L’uomo è un essere che può “fare


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“L’uomo è un essere che può “fare”, e “fare” significa: agire coscientemente e di propria iniziativa.
Ma nell’uomo contemporaneo tutto si fa da sè, e non c’è una sola di queste “vittime della civiltà contemporanea” che possa “fare” qualcosa.
Negli uomini ordinari, ciò che essi chiamano “volontà” non è nient’altro che la risultante dei loro desideri contraddittori; la vera volontà è il segno di un elevatissimo grado di essere, in confronto all’essere degli uomini ordinari.
E solo coloro che possiedono un tale essere possono “fare”.
Tutti gli altri non sono nient’altro che degli automi, delle macchine o dei giocattoli meccanici messi in moto da forze esterne, che agiscono soltanto nella misura in cui agisce la “molla” collocata in loro; e questa molla non possono nè allungarla, nè accorciarla, nè modificarla di propria iniziativa.
Dunque pur riconscendo all’uomo le più grandi possibilità, noi gli neghiamo ogni valore in quanto unità indipendente, fino a che rimarrà ciò che è oggi.
Ancora prima di intraprendere lo studio di questa meccanicità e di tutti i pincipi richiesti per una corretta osservazione di sè, l’uomo deve decidere una volta per tutte che sarà sincero verso se stesso senza alcuna riserva, che non chiuderà gli occhi su nulla, che non si tirerà indietro di fronte ad alcun risultato ovunque possa condurlo, che non avrà mai paura di trarre delle conclusioni e non si fisserà in anticipo alcun limite; dovrà avere un grande coraggio per accettare sinceramente i risultati ottenuti e non lasciarsi scoraggiare, ma sottomettervisi e perseverare con la tenacia crescente che questo studio esige.
Le conclusioni a cui arriverà saranno di natura tale da mettere “a soqquadro” tutte le convinzioni e le credenze già profondamente radicate in lui, nonchè l’intero ordine del suo ordinario modo di vedere; in casi del genere un uomo può benissimo trovarsi spogliato, forse per sempre, di tutte le sue piacevoli illusioni, di tutti i “valori cari al suo cuore” che gli avevano assicurato fino ad allora una vita tranquilla e confortevole.
Mediante una corretta osservazione di sè, si convincerà con tutto il suo essere che ogni cosa lo dirige, che ogni cosa lo governa.
Lui non governa né dirige proprio nulla.
Vedrà chiaramente come si sono formate le sue presunte concezioni del mondo, le sue opinioni, i suoi gusti, il suo carattere… insomma come si è formata la sua individualità e sotto quali influenze può essere cambiata.”

(G.I. Gurdjieff)

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senza pudore … senza vergogna …


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Usa ha spedito 5 mila tonnellate di munizioni in Germania.
UE approva.

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Sono stati necessari 415 containers per portare il carico.
Sbarcato a Bremnhaven, è stato trasportato ai depositi militari che gli americani hanno a Miesau, a circa 15 km a ovest di Kaiserslautern.
E’ la più grossa fornitura di munizioni da sempre, per quel che se ne sa: di solito simili trasporti non vengono reclamizzati.
Stavolta invece è stato il sito della Us Army, Stars and Stripes, a pubblicare foto dei containers mentre vengono scaricati, e didascalie che spiegano che è quel che serve “a rafforzare le missioni nel continente” di fronte alle “nuove sfide”: I nostri alleati sanno fino a che punto gli Stati Uniti continuano a stare al loro fianco.

Il 20 gennaio la CNN ha dato notizia del fatto che i Marines hanno accumulato materiale militare pesante, specie cari armati, artiglieria, apparati logistici, all’interno di caverne della Norvegia che risalgono alla guerra fredda.
Ed ha intervistato un colonnello William Bentley che ha spiegato: questo immagazzinamento di armi avviene nelle vicinanze della frontiera russa, per “accelerare la risposta in caso di crisi”.
Parte di questo materiale sarà tirato fuori in occasione della esercitazione NATO “Cold Response” (risposta fredda) che prevede lo spiegamento in Norvegia di 6500 veicoli militari, ufficialmente per osservare il comportamento di uomini e mezzi in climi di freddo estremo.
Una parte delle 5 mila tonnellate di munizioni immagazzinate in Germania, invece, sarà utilizzata in Polonia nell’annunciata esercitazione denominata Anaconda, che impiegherà 25 mila soldati di 24 paesi.

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Il 2 febbraio il segretario della NATO, il norvegese Jens Stoltenberg, ha dichiarato la sua approvazione alla decisione del Pentagono di quadruplicare armi, truppe e finanziamento (da 785 milioni a 3,4 miliardi dal 2017) in Europa.
Annunciate dal capo del Pentagono Ashton Carter con queste parole: “Noi rafforziamo la nostra postura in Europa per sostenere i nostri alleati della NATO di fronte all’aggressione della Russia”.

Gli Stati Uniti, come ha ricordato Ron Paul, hanno all’estero 900 basi, la Russia 10.

“L’Europa rimetta Putin al suo posto!”, ha scritto su Les Echos Guy Verhofstadt, ex premier belga, oggi al parlamento europeo come presidente della ALDE (Alleanza Liberali e Democratici d’Europa).

