Il Tempo …


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By Alfredo & Claudio

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“Il tempo ci viene tolto o sottratto, quasi a nostra insaputa, oppure ci sfugge non si sa come.
E la cosa più indecorosa è perderlo per trascurata leggerezza.

Prova a pensarci: gran parte della vita ci scappa via mentre agiamo in modo sbagliato, la maggior parte mentre stiamo senza far niente, e l’intera esistenza trascorre in occupazioni inutili e che non ci riguardano veramente.
Trovami, se sei capace, uno che dia al tempo il giusto valore, che capisca quanto può essere importante una giornata, che si renda conto che noi moriamo un po’ ogni giorno!

Perché questo è il punto: noi pensiamo alla morte come a qualcosa che sta davanti a noi, mentre in gran parte è già alle nostre spalle: tutta l’esistenza trascorsa è già in suo potere.
Voi vivete come se doveste vivere sempre, non pensate mai alla vostra fragilità, non volete considerare quanto del vostro tempo è già trascorso; buttate via il tempo come se lo attingeste da una fonte inesauribile.

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha.

Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme.

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Nessuno ti restituirà i tuoi anni, nessuno ti restituirà un’altra volta a te stesso; il tempo andrà per la via su cui si è incamminato, e non tornerà indietro, né arresterà il suo percorso; non farà rumore, non ti avviserà della sua velocità: scivolerà via silenzioso.

Cerchiamo dunque che ogni momento ci appartenga: ma non sarà possibile, se, prima, non cominceremo noi ad appartenere a noi stessi.”

(Seneca)

By Alfredo

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Sembra incredibile che questo SPETTACOLARE discorso abbia migliaia di anni,
contraddice in un certo qual modo la teoria dell’evoluzione, e nel campo della cultura in effetti stiamo vedendo che ultimamente i passi che l’Uomo sta facendo sono “da gigante” ma ALL’INDIETRO !!!
Nonostante il grandissimo miglioramento dei mezzi di comunicazione (dalla semplice scrittura fino a giungere ad Internet) il progresso culturale è andato in avanti fino ad un punto in cui si è clamorosamente arrestato ed ora (negli ultimi anni) “galoppa” all’indietro …
Quasi la totalità dei media moderni (TV e giornali), a causa del loro “asservimento” e la pubblicità (schiava del consumismo) hanno condizionato il cervello dell’Uomo (che si fa ancora chiamare ma non è …) “civilizzato”, rendendolo ormai solamente “Uomo consumatore lobotomizzato” !!!

Il tempo ed il Pianeta sono le cose più preziose che abbiamo, non lo è il denaro e tutto il resto …

ma a rendersene conto sono veramente in pochi.

Quando si usa dire che su questa Terra siamo “di passaggio” non si sbaglia,
si sbaglia solo nel considerare solo il “singolo” uomo che lascia il testimone ad un altro uomo, mentre di passaggio (andando avanti così) sarà a breve tutta la razza umana …

By Claudio

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il momento di cambiare


tratto da   Pagina di Realtà, inganno e manipolazione  su  FB

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“Ma noi, siamo pronti a cambiare la nostra vita che nella maggior parte dei casi giusta non è?

Cambiare è una delle cose più difficili da fare.

Il cambiamento ci fa paura e nessuno vuole davvero correggere il proprio modo di vivere.

Per questo siamo più favorevoli alla terapia oggettiva; per questo preferiamo curarci l’asma con l’aerosol, l’allergia con gli antistaminici e il mal di testa con l’aspirina.

Questo è molto più facile, e molto più sbrigativo, che mettersi a capire che cosa provoca in noi questi malanni.

Se scoprissimo poi che sono dovuti all’abitare in una casa che ci è poco congeniale, alla compagnia di gente insulsa, al mangiare cose sbagliate e al fare un lavoro privo di significato, saremmo disposti a cambiare?

Cambiare, come si fa?

Questo senso di impotenza aumenta la nostra predisposizione al mal-essere.”

(Tiziano Terzani)

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Conquest of Paradise


By me

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“La posta in gioco è altissima, se non cambiamo registro da qui alla fine del secolo la temperatura del globo potrebbe aumentare sino a 5-6 gradi.
E il livello delle acque e degli oceani alzarsi anche di 1 metro.
Con scenari apocalittici: inondazioni, siccità, abbassamento delle produzioni agricole.

E poi: litorali sommersi, con almeno 400 milioni di essere umani che, vivendo proprio sotto quel metro, costretti a migrare cercando fortuna in zone interne più alte e sicure dei propri territori.

