la fila


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Ogni minuto purtroppo qualcuno lascia questo mondo…
Non ci sarà età che farà la differenza….
Siamo tutti in questa fila eppure nessuno se ne rende conto.
Non possiamo sapere quante persone ci stanno davanti,
Non possiamo spostarci sul retro della fila,
Non possiamo uscire da questa fila,
Non possiamo far nulla per evitarla….

Quindi mentre aspettiamo in fila:

Goditi i momenti.
Fai la differenza.
Quella telefonata falla.
Prenditi tempo per te.
Fai sentire nessuno come qualcuno.
Fai sentire la tua voce
Rendi le piccole cose grandi.
Fai sorridere qualcuno
Fai il cambiamento.
Fatti una priorità.
Fai l’amore.
Fatti il trucco.
Litiga.
Fai la pace.
Ama e amati.
Assicurati di dire a chi ti e’ vicino che sono amati.
Assicurati di non avere rimpianti.
Assicurati di essere pronto….

VIVIIIIII…..

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Immagine e testo tratti da  Carpe Diem – Cogli L’attimo

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Già … i simboli sono pericolosi (ma anche alcune persone …)


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È successo che, nel 1971 Marco di sei anni e nel 1980 Andrea di quattro anni, figli del geometra Giorgio Tremante, siano stati uccisi dal vaccino obbligatorio antipolio.
Entrambi a causa della somministrazione del vaccino muoiono, e un terzo figlio, Alberto, resta danneggiato gravemente, e vive ancora oggi a 40 anni attaccato a un respiratore automatico.
Ovviamente le “autorità scientifiche” mica lo ammettono subito, ci vogliono 25 anni perché alla fine, dopo averle tentate tutte per evitarlo, la Commissione Medica ospedaliera riconosca la correlazione tra il vaccino e la morte dei bambini. Succede anche che, nel 2011, a Verona, su iniziativa dell’autorità comunale, venga intitolato un parco pubblico a questi bambini uccisi dal vaccino, con una targa che commemora la loro morte. Non restituisce i due figli uccisi, né la vita distrutta al terzo, ma almeno è un simbolo.

Ma i simboli sono pericolosi. Succede infatti, nel frattempo, che le case farmaceutiche decidano, a suon di miliardi di dollari, che i vaccini devono diventare intoccabili, devono essere considerati sicuri al 100%, e che nessun dubbio deve venir tollerato, da parte di nessuno. Per cui, negli ultimi anni, tutti i medici che sollevano dubbi finiscono radiati a raffica, studi critici vengono impediti, denigrati e nascosti, epidemie vengono inventate, bambini sani vengono dichiarati minacciosi per la salute pubblica, il 95% diventa una specie di numero magico che protegge da tutto, incluse malattie nemmeno contagiose, il morbillo diventa di punto in bianco una peste tremenda e chiunque si azzardi a dire che forse anche i vaccini, come ogni farmaco, hanno delle controindicazioni, che possono far male, diventa un ignorante, un criminale, un eretico, uno da condannare senza processo, uno a cui togliere i figli. Secondo un genio di Sindaco di nome Lorenzo Guzzetti, i genitori che coltivino dei dubbi devono venire “arsi vivi proprio”. E se ve lo state chiedendo, no: non lo hanno arrestato questo simpaticone di Sindaco. Anzi, la allora Ministra della Salute Beatrice Lorenzin gli ha espresso solidarietà a mezzo stampa. In Italia se parli a favore dell’obbligo vaccinale puoi anche minacciare di morte a casaccio. I Carabinieri hanno altro da fare, sono tutti impegnati a impedire a bimbe di quattro anni del tutto sane di entrare all’asilo, perché – come tutti sanno – i bimbi del tutto sani minacciano la salute pubblica.

E poiché i simboli son pericolosi, in questo clima di follia indotta e dilagante ovviamente qualche disgraziato non poteva esimersi dal tentare di riscrivere anche la storia dei due fratellini Tremante. E con faccia di tolla senza pari, uno dei tanti araldi di questa scemenza vaccinale firma giorni fa un pezzo su un noto quotidiano, in cui afferma che quella targa commemorativa per i fratellini Tremante andrebbe tolta perché è “un falso storico”.