Un proclama che bisogna leggere, perché non ci si crede.

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Ha accusato Putin di “esacerbare scientemente le crisi che l’Europa attraversa”.
Tutte quante le crisi: il caos regionale nato dalla guerra in Siria, l’afflusso senza precedenti di rifugiati, la crisi finanziaria, e perfino il rischio di Brexit; “Putin non cessa di instillare l’ostruzionismo nella politica europea, sostenendo i partiti populisti ed euroscettici, attizzando il conflitto in Medio Oriente con l’intervento militare in Siria, ciò che aggrava la crisi dei rifugiati”.

“La Russia finanzia i partiti politici d’estrema destra” la cui crescita “impedisce all’Europa di elaborare una risposta collettiva alla crisi dei rifugiati”.
Se persino la democratica Svezia “ha preso la decisione di chiudere le frontiere”, è “in reazione ai sondaggi favorevoli all’estrema destra”.

Sulla Siria, “Putin continua a sabotare gli sforzi della comunità internazionale che mira a negoziare una soluzione politica al conflitto siriano …
Non cessa di bombardare le forze di opposizione moderate”

“La UE deve prepararsi ad imporre sanzioni più dure alla Russia”, perché cessi “i suoi bombardamenti alla cieca sui civili.
Se la Russia manca a questo obbligo le sanzioni dovranno essere scatenate”.

“E’ necessario che la UE operi a fianco della Turchia” per stabilire “zone di rifugio alla frontiera turco-siriana”.

Praticamente tutti i vicoli ciechi in cui l’Europa degli oligarchi e dei tecnocrati s’è ficcata, per Guy, sono colpa di Putin.

http://www.liveleak.com/view?i=43e_1448057481

Tutto diventa più chiaro quando si legga una delle ultime frasi del belga: “Georges Soros ha ragione di affermare che la minaccia più grave a lungo termine per la stabilità della UE non è altro che la Russia.
E’ tempo che l’Europa faccia uso della sua potenza economica per rimettere Putin al suo posto”.

http://www.lesechos.fr/idees-debats/cercle/cercle-154393-que-leurope-remette-poutine-a-sa-place-1202297.php#

Attenzione, perché quando un personaggio influente dell’oligarchia burocratica ha la spudoratezza di proclamare menzogne che sono il contrario plateale della verità conosciuta, non è – o non solo – una manifestazione della sragione.

E’ più grave: si cerca un casus belli.

L’oligarchia sente che la costruzione europea sta crollando, che i paesi chiudono i confini agli immigrati sospendendo Schengen, che l’euro è in pericolo,che si sta sviluppando una qualche reazione, un risveglio popolare di fronte alla UE divenuta prigione dei popoli, e devono trovare un colpevole esterno del loro fallimento epocale, della loro incapacità di governar i fenomeni che essa stessa ha innescato.
E’ in questione l’avvenire stesso delle oligarchie, e questo ovviamente le getta nel panico e nella rabbia: “Rimettere Putin al suo posto!”.
La certezza di avere dalla propria l’armamento americano, la forza della superpotenza, è la loro garanzia. .

Il fatto che si debba a Putin e Lavrov il cessate-il-fuoco in Siria, primo passo per un negoziato a cui il presidente russo ha in qualche modo costretto Obama e Kerry, deve essere negato diametralmente: no.
Putin è un ostacolo al negoziato.
Anche perché, mentre Assad ha accettato la tregua, i ribelli “moderati” l’hanno rifiutata.
Bisogna negarlo.
Così Kerry, dopo aver accettato la proposta russa, è saltato fuori con un “Piano B”, la spartizione della Siria, per garantire un territorio all’ISIS e ad Al Nusra, e la zona-santuario in Siria a Erdogan.
Senza vergogna, dunque, si cambiano le carte in tavola.
Ovviamente anche il nostro (loro) ministro Gentiloni è della partita.
Nel rispondere a una interrogazione parlamentare qualche giorno fa, ha detto: il “contributo”italiano alla guerra siriana sta nel “lavorare per l’uscita di scena di Assad”.
E’ esattamente la posizione dell’Arabia Saudita.
Della Ue.
Della NATO.

Il negoziato?
Ce ne infischiamo, lo scopo è sempre quello.
Quello per cui è stata iniziata la guerra in Siria, armando e pagando orde di jihadisti: destituire Assad.
Ed è colpa di Putin , se non ci si riesce.

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Realtà o Fantasia ?