Il mondo giunge con la febbre alta all’appuntamento di Parigi, da qui l’importanza di Cop21 (ventunesima Conference of the parties), summit sul clima che si aprirà domani (195 paesi partecipanti).
Per arrivare, si spera, ad un accordo in grado di limitare i danni, fissando come obiettivo comune quello di contenere da qui al 2100 l’innalzamento della temperatura a “soli” 2 gradi.”
(dal ilFattoQuotidiano.it)

Questo lo spot pubblicitario della importante manifestazione :

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“I piani messi a punto negli ultimi anni, secondo gli esperti dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) – l’organismo dell’Onu per lo studio dei mutamenti climatici -, sono insufficienti a mantenere l’aumento della febbre del Pianeta entro i 2 gradi centigradi, come stabilito nel summit sul clima del 2010. La conferenza di Parigi del 2015 è, forse, una delle ultime occasioni per trovare un accordo globale sul clima duraturo ed efficace. “Ogni anno registriamo un nuovo record nelle concentrazioni dei gas serra – afferma Michael Jarraud -, e ogni anno diciamo che il tempo sta per scadere. Dobbiamo agire subito – denuncia il Segretario generale della Wmo – se vogliamo avere una chance di mantenere l’aumento delle temperature del Pianeta entro livelli ancora gestibili.
Le leggi della fisica, infatti – conclude Jarraud -, non sono negoziabili”.
(dal ilFattoQuotidiano.it)

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Alcuni numeri mi fanno riflettere: la ventunesima volta che si riuniscono ed ancora non sono riusciti a capire che non è mettendo un numero percentuale (in questo caso il 2) come obiettivo che si potrà risolvere il problema; inoltre penso che l’accordo non lo troveranno così come nel passato: troppi interessi puramente economici che obnubilano le menti hanno per loro la priorità …

eppure non è difficile da capire, lo potrebbe fare anche un bambino …

i soldi ed il potere NON SI RESPIRANO, NON SI MANGIANO E NON SI BEVONO …

e l’uomo se non respira, non mangia e non beve … NON VIVE !!!!!!!

l’ottusità e l’egoismo dell’essere umano, che non vuole rinunciare a nulla, non ha proprio limiti ed inoltre con il suo scellerato comportamento condanna i propri figli e nipoti ed anche tutti gli altri esseri viventi … li condanna a morte certa !!!

Eppure tanti ormai l’hanno capito (non certo quelli che comandano), numerose e sempre più imponenti sono le manifestazioni di protesta della gente comune … ma restano inascoltate … monumento all’ottusità.

Io non mi do pace quando sento coloro che ti apostrofano dicendo che non hanno intenzione a rinunciare a quanto ora hanno: ma rinunciare al superfluo non solo è saggio me è DOVEROSO !!!

Io questo vorrei URLARE loro :

“ma preferite affogare molto ricchi o salvarvi senza un soldo approdando su una piccola isola deserta dove vivere nella natura e senza le “cose” cui siete abituati ?

Mi tacciano di voler ritornare “indietro” … già perchè quando saranno tutti morti, loro invece andranno “avanti” …

Un certo tipo di “decrescita” globale è l’unica salvezza (quella che il capitalismo non contempla), poi chiamatela “felice” o come vi pare …

Ma so già che la mia è una pura “utopia” …

Tanti bellissimi video vi ho postato ove si può godere della magnificenza di questo irripetibile Pianeta, ve ne offro un altro pur sapendo che, bene che vada, diverrà un “reperto archeologico” per qualsiasi forma di vita aliena che verrà “dopo di noi” … a meno che ci sia un cambiamento globale e totale di indirizzo prima di raggiungere il punto di non ritorno …

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Claudio

la Comunicazione in “pillole” (ma servirebbero le “pastiglie”)


By Alfredo

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Oggi vi voglio proporre delle pillole ‘letterarie’ apparentemente distantissime tra di loro, sia per argomenti, per cultura, per provenienza ideologica, per esperienze.
E’ un mio modestissimo parere che le tante letture, in tutti i campi, lascino tracce nel nostro inconscio, e influenzino sia il nostro lessico che la nostra comunicazione, verbale e scritta.

Provo a dare un esempio, chiedendovi, nel contempo, se – anche voi – ravvisiate in questi scritti, una confluenza di significati, conclusioni ‘lucide’ di realtà che si vanno formando inconsapevolmente e che condizionano, poi, le nostre vite e la nostra organizzazione sociale.

Hegel, diceva: “La storia è fatta più da coloro che la raccontano che da coloro che la fanno”.
E’ un inizio.
E ricordatevi che un poeta/musicista cantava: la storia siamo noi… :-)))

Giorgio Bocca, invece scriveva:
“Il punto debole del neoliberismo e della rivoluzione informatica è che affidiamo la società a uomini così presi dal denaro che sono completamente sordi alla raffinatezza, alla emozione, alla simpatia (aggiungerei: all’empatia ndr), all’amicizia.
Dei paranoici o pazzi intelligenti, che si muovono fra azzardi, raggiri, prepotenze”.

Ecco allora che, sulla falsariga, un ‘brillante’ scrittore e pessimo giornalista, perché asservito, come tanti, pubblica un libro:  

TUTTI I SANTI GIORNI.
Si tratta di MIchele Serra, che scrive:
“Di solito parliamo male della Tivù e della società di massa, in genere perché esalta i mediocri e ne fa un modello.
Sarebbe bene, anche, avere il sospetto inverso: la televisione mortifica i talenti, li ingabbia, li pialla.
Non può permettersi il lusso della qualità, perché la qualità manderebbe in crisi l’intero sistema.
L’entratainment è quello che è, volgare e trafelato, come nei villaggi tutistici di serie B, anche perché gli sponsor stanno tutti i giorni nei camerini a raccomandare gli intrattenitori di essere ‘popolari’, di piacere alla gente.