La parte più illuminante di questa uscita, degna giusto di un avvoltoio con la gastrite, è la ricostruzione che viene fornita degli eventi. Sì, è vero, si ammette che i bambini sono morti dopo il vaccino e in relazione all’assunzione del vaccino, ma la colpa non sarebbe mica del vaccino, bensì dei due bimbi. Secondo la signora Eugenia Tognotti, che ha lo stomaco di firmare a mezzo stampa queste dichiarazioni, i due bimbi erano congenitamente inadatti a ricevere quel vaccino, il che non è mica colpa del vaccino. Insomma, han reagito male, quelle due piccole pesti. Dunque, se son morti, è un problema tutto loro, non è mica un problema del vaccino, o del fatto che sia stato loro imposto per legge.

Avete capito bene il concetto? Non è mica il cianuro che ti uccide, sei tu che muori perché reagisci male al cianuro. Nella narrativa de LaScienzah, i vaccini, i farmaci, non hanno mica delle colpe. È proprio impossibile, perché loro sono perfetti. Sono i bambini che, chissà, forse per capriccio, talvolta reagiscono male e magari ci crepano pure. Tenetelo bene a mente: passata questa linea, se vostro figlio morisse a causa di un vaccino, o di un farmaco, o di un trattamento sanitario, non sarebbe mica colpa del vaccino, farmaco o trattamento. Forse che magari un farmaco non dovrebbe poter uccidere le persone? Forse che non dovrebbe venire attuato su chi potrebbe morirne? Magari magari un trattamento sanitario che presenta simili rischi non dovrebbe venire obbligato per legge? No, no: tutto questo è giusto, giustissimo, lo dice LaScienzah. Se qualcosa va storto è solo colpa di vostro figlio che è evidentemente “sbagliato”. Quindi, visto che i vaccini devono essere obbligatori per tutti per sempre, siete voi che dovete proprio smetterla di produrre figli “sbagliati”, razza di ignoranti. Ascoltate i sacerdoti della Fede Vaccinale: dovete produrre dei figli adatti alle vaccinazioni. Vedrete che presto vi diranno che medicinali prendere – manco a dirlo, obbligatoriamente – fin dal giorno del concepimento, per garantire di scodellare fuori il tipo giusto di essere umano, quello schiavo fisico e mentale particolarmente adatto alla società di nazisti in camice bianco che stanno allestendovi sotto il naso. Nei secoli dei secoli, amen.

E giusto per essere ben chiari, in linea con la rinnovata ondata di fanatismo vaccinazista, per dimostrare ancora una volta quanto LaScienzah vaccinale si dimostri attenta ai danni che combina, nonostante il riconoscimento del nesso causale vaccinazioni-decessi da parte della Commissione Medica, con sentenza della Corte di Cassazione, alle vittime della famiglia Tremante non viene riconosciuto il risarcimento (postumo). “I medici han fatto tutto secondo le regole”, è la risposta del tribunale, arrivata nel 2018. Insomma, hanno ucciso quei due bambini e rovinato la vita al terzo, ma lo han fatto in modo del tutto regolamentare, non c’è nulla per cui protestare. Per fortuna il padre Giorgio era deceduto qualche mese prima, almeno quest’ultimo affronto gli è stato risparmiato.

Lo capite vero, perché è importante questa decisione? Perché domani, quando saranno i vostri figli, oggi vaccinati per obbligo, a rimanere paralizzati, ciechi, cerebrolesi a vita se non a lasciarci direttamente le piume, ci sarà questo bel precedente legislativo cui fare riferimento: “Hey, ma stando a quanto si sapeva allora, è stato fatto tutto in modo regolamentare!” – e quindi, anche legalmente, la colpa sarà dei vostri figli, che non funzionano come previsto da LaScienzah.

Seriamente: chi ancora non si sia reso conto della spirale discendente di inumanità e follia vera e propria che sta percorrendo questa ondata di fanatismo religioso travestito malamente da “amor di scienza”, apra una buona volta gli occhi.

Stefano Re

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Testo tratto da    Utopia Razionale

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Erriamo non perché la verità sia difficile da vedere


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“Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso.
Il guaio della vita di oggi è che molti di noi muoiono prima di essere nati pienamente.
Erriamo non perché la verità sia difficile da vedere.
Essa è visibile a colpo d’occhio.
Erriamo perché la bugia è più confortevole.”

(Aleksandr Solzhenitsyn)

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Immagine e testo tratti da    Realtà, inganno e manipolazione

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l’immonda commedia


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Tutta la dignità del Sud Italia
in questa foto che commuove il mondo.