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“Chi vuol essere un creatore nel bene e nel male, costui deve essere prima un distruttore e spezzare valori.
Ciò che fino ad oggi l’umanità ha preso sul serio non sono neppure delle realtà, ma semplici fantasie, o più esattamente, menzogne nate dai cattivi istinti di nature malate, dannose nel significato più profondo.
Finora si è chiamata verità la menzogna.
La realtà è stata spogliata del suo valore, del suo senso, della sua veracità, nella misura in cui si è inventato un mondo ideale.
La menzogna dell’ideale è stata fino ad ora la maledizione scagliata contro la realtà, l’umanità stessa è diventata, per suo mezzo, mendace e falsa giù nei suoi istinti più sotterranei.
Noi uomini moderni, noi siamo gli eredi di una millenaria vivisezione della coscienza e di una tortura da bestie rivolta contro noi stessi.
Troppo a lungo l’uomo ha considerato le sue tendenze naturali con un “cattivo sguardo”, cosicché queste hanno finito per congiungersi strettamente in lui con la “cattiva coscienza”.
Ma in un qualche tempo, in un’età più forte di questo marcido, dubitoso presente, dovrà pur giungere a noi l’uomo redentore, l’uomo del grande amore e disprezzo, lo spirito creatore, che sempre la sua forza incalzante torna a spingere via da ogni eremo e da ogni trascendenza, colui la cui solitudine è fraintesa dal popolo, come se fosse una fuga dalla realtà, mentre è soltanto il suo sprofondare, il suo seppellirsi, il suo inabissarsi nella realtà, affinché un giorno, quando tornerà alla luce, porti fuori da essa a casa sua la redenzione di questa realtà: la sua redenzione dalla maledizione che ha posto su di essa l’ideale esistito sino a oggi.”

(Friedrich Nietzsche – Genealogia della Morale)

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Non siamo quel che crediamo di essere


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“Siamo così preoccupati da ciò che idealmente vorremmo essere che non vediamo cosa siamo realmente adesso, nel momento attuale.
Non siamo quel che crediamo di essere.

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Accecati dall’immaginazione, ci sopravvalutiamo e mentiamo a noi stessi.
Mentiamo continuamente a noi stessi, in ogni momento, tutto il giorno, per tutta la vita.
Le cose che facciamo non le scegliamo perchè ci piace farle, ma per l’esigenza di affermare e assicurare attraverso di esse il nostro io immaginario.
Non esiste pensiero o sentimento che non sia motivato da questa esigenza: è tuttavia un meccanismo così sottile che non ce ne accorgiamo.
Se potessimo fermarci interiormente e osservare senza preconcetti, accettando per un momento quest’idea della menzogna, allora forse ci accorgeremmo che non siamo ciò che crediamo di essere.
Per sapere “cio che è” devo liberarmi di tutte le mie proiezioni immaginarie.
Cerco di emergere da questo mondo di illusioni che mi nasconde la realtà, di non farmene influenzare.
Sono consapevole di una realtà che non riesco a possedere.
Si tratta di me stessa, di ciò che sono nel profondo dell’essere.
C’è in me un’energia essenziale che è la base di tutto ciò che esiste.
Non la sento, perchè la mia attenzione è occupata da tutto ciò che è contenuto nella memoria: pensieri, immagini, desideri, delusioni, impressioni fisiche.
“Io” non sono qui.
Per desiderare di essere presente, devo vedere che sono addormentata.
Sono rinchiusa in un cerchio di interessi meschini e avidità in cui il mio “io” si perde.
E rimarrà perso finchè non si relazionerà con qualcosa di più alto.
È tutto in relazione a questo, toccare la mia essenza.

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Il contenitore dell’energia è temporaneo, l’energia è permanente.
Dietro tutte le vicissitudini della vita, dietro le preoccupazioni, le tristezze e le gioie, c’è qualcosa di più grande, qualcosa che riesco a sentire e che mi dà significato.
Sento di esistere in relazione a questa grandezza, è fuori di me, ma anche dentro di me.
La realtà è qui, solo che non le presto attenzione.
Vivo voltando le spalle a me stessa.
Devo capire che se non sono presente, servo solo il mio sè ordinario e vado verso la distruzione di ciò che realmente sono.
Perciò l’unica realtà per me, oggi, è il mio sforzo di essere presente a me stessa.
Nient’altro è reale.
Tutto è distorto dal velo della mente che mi impedisce di essere in contatto con la natura delle cose.
Devo prima di tutto andare verso la mia propria natura, risvegliarmi alla coscienza dell’io e prestare attenzione solo a questo.
Quando mi apro completamente alla mia Presenza, quando “io sono”, entro in un mondo diverso, in cui tempo e spazio non esistono.
Sono uno, un tutto.
I pensieri cessano e la ragione scompare.
Sento l’io, comincio a capire che il mondo in cui vivo è un mondo di finzioni.
Non è reale.
La visione che ho di me non è la visione della mia vera realtà.
Vedo me stessa attraverso il pensiero, persa nell’immaginazione di me.
Nel vedere l’ego e l’io reale mi libero.
La fede è la certezza vissuta di aver oltrepassato i limiti dell’io ordinario.”