E questa paranoia piaciona, questo ruffiano mortificarsi di gente che magari a casa legge Chatwin, ma in tivù, per essere ‘popolare’, organizza una gara di peti, non sarà esattamente lo sbocco previsto dagli scienziati del matketing, arciconvinti che, siccome le masse petano e non leggono Chatwin, è a suon di peti che le si fa felici”.

Si ma con che mezzi ? Il Trash ! (o spazzatura televisiva)
“La parola trash nacque con un significato preciso e limitato per indicare lo stile di chi cerca di imitare modelli alti, non avendone le facoltà e il talento”.
E cosa produce questo ‘sistema’ autoreferenziale ?
“La ricchezza senza cultura è il vero, immenso scandalo della nostra epoca.
Una ricchezza che smette di produrre cultura, stile, bellezza, non ha alcuna giustificazione.
Non è neanche più ricchezza, è solo una sterile crapula, accumulo di quattrini, inutile sfoggio”.
E fin qui, siamo a una comunicazione senza implicazioni filosofiche e/o metafisiche.
Ci si limita ad osservare e ‘giudicare’ l’esistente, malgrado tutto.

Ma che certi pensieri e relative conclusioni siano, o possono essere, ‘suggerite’ da buone letture, cioè da un bagaglio culturale valido, è implicito,
almeno per me.

Un esempio è questo scritto di Emmanuel Levinas, noto filosofo francese del secolo trascorso.
“La trappola del fatto compiuto.
Le profezie a cose fatte (pensate agli economisti ndr).
La capacità di designare il bene e il male, senza occuparsi del senso della Storia.
La libertà, come possibilità privilegiata di giudicare la Storia, invece di lasciarsi giudicare da essa e la dittatura, anzi il totalitarismo, come confusione, fra ciò che avviene e ciò che è giusto, insomma tra vittoria e verità.
Non bisogna cessare di battersi contro chi vuole profetizzare (sulle orme o le previsioni dei vincitori), dando così modo, contro tutte le Real Politik, di tutti i tempi, di schierarsi dalla parte dei vinti”.
(E, guarda caso, ieri vi ho trascritto un testo che aveva come titolo:I VINTI, che poi sarebbero – a loro insaputa – i vincitori…)
E, se volessimo comprendere, ancora meglio, come i pensieri ‘virtuosi e creativi’ abbiano la capacità di ‘contaminare’, ripercorriamo nel tempo il pensiero umano che ha attraversato le epoche e la Storia…

John Stuart Mills (1806-1873), filosofo inglese, scriveva:
“Nella nostra epoca, il semplice esempio di anticonformismo, il mero rifiuto di piegarsi alla consuetudine, è di per se stesso un servigio all’umanità.
Proprio perché la tirannia dell’opinione è tale da rendere riprovevole l’eccentricità; per infrangere l’oppressione è auspicabile che gli uomini siano eccentrici”.

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Ora sta a voi provare ad unire i puntini… :-)))

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Spero sia tutto chiaro e non abbiate timori circa il disegno che andrete a formare… ricordatevi:

LA STORIA SIAMO NOI !

Alfredo

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Un grande professore universitario docente di filosofia …


tratto da  http://blog.pianetadonna.it/  su  FB

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come sua consuetudine ormai da 20 anni, arriva in aula e scrive alla lavagna.

COMME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!

Con una voce triste come non mai,
chiede ai suoi alunni.
Cosa ho scritto?

Tutti imbarazzati tacciono.
Dai, dice il prof è facile da leggere.
Una ragazza si alza e legge:

COME HO AMATO TE
NON HO MAI AMATO!!!

Bene,dice il profesore.
Ieri sera ho invitato a cena una donna che è stata capace di farmi sentire nel profondo del mio cuore queste parole.
Ci siamo frequentati per 2 mesi.
Le nostre anime hanno vibrato insieme, tutto era meraviglioso.
Ieri volevo chiederle di sposarmi.
L’ho portata a cena.
Tutto era favoloso.
Lei era favolosa.
Sentivo la mia voce strozzarsi in gola.
Ho tirato fuori il mio quaderno ,ne ho strappato un pezzetto e come si faceva da bambini le ho scritto:

COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!

Come un bambino,mi aspettavo di vedere sorgere un sorriso sulle sue meravigliose labbra.
Il suo viso si è spento.
Ha iniziato a piangere.
Si è scusata perchè non riusciva a trattenersi ed è andata via.
Incredulo, l’ho rincorsa .
Volevo, DOVEVO sapere perchè di quella reazione.
Alla fine mi ha risposto:
Tu sei un grande professore di filosofia.
Io una stimata professoressa di lettere.
Come puoi aver commesso quell’errore ?
Non riesco a crederci , NON RIESCO !!!

Avrei potuto spiegargli che lo avevo fatto consapevolmente solo per fingere di essere tornati bambini.
Per dimostrarle che l’amore che provo per lei è capace di trasportarmi a quando non sapevo distinguere una O da una HO.
Ma in quell’ attimo ho capito.
Amarsi non è essere perfetti.
Amarsi non è fare sempre la cosa giusta.
Lei cercava un amore perfetto.
Io non l’avrei mai resa felice.
Sono stato zitto.

