita, che diventerà una benedizione anche per gli altri.”

Hazrat Inayat Khan

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