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(Jeanne de Salzmann – La Realtà dell’Essere)

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queste riflessioni hanno poco meno di un secolo di età ma sono assolutamente veritiere e contemporanee;
l’unica cosa mancante (per essere attuale) è un accenno anche alle cause di quello che viene descritto; cause che ho ricordato svariate volte ma che non mi stancherò mai di sottolineare e rimarcare che sono il vero cancro di questo mondo moderno;

“Non siamo quel che crediamo di essere”
infatti siamo schiavi convinti dai mainstream dell’informazione di essere liberi;

“Le cose che facciamo non le scegliamo perchè ci piace farle”
infatti i desideri ed i valori sono indotti con ogni mezzo (lecito e non) dalla pubblicità e dai media che glorificano la cultura del superfluo nel nome della tanto ricercata “crescita” economica con allegata la non tanto velata minaccia (in caso contrario) della disoccupazione;
mentre in realtà le cause sono ben altre …

“emergere da questo mondo di illusioni che mi nasconde la realtà”
non necessita di nessuna aggiunta: è così oggi ancor più di ieri !

“Tutto è distorto dal velo della mente che mi impedisce di essere in contatto con la natura delle cose”
il “velo” (indotto abbiamo detto) esiste eccome e pur essendo un discorso complesso ed articolato lo voglio riassumere nella contrapposizione di 2 semplici parole:
ESSERE ed AVERE … la prima viene sempre più abbandonata a favore della seconda: gravissimo errore !

“I pensieri cessano e la ragione scompare”
ed ecco servito il mondo di oggi …

Claudio

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Gli Occhi


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Ore 20,30

Ho mangiato un pezzo di pizza bianca al bar della stazione di Ancona.
Guardo l’umanità che cammina.
Chi arriva, chi parte, chi aspetta il bus per tornare a casa.
Io aspetto il treno per Milano.
Sono stanco.
Ieri sera ho fatto quattro passi nel centro di Urbino, non c’era quasi nessuno.
Eppure è una meraviglia.
I centri storici si svuotano ma in compenso si riempiono i centri commerciali anche se si va sempre più per vedere e meno per comprare.
Sono stanco.
C’è così tanta ingiustizia e dolore in Italia.
Oggi pomeriggio ho incontrato i truffati del decreto salva-banche a Macerata mentre domani sarò davanti al palazzo di Regione Lombardia perché Maroni deve andare a casa.
Perché i politici più vicini a lui sono stati arrestati per corruzione.
Ad uno hanno trovato migliaia di euro nel freezer.
Quando si dice “capitale congelato”….
Erano soldi dei lombardi santo Dio.
Ma possibile che tutto questo non scandalizzi l’intera opinione pubblica?
La sanità va a puttane, le persone hanno difficoltà a curarsi.
Un politico tradizionale dice: “votatemi e vi prometto che…”.
Io posso solo dirvi che di più di quel che sto facendo non posso fare.
A volte il muro più difficile da abbattere non è la corruzione ma l’indifferenza.
C’è democrazia in Italia?
Un Presidente non eletto da nessuno approva indecenze grazie ad Alfano (indagato anche se nessuno ne parla, meglio soffermarsi sulla Boschi che si toglie il maglione) e grazie a Verdini, uno sotto processo per corruzione e bancarotta fraudolenta.
Vi sta bene questa cosa?
E’ normale?
Sono tanto stanco ma non voglio dargliela vinta a questa gente.
Dovevate vedere gli occhi di chi ha perso tutto con Banca Etruria o Banca Marche.
Dovevate vedere quegli occhi.
Dovevate vedere quegli occhi.

Alessandro Di Battista

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Eravamo re dei nostri liberi stati mentali


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Sono di un’altra epoca, non per questo migliore, anzi.
Ma la nostra giovinezza non è stata derubata dalle immagini altrui, dal cicaleccio visivo di oggi, da questo rutilante rataplan.
Il nostro immaginario era autoprodotto, giochi, libri, passeggiate non erano interrotte da petulanti suonerie, si cresceva senza invasioni di campo di chi scova sofisticati algoritmi per picchettare meglio, con immagini prezzolate (c’è sempre lo zampino del denaro) il cervello altrui.
Eravamo re dei nostri liberi stati mentali.
Senza smartphone, tv, internet.
Perciò penso che più dell’ora di religione bisognerebbe istituire nelle scuole un’ora di meditazione.
E bendarsi tutti, come per gioco, per ricevere una parola alla volta, come un’ostia.
Ricominciare da una e lasciarle, da sola, disegnare i suoi fuochi d’artificio nella mente, in silenzio.
Quest’invasione d’immagini è barbara come la deforestazione del pianeta.
La comunicazione globale sta creando un’immaginazione da branco.
Fissare compulsivamente il monitor del cellulare crea una dipendenza fatale, immagazziniamo dosi massicce d’immagini altrui, spesso tossiche, che assopiscono i nostri neuroni.
Ci stupiamo a raffica (fingiamo di sbalordirci, ce ne eccitiamo, ne vogliamo ancora) col rischio che non c’importi più niente di chi fisicamente abbiamo intorno, sia uomo sia fiore, sia la parola pescata dentro di noi, quella fresca e sconosciuta che battezzi il nostro essere unici.

amicizia8

Mi ha sempre infastidito, quando si legge una poesia in pubblico, che si pretenda un sottofondo musicale, perché la vera poesia risuona da sé.
Così tutto questo bendidio della tecnologia, se da una parte ci salva dall’altra ci schiaccia in un vicolo cieco.
Ecco perché benderei, per un’ora, tutti i ragazzi del mondo.
Perché nei loro giardini mentali abbandonati ricrescano le fantasie originali, quei fiori così rari, così poco “petalosi” ma così belli, senza i quali l’umanità è perduta.