RAGAZZI CERCATE DI NON AMARE LA FORMA
AMATE IL CONTENUTO!!!

Cit.

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Una donna da ricordare …


tratto da   Pagina di Libero fanpage  su  FB

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Guardate questa donna e ricordatevi di lei per sempre!!!
Irena Sendler era una donna di origine tedesca.
Durante la seconda guerra mondiale è stata assunta come idraulico nei campi di concentramento ma lei aveva un secondo fine riguardo a questo lavoro…
Sapeva dei piani terrificanti dei nazisti…aveva il suo furgoncino e le sue borse ingombranti…alla fine della giornata Irena metteva nelle sue borse dei bambini..e le metteva nel furgoncino insieme al cane che era addestrato ad abbaiare a tutti i soldati che, un po’ scocciati dal cane non controllavano mai il retro del furgone…e così Irena ha salvato più di 2500 bambini!!!
Quando è stata scoperta le sono state rotte le gambe e le braccia…ma lei non ha mollato la sua missione…nel giardino di casa sua ha seppellito un barattolo di vetro con la lista di tutti i nomi dei bambini…ed è sempre andata alla ricerca dei genitori e parenti.
All’età di 98 anni si è spenta.
Non sempre il premio Nobel viene dato a chi lo merita veramente… Irena       GRANDE DONNA ♥♥♥
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L’Occidente senza katechon . E i suoi boia.


Tratto da  http://www.maurizioblondet.it/  su FB 

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Qualche giorno fa’ quattro ex piloti di droni per conto dell’Air Force hanno scritto una lettera aperta al presidente Obama per dire tutto l’orrore di esecutori del programma di assassini mirati dal cielo, dal presidente comandati. Ne hanno descritto la crudeltà e la bassezza. Dal loro schermo in Virginia, uccidono persone in Afghanistan, Pakistan Irak, migliaia di chilometri di distanza. Uccidono soprattutto civili, secondo liste preordinate basate su informazioni di intelligence approssimative; spesso quelli che uccidono sono palesemente innocenti che nulla hanno a che fare col terrorismo islamico.

“I droni sono buoni ad uccidere persone, solo non quelle giuste – Ci sono quindicenni che non hanno vissuto un giorno senza droni sul capo – espatriati che vedono ogni giorno le violazioni che stanno succedendo nei loro paesi, e si radicalizzano – se ammazzi il padre, lo zio o il fratello di qualcuno che nulla ha a che fare con niente, le loro famiglie vorranno vendetta”.

I quattro hanno cercato di giustificare la loro disobbedienza adducendo l’inefficacia delle loro uccisioni: il sistema crea più terroristi e islamisti di quanti ne faccia fuori. Ma è la coscienza che, col tempo, gli ha reso rivoltante fare quello che fanno ogni giorno lavorativo, dal video. Anche perché, contrariamente al pilota da caccia e al bombardiere, loro vedono la carneficina che provocano quando premono il pulsante. Su teleschermo a colori, vedono la donna col burka che si dissangua, la vecchia corriera o il pickup centrato che prende fuoco, i morenti che ne escono e cadono subito, spargendo un lago rosso, i corpi carbonizzati che fumano e si muovono ancora Il pilota vero passa sulle esplosioni a 500 all’ora ad alta quota; il drone sorvola quasi fermo il posto della strage, ne rimanda le immagini nell’ufficio in Usa, alle scrivanie con la tazze di caffè di Starbuck.

Gli operatori di droni sono fatti entrare in un mondo dove si incoraggia la callosità, dove la cultura istituzionale consiste nel negare l’umanità della gente che appare sui loro schermi. “Sparargli era qualcosa di lodevole, per cui ci incoraggiavano ad impegnarsi”. Uno di loro, si chiama Michael Haas, ha detto che è stato rimproverato dai superiori perché, incaricato di addestrare una giovane recluta, l’aveva scartata perchè “assetata di sangue”: sono gli assetati di sangue che ci servono!

Non si diffondono notizie su questi boia stipendiati dallo stato per compiere omicidi extragiudiziali. Sono tenuti al segreto militare. Solo che non sono al fronte. Ogni mattina “escono di casa, guidano tre minuti, entrano in una scatola metallica e di colpo è come essere sul teatro operativo” in Afghanistan o Irak. Il “pilota” ha guidato un Global Hawk, un mega-drone grande come un Boeing 747 da ricognizione che dicono disarmato, oppure un Predator con missili e cannoncino per fare stragi? E’ tutto lavoro. “Piloti la tua missione, esci dalla scatola e sei di nuovo in North Dakota”. A pochi chilometri dal primo Walmart e dal ristorantino cinese. Il punto è che “torni a casa, ceni con tua moglie e i figli, e non puoi dire loro niente di quel che hai fatto”. Sei a casa e fai il sicario per il Pentagono. A tremila chilometri. Nessuno te lo rimprovererà mai, anzi sei in carriera automatica.