(Foto di: Francesco Mangialavori)

Immagine e testo precedente tratti da
Travaglio fans club

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Immagini come questa (nel giro di un solo istante e provocando in me immensa tristezza e tanta rabbia) mi fanno pensare a cosa è diventato oggi il mondo;
ormai ingiustamente definito ‘civilizzato’ non è altro che il palcoscenico dove va in scena una commedia (ma meglio sarebbe definirla tragedia) che ha tristi personaggi interpretati da politicanti, multinazionali, banchieri, lobbisti, affaristi, media servitori ed una gran massa di comparse (assolutamente attori non protagonisti) che sono i cittadini;
una tragedia globale in cui copione e sceneggiatura (della peggior qualità immaginabile, opera di pochi loschi figuri, poco appariscenti ma di certo non poco potenti) si chiamano “globalizzazione, mercato, crescita, debito, lavoro”;
Il primissimo commento che mi viene alla mente è che in questa immagine è ritratto semplicemente un essere umano, immediatamente dopo penso all’Europa (ma solo per fare un esempio) e capisco l’enorme ed abissale differenza …
differenza che ‘dovrebbe’ essere evidente a tutti,
quella tra gli esseri umani e gli altri …
… gli esseri disumani.
Dico dovrebbe perché pare invece che la quasi totalità dei ‘tutti’ abbia gli occhi (ed il cuore) ben chiusi …

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il vero coraggio


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« Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano.
Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda.
È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede. »

Harper Lee, “Il buio oltre la siepe” (1960)

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Immagine e testo tratti da  Gazzetta filosofica

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Platone scrisse: “possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce”.


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Platone scrisse: “possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce”.

Vorrei invitarvi a guardare e ascoltare molto attentamente il video che accompagna questo post, vi invito anche a notare chi era seduto in platea; io mi limiterò a scrivere qualche commento.

Il Prof. Ermanno Leo, chirurgo oncologo, primario presso l’Istituto dei tumori di Milano dice, senza mezzi termini:
“Noi abbiamo perso. In campo oncologico la medicina ha fallito”.
“Tutti sanno che la soluzione al cancro non sarà la chemioterapia. Servirà cambiare completamente registro, voltare pagina”.
“Io sono profondamente deluso e rendo omaggio a chi non ce l’ha fatta”.
Il dott. Leo vanta 40 anni di esperienza clinica e continua il suo intervento sostenendo che il cancro sia in realtà un grande business.
Parla delle società scientifiche, dei diversi conflitti di interesse che esse vivono e degli immensi fatturati farmaceutici.
Si parla di soldi, una montagna di soldi: 600 miliardi di dollari, cioè il PIL di 82 paesi, cioè di mezzo mondo.
Parla della mancanza di un sistema di controllo alla ricerca, brutalmente manipolata, e di quelle 800 società scientifiche (sic) presenti sul solo suolo italico.
Ancora soldi: la così detta Big Pharma nel 2016 ha investito 160 mld di dollari in ricerca e sviluppo.
Ha investito.
Ciò significa che deve avere un rientro superiore a quella cifra poderosa.
Costi quello che costi.
Sempre i dati forniti da Nuzzi: negli ultimi 50 anni è stato commercializzato solo il 2.7% di nuove medicine.
Un niente in pratica.
Evidentemente c’è qualcosa che non torna.
Cioè, si investono cifre folli, da molto tempo non si brevettano nuovi farmaci e la gente si ammala sempre di più?
Davvero ci vogliono far credere “che sia per il nostro bene”?

Sull’autorevole Lancet Oncology si legge ancora che si è in presenza una reale emergenza sanitaria: l’aumento tragico dei tumori pediatrici e delle malattie autoimmuni infantili.
(https://www.thelancet.com/…/PIIS1470-2045(17)30186…/fulltext)

Mentre si assiste a chi si straccia le vesti per la drammatica morte di un bimbo mal curato, strumentalizzandola vergognosamente e mettendo sotto accusa la stessa medicina omeopatica, mentre si evocano spettri di inesistenti epidemie di malattie infettive, mentre si annuncia la nascita di un patto per la scienza che somiglia piuttosto a un novello tribunale della Santa Inquisizione, poco si dice di quei 180.000 nuovi casi di tumore, con conseguenti costi sociali incredibili, denunciati dal prof. Leo.