Diego Cugia di Sant’Orsola

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Droni e cialtroni


Ogni giorno si scrive la storia,
ogni giorno si prendono o non prendono delle decisioni,
ogni giorno c’è qualcuno che nasce,
ogni giorno c’è qualcuno che muore,
ogni giorno troppi muoiono per l’avidità altrui,
per l’avidità, l’egoismo, l’ignavia, la sete di potere,
e perchè a qualcuno piace giocare a fare Dio,

ma ogni giorno occorre ricordarsi tutti
che il libro su cui si scrive la storia
non ha un numero di pagine illimitato,
la storia non è eterna,
la storia può in un attimo … finire …
per sempre …

Claudio

il Simplicissimus

droneAnna Lombroso per il Simplicissimus

Pare di stare dentro a una trasmissione di Rai Storia sulla guerra fredda, solo che i Porci non sono quelli della Baia, ma cavie, porcellini d’India più o meno allineati per un massacro in grande stile, degno del sanguinario secolo breve. Che si aggiunge all’olocausto di profughi e alla soluzione finale del lavoro e della possibilità per tutti di vite appaganti, dignitose libere dal giogo dello sfruttamento.

Siamo nuovamente ascoltatori della narrazione dell’insostituibilità delle leadership degli Usa, autonominatisi a un tempo poliziotti del mondo, guardiani della democrazia e tutori della minacciata civiltà superiore, e spettatori di una rivalutazione della Nato, altrettanto unico e indispensabile organismo a custodia e vigilanza della sicurezza europea, della quale è mallevadore  il comandante supremo nominato dal presidente americano, e che ha ingoiato e controlla il 90 % dei cittadini europei e i loro stati, compresi gli  appartenenti del fu Patto…

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Daily Mail: La Grande Industria Farmaceutica Sta Uccidendo Decine di Migliaia di Persone nel Mondo. La Parola di Alcuni Importanti Medici.


Arte&Cultura

Qualche informazione sulla capacità delle case farmaceutiche di farsi accettare dalla F&DA, negli USA, farmaci inutili o pericolosi l’avevano.
Ora lo sostengono anche medici famosi.
Buona lettura 🙂
http://vocidallestero.it/2016/02/25/daily-mail-la-grande-industria-farmaceutica-sta-uccidendo-decine-di-migliaia-di-persone-nel-mondo-la-parola-di-alcuni-importanti-medici/

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IMAGINE


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66

Imagine

Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today

Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace

(Chorus)
You…
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope some day you’ll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
Our brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world

(Chorus)

And the world will live as one

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65

Immagina

Immagina non ci sia il paradiso
è facile se ci provi
nessun inferno sotto di noi
sopra di noi solo il cielo
immagina tutti quanti
vivere per l’oggi

Immagina non ci siano paesi
non è difficile da fare
niente per cui uccidere o morire
e neanche religioni
immagina tutti quanti
vivere la vita in pace

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono l’unico
spero che un giorno ti unirai a noi
e il mondo sarà tutt’uno

Immagina nessuna proprietà
mi chiedo se puoi
nessun bisogno di avidità o fame
una fratellanza di uomini
immagina tutti quanti
dividersi il mondo

E il mondo vivrà come unico

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Ora dopo aver letto questo famosissimo testo e prima (se vorrete) di sentirne una “particolare” versione in musica, vi rubo solo un attimo per una mia riflessione;

questa canzone occorrerebbe farla ascoltare a tutto il mondo tutti i giorni, in televisione ed in radio … tutti i giorni e forse qualcuno si soffermerebbe a riflettere che con la scusa di cercare falsi paradisi ove non esistono stiamo costruendo dei veri inferni in mille parti del mondo , con la scusa del progresso creiamo regresso, con la scusa di una finta libertà creiamo schiavitù, morte e disperazione !!!

Pensate che cosa meravigliosa se quanto avete letto un giorno si realizzasse,
sembra impossibile, lo so, ma non lo è … dipende tutto dall’Uomo …
se solo volesse … potrebbe !!!

Niente più egoismo, niente più cattiveria, niente più avidità,
niente più soprusi, niente più guerre, niente più morti per fame,
niente più violenze, niente più schiavitù …
tutti che vivono insieme, dignitosamente ed in pace …

Ma … un momento … stiamo parlando dell’uomo ? Quello che adora il dio denaro ?
Quello disposto ad ogni compromesso ? Quello del “tengo famiglia” ?
Quello che ha sacrificato l’ESSERE a vantaggio di un “ipotetico” AVERE ?
Quello che vende armi per puro guadagno ? Quello che affossa popoli interi per avidità ?

Allora non “sembra impossibile” … E’ IMPOSSIBILE !!!

Claudio

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Sound of Silence


SentirsiBionda

Sono suono le fusa dei miei gatti, lo sciabordio delle onde sulla riva mentre ho gli occhi chiusi, le note di Satie che muovono l’ aria in sottofondo mentre ceno dopo una lunga giornata ed il ticchettare dei tasti per tentare di legare insieme emozioni e tramutarle in parole.