Però un rapporto del Dipartimento della Difesa ha scoperto che i “piloti in poltrona ergonomica” soffrono disturbi psichici post-traumatici nella stessa misura dei soldati sul terreno, suicidi compresi. I quattro che hanno parlato raccontano il diffuso abuso di alcol e droghe fra i piloti sedentari. Spesso, raccontano, si drogano “con sali da bagno (sic) e marijuana sintetica per evitare potenziali test antidroga”. Moltissimi “volano” le loro missioni in stato di intossicazione. “Serve per piegare la realtà e immaginarti che non sei tu lì a farlo”.

Anche Haas s’è rifugiato nell’alcol. Un altro dei quattro, Brandon Bryant, s’è dimesso nel 2012. Come mai, racconta: “Un giorno, premo il bottone. L’edificio crolla. C’era un bambino che stava entrandovi, ed è scomparso. ‘Ho ammazzato un bambino?’, ho chiesto al collega che era a fianco a me. “Eh sì…”. I piloti hanno sul monitor una finestra dove possono fare “chat”, mandare mail eccetera. “Era un bambino?”, ha scritto Bryant. “Allora qualcuno che non conosco, qualcuno che siede in qualche centro di comando altrove nel mondo, e aveva sorvegliato il mio ‘lavoro’, ha risposto: no, era un cane. Ho riguardato la registrazione del video col collega. Un cane con due zampe?”.

I quattro si chiamano Michael Haas, Brandon Bryant, Cian Westmoreland e Stephen Lewis. La loro lettera aperta è stata ripresa da diversi media, sono stati intervistati dal Guardian. Il pubblico americano dunque sa quello che il loro democratico stato fa ogni giorno, in uffici riscaldati o con l’aria condizionata, con la macchinetta della Coke nel corridoio.

Ora, chiedetevi se l’Occidente è più civile del Nazismo, dove almeno i cittadini davvero “non sapevano, scusa che però non viene accettata come valida. Se la democrazia universale non è equivalente al mondo sovietico.

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Il precedente storico

Un vecchio cekista, oggi pensionato di Stato: “Quando mi hanno assunto all’NKVD mi sentivo terribilmente fiero. Con il mio primo stipendio mi son comprato un bel vestito. Un lavoro come quello…si può paragonare solo alla guerra. Ma la guerra non è così stancante. Quando spari a un tedesco, lui urla in tedesco. Invece…loro urlavano in russo…come fossero dei nostri…Fucilare dei lituani o dei polacchi era più facile. Ma loro, urlavano in russo: ‘Bestie! Idioti! Fatela finita in fretta!”. Cazzo! E noi eravamo tutti coperti di sangue…ci asciugavamo le mani nei capelli. A volte ci fornivano dei grembiuli di cuoio. Per noi era un lavoro…sono un soldato, io. Se mi danno un ordine lo eseguo. Fucilavo. Dei sabotatori. (…) La cosa più sgradevole è sparare su qualcuno che ride. O è impazzito o ti disprezza (…). Non si deve mai mangiare prima di affrontare questo lavoro. Io non ce la facevo…e si ha sempre sete…si desidera solo acqua, acqua…come dopo una sbronza. Cazzo! Alla fine della giornata ci portavano due secchi, uno pieno di vodka e uno di acqua di colonia. La vodka ce la davano dopo il lavoro, mai prima. Ci si lavava con l’acqua di colonia fino alla cintura. Il sangue ha un odore particolare…somiglia un po’ allo sperma. Avevo un cane da pastore, bene, quando tornavo dal lavoro, lui non mi si avvicinava (…) Lo fai inginocchiare e gli spari quasi a bruciapelo sulla tempia sinistra…vicino all’orecchio. Alla fine del turno la mano ti penzola come un vecchio straccio (…) Avevamo anche noi un piano da eseguire, come in fabbrica. All’inizio non ce la facevamo, Fisicamente. Allora hanno fatto venire dei dottori e hanno deciso di praticare dei massaggi ai soldati due volte la settimana. Massaggi alla mano destra e all’indice destro”.

Questo il vecchio dell’NKVD, un giorno domenicale,(erano rimasti in due nella dacia vuota) ha confidato a suo cognato. Parlava del lavoro di boia che faceva nel comunismo staliniano – l’ha riportato Svetlana Alekieievic in Tempo di Seconda Mano (Bompiani, pagina 396).

C’è una vera differenza con quello che l’America fa con la sua demokrazia? Sotto gli occhi e la complicità dell’Occidente- l’Occidente che siamo noi? Che ci crediamo laici, secolarizzati, illuministi e civili, al contrario dei tagliagole del’ISIS?

Una differenza con il Gulag e le esecuzioni alla Lubianka salta all’occhio: i boia americani uccidono a migliaia di chilometri di distanza. Gente straniera di cui non sentono la lingua. Non sentono l’odore del sangue. Non hanno bisogno del secchio di acqua di colonia con cui lavarsi fino alla cintura: un risparmio, per il Pentagono. Quando tornano a casa, il cagnolino non li evita, scondizola e si fa’ grattare la testa. Però sono assassini come quelli dell’NKV.E se il mandante di quelle atrocità era Stalin, se la responsabilità dei Lager – come ci ripetono continuamente – va’ ascritta ad Hitler e ai suoi ministri, e’ ad Obama che dobbiamo far risalire la responsabilità di quello che ordina di fare ai suoi soldati. E’ lui direttamente che approva le liste di quelli da eliminare – anche se le liste gliele dà la CIA, che non si sa in base a quale indizio decreta la morte di civili che abitano nel Khiber o sull’Hindu kush, o a Falluja.