Nonostante questi dati scientifici, ufficialissimi e inconfutabili, non si assiste ad alcuna politica dura e inflessibile per porre fine alle note cause di queste malattie, nonostante ogni santo giorno si legga di disastri ambientali in Basilicata, in Puglia, in Campania, in Lombardia, nella Pianura Padana e ovunque si volga lo sguardo.
Ma la realtà è che viviamo in un mondo in cui la corruzione muove ogni singolo meccanismo del potere, in un mondo dove alle richieste di chiarezza dei cittadini spaventati e giustamente allarmati si risponde con insulti, minacce e repressioni.
La realtà è che i medici vengono impauriti con radiazioni sommarie che non sono state comminate per punire un reato, ma per punire un pensiero ed evitare che proprio quel’embrione di pensiero prenda corpo e slancio.
La realtà è che chi è in grado di muovere 600 miliardi di dollari, è in grado evidentemente di decidere se e come morirai, se e come ci saranno epidemie, se e come ti curerai.
Vien da sé che chi muove 600 miliardi di dollari non desidera che tu sia sano, ma che il mondo stesso diventi un immenso ospedale popolato di malati cronici.

Il Dott. Leo infine chiude dicendo: “Non sono tanto preoccupato dei cervelli in fuga, quanto degli imbecilli che restano”.
Ognuno si senta libero di decidere chi siano gli imbecilli a cui il professore fa l’amaro riferimento.

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Testo e video sono tratti da  Il Mio Blog Olistico

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L’Ego patologico


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Eckhart Tolle

Un Nuovo Mondo
L’Ego patologico

Una persona nella morsa dell’ego, comunque, non riconosce la sofferenza come sofferenza, ma la vede come la sola risposta appropriata in ogni situazione che si presenta.
L’ego nella sua cecità è incapace di vedere la sofferenza che infligge a se stesso e agli altri. L’ infelicità è una malattia mentale ed emozionale creata dall’ego che ha raggiunto proporzioni epidemiche. E’ l’equivalente interiore dell’inquinamento ambientale del pianeta.
Stati negativi come la rabbia, l’ansia, l’odio, il risentimento, la scontentezza, l’invidia, la gelosia e così via, non sono riconosciuti come negativi ma totalmente giustificati e ulteriormente fraintesi come fossero causati da qualcuno o da qualche fattore esterno invece che creati da voi stessi.
“Ti ritengo responsabile del mio dolore”. Questo è quello che implicitamente l’ego afferma.
L’ego non è in grado di distinguere fra una situazione e la sua interpretazione e la reazione a quella situazione.
Potete dire: “Che giornata spaventosa” senza comprendere che il freddo, il vento o qualsiasi sia la situazione a cui reagite non sono spaventosi. Sono come sono.
Quella che è spaventosa è la vostra reazione, la vostra resistenza interiore alla situazione e l’emozione creata dalla resistenza.
Per dirla con le parole di Shakespeare: “Non c’ è nulla che sia buono o cattivo, ma il pensiero lo rende tale”.
Per di più la sofferenza o negatività sono spesso percepite erroneamente come piacere perché fino a un certo punto l’ego, grazie a loro, si potenzia.

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Immagine e testo tratti da  Guerrieri DI VITA

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Asfaltiamo le Stelle


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Asfaltiamo le Stelle

Non ci basta la cementificazione, la deforestazione, il prosciugare laghi e fiumi.
No.
Dobbiamo “asfaltare” il cielo.
Trasformarlo in un immenso telo dove proiettare i nostri “consigli per gli acquisti”.
“Le pubblicità sopra di me, la legge del consumismo dentro di me”, così forse sarebbe suonato l’aforisma di Kant se avesse vissuto oggi.
L’antropizzazione dell’esistente procede a passo d’oca: il progetto in questione prevede di portare in cielo 12 mila satelliti, 100 dei quali saranno costantemente visibili ad occhio nudo.
Non esisterà più luogo dove posare gli occhi che non porti su di sé le evidenti impronte umane, spesso sotto forma di rifiuti, di pezzi di pianeta strappati a morsi, di strutture in acciaio e cemento incastonate nel paesaggio come un impianto cibernetico cucito a forza sulla faccia di un bambino.
Che le stelle cessino di esistere, che la Luna smetta di schiarire le notti, quello spazio serve allo spettacolo di cui tutti siamo al contempo passivi spettatori e attivi sceneggiatori: va in scena l’abuso e il dominio su ogni singolo atomo su cui si può mettere mano, che può sottomettersi ed essere sfruttato per la marcia della megamacchina.

(leggi qui l’articolo)

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Immagine e testo tratti da  Deviance Project

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