Sono rumore le voci della televisione che ormai non accendo più da tempo, le suonerie del telefono ormai girato su “silenzioso” e che interrompono i miei pensieri, le chiacchiere futili di pendolari beoti che non riesco ad evitare, i clacson di auto impazienti di andare da nessuna parte e le immagini che mi propina la pubblicità affissa sui muri.

Quale è a sottile linea di confine che lega o distingue il suono dal rumore?

Dal punto di vista fisico un suono è prodotto da oscillazioni rapide e regolari, invece un rumore da vibrazioni discontinue e casuali ma non è cosi, o meglio, non…

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L’Uomo … meccanico o cosciente ???


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di   G.I. Gurdjieff

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Vedute sul Mondo Reale

“L’uomo nasce come meccanismo concepito per ricevere impressioni d’ogni genere.
La percezione di alcune impressioni ha inizio ancor prima della nascita.
In seguito, durante la crescita si formano e si perfezionano altri apparati riceventi, in numero sempre maggiore.
La struttura di questi apparati riceventi è la stessa in tutte le parti del meccanismo.
Essa ricorda quella di rulli di cera vergine di un fonografo.
Su tali rulli o bobine, vengono incise tutte le impressioni ricevute fin dal giorno della nascita, e prima ancora.
Inoltre, il meccanismo possiede un dispositivo automatico, mediante il quale tutte le nuove impressioni ricevute vengono collegate alle impressioni dello stesso tipo registrate in precedenza.
Contemporaneamente, viene tenuta una classificazione cronologica.
In questo modo, ogni impressione ricevuta viene trascritta in più posti su più rulli, e su questi rulli si conserva intatta.
Ciò che noi chiamiamo memoria è un dispositivo assai imperfetto tramite il quale possiamo disporre solo di una minima parte della nostra riserva di impressioni.
Ma le impressioni, una volta sperimentate, non si cancellano più, e si conservano sui rulli dove sono state trascritte.
Numerose esperienze ipnotiche hanno permesso di stabilire che l’uomo ricorda tutto ciò che ha vissuto, fin nei minimi particolari.
Infatti, egli ricorda i minimi particolari del suo ambiente, persino il viso e la voce della gente che aveva intorno nella sua prima infanzia, quando ancora sembrava un essere incosciente.
Mediante l’ipnosi è quindi possibile far girare tutti questi rulli, anche quelli sperduti nei recessi più profondi dell’inconscio.
Ma ogni tanto, in seguito a qualche trauma più o meno evidente, succede che i rulli si mettono a girare da soli, e scene, immagini o volti apparentemente dimenticati da molto tempo risalgono di colpo alla superficie.
Tutta la vita psichica dell’uomo non è altro che lo scorrere delle impressioni registrate sui rulli davanti allo sguardo della mente.
Tutte le particolarità della sua concezione del mondo, tutti gli aspetti caratteristici della sua individualità dipendono dall’ordine in cui sono avvenute quelle registrazioni, e dalla qualità dei rulli che si porta dentro.
Supponiamo che un’impressione qualsiasi venga recepita e registrata contemporaneamente a un’altra con cui non ha nulla in comune; per esempio, un uomo sente una musica molto allegra in un momento di intenso trauma psicologico come angoscia o tristezza.
Quella musica susciterà sempre in lui la stessa emozione negativa e, viceversa, il sentimento d’angoscia gli ricorderà sempre quel motivo allegro.
Dalla psicologia questo fatto è chiamato associazione di pensieri e sentimenti; ma la psicologia non si rende conto di quanto l’uomo sia impastoiato in queste associazioni, senza potersene mai liberare.
Ogni uomo viene al mondo simile a un foglio di carta bianca; ma le circostanze e le persone che gli stanno intorno fanno a gara per imbrattare questo foglio e per ricoprirlo di ogni genere di scritte.
Ed ecco intervenire l’educazione, le lezioni di morale, il sapere che chiamiamo conoscenza, tutti i sentimenti di dovere, onore, coscienza ecc.
A poco a poco il foglio si macchia, e più è macchiato di pretese “conoscenze”, più l’uomo è considerato intelligente.
Più sono numerose le scritte nel posto chiamato “dovere”, più il possessore è considerato onesto; e così via per ogni cosa.
Il foglio così sporcato, accorgendosi che le macchie vengono scambiate per meriti, le considera preziose.
La nostra macchina mentale ha la proprietà di poter essere convinta di qualunque cosa, purché venga sottilmente influenzata nella direzione voluta in modo ripetuto e persistente.
Una cosa che all’inizio può apparire assurda, finirà per sembrare razionale, purché la si ripeta con insistenza e convinzione sufficienti.
E mentre un particolare tipo di uomo si limiterà a ripetere le frasi fatte che gli sono rimaste impresse nella mente, un altro cercherà prove e paradossi sofisticati per giustificare le proprie asserzioni.
Ma entrambi sono da compiangere nello stesso modo.
Tutte queste teorie fanno delle affermazioni che, come i dogmi, non possono essere verificate: in ogni caso, non coi mezzi che abbiamo a disposizione.
L’uomo è una personalità piena di pregiudizi; non sa nulla, vive sotto comando, accetta tutte le influenze e vi crede.
Noi non abbiamo delle conoscenze che ci appartengano, cioè forniteci dalla vita stessa in modo tale che non ci possano essere sottratte.
Tutte le nostre conoscenze non sono altro che semplici informazioni, e possono essere tanto utili quanto inutili.
Assorbendole come spugne, noi possiamo facilmente restituirle parlandone con logica e convinzione, pur senza capirci nulla.
E con la stessa facilità possiamo perderle, perché non sono nostre, ma sono state riversate dentro di noi come un liquido in un recipiente.
Noi non sappiamo nulla.
Non facciamo alcuna distinzione tra chi sa veramente ciò che dice e chi dice solo delle stupidaggini: crediamo a qualunque cosa, senza discernimento.
Non abbiamo nulla di nostro: tutto ciò che ci infiliamo in tasca non ci appartiene, e dentro di noi non c’è niente.
Voi aspirate alla conoscenza, ma ciò che avete avuto finora non è conoscenza: è solo una raccolta meccanica di informazioni.
È una conoscenza che non è entrata a far parte di voi, ma è fuori di voi.
Non ha nessun valore.
Che importanza possono avere per voi le cose che sapete, se un bel giorno vi sono piovute addosso da qualcun altro?
È un sapere non creato da voi, e quindi ha scarsissimo valore.
Se ci si accontenta di osservare che l’uomo non è altro che una macchina, si diventerà dei cinici.
Ma se si persevera nel lavoro, si smetterà di esserlo.
Si dovrà fare una scelta, si dovrà decidere cosa si vuole diventare: o completamente meccanici, o completamente coscienti.
L’uomo meccanico serve l’involuzione, l’uomo cosciente l’evoluzione.
Bisogna scegliere.
Ma c’è un principio: servendo l’una, potete sperare di far carriera; servendo l’altra, riceverete molto, ma senza prospettive per il futuro.
Questo è il bivio di cui parlano tutti gli insegnamenti tradizionali.
Soltanto voi potete decidere ciò che volete fare.
Domandatevi nel profondo del cuore ciò che desiderate di più: se ne siete capaci, saprete cosa fare.
Rifletetteci bene, e poi procedete.”