Peggio: nel Terzo Reich, l’esercito regolare si astenne da questi “lavori”: erano affidati alla milizia di partito, le SS. Persino nell’Urss all’esercito non fu chiesto dii affondare le mani nel sangue dei fratelli fino al gomito; era lavoro del KGB; Ceka, Nkvd…In America, gli assassini sono soldati regolari. Piloti dell’Air Force messi ad ammazzare “terroristi di piccola statura”.

Se abbiamo accusato l’ideologia sovietico-marxista del Gulag e delle stragi segrete; se abbiamo accusato l’ideologia nazista dei Lager, dobbiamo accusare per questa strage inodore la Democrazia. La Democrazia di Mercato. Il regime della Libertà, dell’informazione, della trasgressione, dove c’è il diritto al piacere : anche gli assassini di cui Obama è il mandante – e li accettiamo come giusti, adatti alla nostra civiltà superiore.

Rispetto a quelle ideologie feroci, concrete e guerriere, l’Occidente uccide innocenti con viltà, i piloti di droni non rischiano, sono fuori dalla portata del kalashnikov afghano; e la vigliaccheria è un carattere perfettamente coerente con l’ideologia della democrazia – che “ripudia la guerra”, i cui giovani schifano il dovere militare. Viene insegnata nelle scuola, la vigliaccheria, viene insegnata nelle famiglie e sui “mercati” azionari.

E’ il risultato estremo di un prodotto molto vantato di questa “civiltà” : il positivismo giuridico. Quella dottrina – oggi totalitaria – che ha liberato la legge dal dover dipendere dal “diritto naturale”, ossia dai Comandamenti di Dio: oggi siamo liberi, il diritto è così libero che lo Stato può ammazzare e torturare chi vuole – basta che emani una legge secondo le procedure. In Usa, le leggi che permettono la tortura, i sequestri segreti di individui che scompaiono e di cui non si sa più nulla, l’incarcerazione indefinita senza processo a Guantanamo, sono state varate al parlamento. Complice dunque, non potrà dire “non sapevamo”.

E’ il trionfo della secolarizzazione compiuta : “Se Dio non c’è, tutto è possibile all’uomo”, come disse Dostojevski. Non c’è un limite legale, basta cambiare le leggi e ciò che era illecito – peccaminoso – diventa legale, dunque buono e giusto. “Ho obbedito alle leggi”, dicevano i nazisti, ma non furono giustificati dai vincitori. Ora i vincitori fanno lo stesso.

Liberatici di Dio, ci siamo assoggettati ai boia di Stato.

Credete che in Europa non succederà? Che non succeda già? Una mia conoscente, medico di base, dice che stanno varando una legge che vieterà l’obiezione d coscienza ai dottori; saranno obbligati a fornire aborto ed eutanasia, oppure verranno licenziati. Viviamo un “ordine giuridico” che elargisce tutte le libertà ai sodomiti e ai pervertiti, e toglie ai medici la libertà di seguire la coscienza ed obbedire al Giuramento di Ippocrate, che proibisce – non dai tempi di Cristo, ma da sei secoli prima – ai medici di dare la morte.

Hollande, per salvare la Francia, si è appena dato la facoltà di violare la Convenzione dei Diritti dell’Uomo. L’ha fatto con un atto formale, un avviso al Consiglio d’Europa. Quindi la legalità è salva.

La “patria dei diritti dell’uomo” e del cittadini (Rivoluzione francese, Dichiarazione 26 agosto 1789) li straccia. Potrà calpestare a suo arbitrio “la libertà d’espressione (art.10), di riunione e d’associazione (11), il diritto ad equo processo (6), al rispetto della vita privata (art.8)”. Con un tratto di penna noi e voi non abbiamo più questi diritti che ci dicevano scolpiti nel bronzo della nostra Civiltà. La Francia potrà incarcerare senza processo e senza avvocati chiunque. Anche un avversario politico. Naturalmente ci lasciano tutte le altre libertà: “Esci, bevi ascolta musica parla mangia fa’ l’amore vai nuda”, come dice il manifesto che sta diventando famoso.

In USA invece i quattro piloti di droni che hanno denunciato gli assassinii del loro Stato hanno avuto bloccati i loro conti in banca e le carte di credito. Il governo federale li ha puniti con la fame. Non possono “vendere né comprare” perché non hanno più il segno della Bestia.

http://www.globalresearch.ca/drone-pilots-have-bank-accounts-and-credit-cards-frozen-by-feds-for-exposing-us-murder/5491576

E‘ la Demokrazia riscattatasi da ogni limite quella che viviamo: nessun Katéchon frena più nulla.. Resta ancora da indagare l’accelerazione dell’ultimo quindicennio; che cosa l’ha prodotta? Una dottrina interna, esoterica a suo modo. 

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Maurizio Blondet

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Volete un eroe ?


Volete un eroe ?
Se non vi spiace, è curdo.

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Avete bisogno, a cicli regolari, di un eroe del coraggio e della difesa di diritti e di libertà?
Eccolo: è Tahir Elci, colui che in un Paese dove dissentire costa davvero (mica un paio di polemiche sui giornali) e che ha sempre parlato a voce alta, senza grande protezione, senza cedere al divismo e sempre con lo sforzo di riportare tutto alla giusta misura.
E la giusta misura significa anche sminuire se stessi, appena ci si accorge di diventare simboli e quindi vuoti e muti.
Ah, è morto, come tutti gli eroi che si rispettino.
Niente di meglio, eh?

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tratto dalla pagina

http://www.giuliocavalli.net/2015/11/29/volete-eroe-se-non-vi-spiace-curdo/

holocaust denied


la TURCHIA in EUROPA ???

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A differenza dell’olocausto ebraico, riconosciuto e condannato da parte tedesca, quello armeno non è stato né riconosciuto né tanto meno condannato da parte della Turchia attuale, che anzi, in ogni occasione, sia pubblicamente che riservatamente, continua a negare il fatto che sia mai avvenuto un genocidio degli armeni.

Negli ultimi tempi, poi, sono stati messi in circolazione da parte della Turchia dei falsi documenti storici per depistare le ricerche degli studiosi del genocidio armeno.

Come se ciò non bastasse ad Istanbul e ad Ankara sono state intitolate vie e piazze ai nomi dei principali responsabili dello sterminio degli armeni.
In onore di uno di essi, poi, è stato eretto un vero e proprio mausoleo ad Istanbul.

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Vi prego di leggere e scusate se qualche immagine è un po’ “cruda” ma la verità non sempre è un prato fiorito …

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http://www.veja.it/2014/04/24/armenia-24-aprile-anniversario-genocidio-dimenticato/

Black Friday 2015


Alcune democratiche persone del democratico stato che avendone così tanta la democrazia la “esporta” anche, in giro per il mondo … il venerdi dei “saldi” dopo il giorno del ringraziamento

(cosa avranno da ringraziare poi … non certo per quello che sono !)

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ed hanno anche il coraggio di voler insegnare agli altri cos’è la civiltà …

Claudio

Teniamo unito il “gregge” …


By Alfredo

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La cronaca di questi giorni, ma non solo, ci sta rappresentando la schizofrenia di un mondo che si sta perdendo, senza più riferimenti etici e morali, travolto da i nuovi totem che hanno sostituito i valori che, una volta, ci permettevano di riconoscerci come esseri ‘umani’.

Tra colpi bassi, bugie spudorate, simbolismi da teatrino parrocchiale (stì inni ripetuti, stanno veramente scassando la uallera, oltre ad apparire ridicoli) stanno cercando di tenere unito il ‘gregge’ (il nostro), per combattere l’altro… ‘gregge’.

Allora via con le bandiere sventolanti, con l’amor patrio, con l’orgoglio di appartenenza (a cosa? A delle comunità che per mantenere il loro stile di vita, sfruttano e malversano i due terzi dell’umanità?

Oltre evidentemente a distruggere la natura che, ricordo, dovrebbe essere patrimonio di tutti).
Quindi ?
Allons enfants de la Patrie… see, siamo a posto.

Pensavo, allora, di trascrivervi brani di un libro: I VINTI di Marcello Veneziani, stralci che dovrebbero indicarvi le origini del ‘problema’ che sta devastando il nostro modo di stare al mondo, in armonia con le leggi naturali, e con i nostri reali bisogni interiori, oggi sostituiti da gadget, macchinette, marchingegni che – a nostra insaputa – rischiano di trasformarci in robot.

“Quando il contadino, per smettere di perdere, smette di coltivare e vuol subito sfruttare, passa di colpo dalla preistoria alla modernità, senza gradualità e anticorpi, senza acquisire un rapporto urbano, senza attrezzarsi di una cultura adeguata a quel passaggio, allora il suo impatto diventa devastante.
Nasce la peggior barbarie che non è l’arretratezza, ma l’uso selvatico della modernità e dei suoi attrezzi, delle sue potenzialità, senza relazione con il tessuto di provenienza”.

(Quanti, oggi, fanno gli snob e si sono dimenticati che il nonno, o anche il padre, si svegliava alla 4 del mattino per mungere le vacche ? ndr )

“Da quando il mondo ha scoperto di essere dentro un’unica dimensione, chiamata globale, si avverte ancor di più il bisogno di abitare anche un’altra città non dominata dalla tecnica e dall’economia (finanziaria, per giunta ndr).

Una città dell’anima e dei sogni, dove abitano i desideri e le pulsioni, i sentimenti e i valori negati dalla realtà.
E’ il bisogno di connettersi a un’altra dimensione, la necessità di trascendere il nostro Io piccino e quotidiano, il nostro presente meschino e profano.
Oltre la fisica cerchiamo una metafisica.
Perché siamo liberi solo se non siamo inchiodati ad un mondo e ad una sequenza obbligata di cose e di fatti”.

Ma anche:

“E’ di questo assillo della ‘felicità’ che dobbiamo liberarci.
La felicità non è un dovere, né un diritto, ma uno stato di grazia che arriva quando nessuno se l’aspetta e se ne va appena riusciamo a realizzare che siamo felici.
E di solito non prevede la sofferenza d’altri.
La felicità è un’ebrezza, non una ideologia, un soffio disarmante e non un mestiere d’armi.
E’ necessario concedersi il diritto della sconfitta e della malinconia”.