G.I. Gurdjieff

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Stepchild rendition


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Di Marco Travaglio

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Siccome ben 199 senatori, cioè la stragrande maggioranza del Senato, sono favorevoli a tutta la legge Cirinnà, compresa la stepchild adoption, il molto democratico presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico (si fa per dire) ha deciso di stralciare, cioè di cancellare, la stepchild adoption dalla legge Cirinnà per compiacere i 121 senatori contrari.
Nella democrazia alla rovescia, la minoranza mette sotto la maggioranza.
E il governo pone la fiducia, nel silenzio complice del Quirinale e dei presidenti delle Camere, su una legge parlamentare su cui lo stesso Pd aveva lasciato libertà di coscienza, salvo ora imporre la coscienza (si fa sempre per dire) di Bagnasco, Alfano & C. con un voto blindato pro o contro il governo.
Che, così, costringe chi non fa parte della maggioranza (M5S e Sel) a votare contro una legge a cui è favorevole.
Se fino all’altroieri una minoranza usava la fiducia per costringere la maggioranza a votare leggi che non condivideva (Jobs Act, Italicum, nuovo Senato), ora lo fa per vietare alla maggioranza di approvare una legge che condivide.
Siccome chi ha vinto le elezioni (Pd+Sel e 5Stelle, che nei sondaggi rappresentano due terzi degli elettori) vuole la stepchild, è naturale che la stepchild non passi, o passi dimezzata per ordine di chi le elezioni le ha perse (Lega e Pdl, ora sparpagliato tra FI, Ncd e pulviscoli vari che arrivano al massimo al 30% nei sondaggi) e di uno Stato estero.

Senato – ddl Unioni Civili

Fino all’altroieri il Pd, a parte i soliti quattro catto, giurava che mai avrebbe accettato lo stralcio della stepchild.

Ivan Scalfarotto, sottosegretario: “Chi oggi esulta per le unioni civili in Grecia esulterebbe se in Italia passasse una legge senza stepchild come quella greca?” (23.12).

Sergio Lo Giudice, senatore: “Stralciare la stepchild è un’ipotesi priva di fondamento: la legge sarebbe massacrata dalle sentenze europee dal primo giorno” (7.12). Renzi: “No allo stralcio della stepchild adoption: nasce come proposta della Leopolda e l’abbiamo appoggiata sin da allora” (29.12).

Monica Cirinnà: “La stepchild ci sarà” (30.12).

Federico Fornaro, sinistra Pd: “Chi chiede lo stralcio vuole che l’Italia resti l’unico paese europeo senza una legge sulle unioni civili” (4.1).

Pier Luigi Bersani, ex segretario: “No allo stralcio delle adozioni” (14.1).