E, se non foste convinti di quanto scritto, reitero con un testo di Costantin Noica che, con altre parole e da un altro punto di vista, conferma e sottolinea il reale problema che sta affliggendo le nostre società:

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“La malattia dello spirito contemporaneo, che ha perso non tanto Dio, di cui molti lamentano inutilmente lo smarrimento, quanto l’incanto del mondo che la nostra razionalità ha reso disincantato, e la nostra tecnica ha ridotto a pura materia da utilizzare, incapace, nella sua opacità, di rinviare a quel che potrebbe chiamarsi un riflesso dell’anima”.

Jean Paul Sartre diceva: “Odio le vittime che rispettano i loro carnefici”
Dice niente ?
Io vedo, continuamente, gente che applaude personaggi pubblici che, viceversa, andrebbero presi a calci nel…
Cosa dobbiamo aspettarci allora?

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Se una democrazia è composta, soprattutto, da ‘schiavi’, direi nulla !
Buona fortuna ! :-)))

Alfredo

Yeva Shiyanova


Georgia’s got Talent: ragazza si stende sulla sabbia …

Quando una ragazza si stende sulla sabbia di solito lo fa per prendere il sole su una spiaggia.
In questo caso, però, la protagonista della storia che vedrete si trova in uno studio televisivo, per la precisione in quello di Georgia’s got Talent (versione straniera del nostro programma Italia’s Got Talent) per dimostrare il proprio talento.

Direi che il fatto che ne abbia tanto non si possa discutere,
il suo nome è Yeva Shiyanova, lascio a voi giudicare …

Claudio

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LightHouse Family – Postcard from Heaven


ed ecco la seconda …

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If you never, say goodbye
To the best thing in your life
There are things you don’t appreciate
At all
So it’s best that you don’t try
Holding back the time
Are you ever, gonna be
Quite satisfied
(Chorus)
Postcard from heaven
Go to where you belong
Never find the perfect situation
Till you know where your from
If you ever, say goodbye
No regrets, I won’t ask why
And I wish you all the best love
In the world
Should you ever, change your mind
Holding back the sunshine
Why you ever, gonna be
Quite satisfied
(Chorus)
Postcard from heaven
Go to where you belong
Never find the perfect situation
Till you know where your from
(Repeat chorus twice)

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Lighthouse Family – High


Ho appena ribloggato una canzone e poi mi son ricordato che ce ne sono almeno un altro paio che mi piacciono ed allora provo a farle sentire anche a voi …

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Quando stai per piangere ricorda
Che un giorno finirà tutto
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto
Sebbene tutto sia più oscuro di dicembre
Quello che c’è avanti a noi è un colore diverso
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto

E alla fine del giorno ricorda i giorni
In cui eravamo vicini alla fine
E chiediti come ce l’abbiamo fatta
Ad attraversare la notte
Alla fine del giorno ricorda il modo
In cui siamo stati così vicini alla fine
Ricorderemo che eravamo io e te

Perché noi saremo sempre io e te
Tu riuscirai sempre a volare in alto
Nel cielo dell’amore

Non pensi che è tempo che tu inziassi
A fare quello che hai sempre voluto
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto
Perché anche l’impossibile è facile
Quando siamo l’uno con l’altro
Un giorno riusciremo ad arrivare in alto

E alla fine del giorno ricorda i giorni
In cui eravamo vicini alla fine
E chiediti come ce l’abbiamo fatta
Ad attraversare la notte
Alla fine del giorno ricorda il modo
In cui siamo stati così vicini alla fine
Ricorderemo che eravamo io e te

Perché noi saremo sempre io e te
Tu riuscirai sempre a volare in alto
Nel cielo dell’amore

Perché noi saremo sempre io e te…

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When you’re close to tears remember
Someday it’ll all be over
One day we’re gonna get so high
Though it’s darker than December
What’s ahead is a different colour
One day we’re gonna get so high

And at the end of the day remember the days
When we were close to the end
And wonder how we made it through the night
At the end of the day
Remember the way
We stayed so close to the end
We’ll remember it was me and you

Cause we are gonna be
Forever, you and me
You will
Always keep it flying high in the sky
Of love

Don’t you think it’s time you started
Doing what we always wanted
One day we’re gonna get so high
Cause even the impossible
Is easy when we got each other
One day we’re gonna get so high

And at the end of the day remember the days
When we were close to the end
And wonder how we made it through the night
At the end of the day
Remember the way
We stayed so close to the end
We’ll remember it was me and you

Cause we are gonna be
Forever, you and me
You will
Always keep it flying high in the sky
Of love

High High High High

And at the end of the day remember the days
When we were close to the end
And wonder how we made it through the night
At the end of the day
Remember the way
We stayed so close to the end
We’ll remember it was me and you

Cause we are gonna be
Forever, you and me
You will
Always keep it flying high in the sky
Of love

Cause we are gonna be
Forever, you and me
You will
Always keep it flying high in the sky
Of love

Cause we are gonna be
Forever, you and me
You will
Always keep it flying high in the sky
Of love

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