Paola Campana: “Nessuno stralcio, non si abbassa l’asticella sui diritti dei bambini” (14.1).

Luigi Zanda, capogruppo al Senato: “Non si parli di stralcio della stepchild: il testo ha già subìto almeno 4 revisioni” (16.1).

Giuseppe Lumia: “Non ci sarà nessuno stralcio. Il testo che contiene la stepchild adoption è equilibrato e in grado di avere il più largo consenso dell’aula” (4.2).

Matteo Orfini, presidente Pd: “Tirare dritto con il testo Cirinnà. Non prendo in considerazione l’ipotesi che la legge non passi con anche la stepchild” (7.2).

Ri-Zanda: “Avanti senza alcuno stralcio, passerà anche la stepchild” (8.2).

Anna Finocchiaro, senatrice: “Ok stepchild. Da stralcio nessuna deterrenza a maternità surrogata” (9.2).

Ri-Renzi ad Alfano: “La posizione del Pd non è per stralciare la stepchild” (14.2).

Ettore Rosato, capogruppo alla Camera: “Si smetta di parlare di stralci: è in gioco un punto delicatissimo come la tutela dei minori” (15.2).

Roberto Speranza, sinistra Pd: “Non è immaginabile togliere la stepchild adoption” (17.2).

Ri-Zanda: “Il gruppo Pd al Senato punta a portare avanti il ddl Cirinnà senza stralcio della stepchild adoption” (17.2).

Ri-Cirinnà: “Se la legge cambia e diventa una schifezza, tolgo la firma e lascio la politica” (17.2).

Luciano Pizzetti, sottosegretario alle Riforme: “La parola stralcio è una bestemmia” (18.2).

Francesco Verducci, a nome dei 21 senatori “giovani turchi” Pd: “Chi parla di stralcio sa che renderebbe impossibile l’unità del Pd” (18.2).

Poi è bastato il fischio di padron Matteo col contrordine compagni, e tutti a cuccia: sì allo stralcio della stepchild adoption, evvai, evviva, che bello, è quello che abbiamo sempre sognato, com’è umano Renzi!
In Vaticano hanno persino riaperto il Carnevale in piena Quaresima.
Ma dove sono Scalfarotto, Zanda, Rosato, Speranza, Finocchiaro e Orfini con tutti i giovani turchi? E la Cirinnà, avrà già lasciato la politica? Si teme un rapimento, una rendition di massa modello Abu Omar. Forse Renzi li tiene segregati nelle segrete di Palazzo Chigi a pane e acqua con le omelie di Adinolfi dagli altoparlanti?
Chi ha notizie faccia sapere.
Intanto organizziamo le ricerche con i cani da valanga.

Ci piacerebbe tanto avere con noi l’impavido Francesco Merlo che, quando il M5S decise (come il Pd) la libertà di coscienza pur sposando in toto la legge, fremeva di sdegno su Repubblica contro “la giravolta di Grillo” che “si allea con Quagliariello in nomine Dei… nei tortuosi corridoi politici degli atti indecenti e nell’Italia delle sacrestie e dei campanili” contro “la civiltà europea della faticosa ma necessaria legge Cirinnà… la legge più moderna e più radicale che il Parlamento italiano possa approvare in materia di diritti civili, la sola che ci possa agganciare all’Europa”.
Poi osservava sconsolato: “già si parla di ‘stralcio’, ‘emendamento’, di un altro ‘super canguro’, che è il lessico del rinvio, la più crudele pena inflitta all’Italia, condannata all’eternità dell’indolenza… alla morbidezza del peggio, al capriccio perverso dell’andreottismo, al rinvio come via italiana al vaffanculo”.

Ecco, ora che tutte queste belle cose le fa Renzi, servirebbe tanto la verve del Merlo.
E invece niente, desaparecido anche lui.
O forse, più semplicemente, stralciato.

Il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2016

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Homo Videns


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Columbia University professor of political  science Giovanni Sartori sits at his desk in his Manhattan apartment February 3. Sartori has proposed a modified French-style presidential system of government for Italy that could solve chronic political instability in the      country - RTXG9DD

 

Neologismo

Categoria introdotta da Giovanni Sartori al fine di sottolineare il mutamento avvenuto nell’uomo all’indomani dell’introduzione del mezzo televisivo.

Secondo Giovanni Sartori è stato l’avvento della televisione a segnare il passaggio da Homo Sapiens a Homo Videns, passaggio che non segna un’evoluzione ma, piuttosto, un’involuzione.

A causa della televisione, afferma Sartori, per la prima volta nella storia l’immagine predomina e prevale sulla parola, andando a mutare completamente la comunicazione e i meccanismi di comprensione tra gli esseri umani. Il predominio dell’immagine sulla parola ha minato il cosiddetto pensiero astratto e l’attività simbolica propria dell’essere umano.

L’Homo Videns è regressione, atrofizzazione intellettuale e incapacità di distinguere virtuale da reale e vero da falso.

Conseguenza di questa involuzione, secondo Sartori, è la sempre più crescente incapacità dell’uomo di crearsi un’opinione propria, cosa che, per traslato, significa perdere libertà e libero arbitrio.

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