VALORI A CONFRONTO


“Se l’armonia, la benevolenza e la cooperazione fossero quel che sembrano (o che vogliono sembrare? ndr), sarebbe un sistema di valori contro un altro; pacifica, blanda. durevole routine, contro elettrizzante. focosa, azzardata immersione nell’attimo fuggente.
Si potrebbe capire perchè un debole scelga il primo sistema e si potrebbe anche compatirlo, ma questa scelta avrebbe una sua onestà, una sua dirittura, meriterebbe rispetto.
E invece non è così: armonia, benevolenza e cooperazione, non fanno che dissimulare il dispetto e il livore di chi altrimenti sarebbe condannato a perdere, ma così può sperare (e spesso ottenere) di vincere.

I deboli sono risentiti e a placare il loro risentimento non basterà la concordia; la concordia sarà invece il cavallo di troia col quale si insinueranno nella roccaforte nemica e faranno strage.
Dopo aver usato le menzogne per prevenire l’uso della forza da parte di chi ce l’ha, per fare di quest’uso una colpa di cui vergognarsi, un peccato bisognoso di perdono, in un campo di battaglia, finalmente alla loro altezza, muoveranno all’offensiva e, un colpetto dopo l’altro, una piccola schifosa spintarella dopo l’altra, promuoveranno la loro squallida causa, la loro indegna condizione.”

da: PLATONE AMICO MIO – Ermanno Bencivenga

Sarà forse per le stesse considerazioni che Arthur Schopenhauer con oltre un secolo di anticipo scriveva:

“La vista di qualità preminenti, di solito provoca la rabbia segreta di chi non vale niente.”

Ed è, forse, a partire da questi concetti che si riesce a comprendere perché si è andata perdendo o annullando la meritocrazia, sostituita dalla mediocritazia.

A troppa gente, ormai,abituatasi a vivere in maniera impersonale, danno fastidio quelli che, cercando di mantenersi *integri*, mettono a nudo i loro limiti e le loro vigliaccherie.

Ma già in passato gli attenti osservatori dei costumi, i veri intellettuali, scrivevano in proposito:

“Ti lamenti se hai dei nemici?
Dovrebbero esserti amici forse coloro a cui il tuo modo di essere è un tacito, continuo rimprovero?”

J. W. Goethe

Qui, per intenderci, non si tratta di sentirsi superiori, piuttosto consapevoli e non coinvolti in interessi di bottega e/o a tornaconti personali.
Ma, contemporaneamente, non si può neanche arrivare ad avere “vergogna”  per quello che si conosce, o a per quello che – oggettivamente – si sa.

Ma tant’è, in un paese che ragiona “al contrario”, questa è la condizione.
Avanti quindi con la “mediocrità” (ormai a qualsiasi livello), in attesa della tragedia conclusiva….

By Alfredo

LE LAVANNARE


Da quanno le lavatrici hanno ’nventate…
le lavannare se so’ trasferite.
In politica so’ annate a gareggià…
a chi cià più panni zozzi da lavà.

sapessi che puzza quanno ‘ste serve laveno…
de zella…mamma mia, quanta ne viè fora!
pare che la cacca je sia arrivata ‘n gola
e ‘sta schifezza… ar poro fiume affogheno!

Mo capisco perché er Tevere è ‘nquinato…
e si ce mette ‘npiede ciarimani furminato!
E’ ‘na fogna oramai, solo le sorche sguazzeno…
e ‘sti luridi papponi quanto ce se ‘ngrasseno!

Si t’avvicini mejo e te metti ‘n pò a guardà,
sai quanti ne vedi…de stronzi galleggià…
ma tutti li romani, sapessi co’ che gusto,
je ficcassero ‘n tappo propio ner posto… ggiusto!

Maria Pia  Caporuscio

l’ESTETICA


oggi voglio parlarvi di ESTETICA parola che nel tempo, e per evidenti ragioni di comodo e convenienza, è stata spogliata del suo valore e del suo significato originario.
La cultura antica, considerava l’estetica, oltre al gusto del “bello”, un atteggiamento filosofico che contemplava, parimenti, concetti come: armonia, misura, bello, buono, giusto.

Quindi un sentimento che animava l’uomo e lo conduceva a produrre quelle cose che, ancora oggi, ci lasciano stupefatti e ammirati nella loro indubbia bellezza, ma anche nella loro proporzione, nella loro utilità, vero nutrimento delle anime che, forse non si sa o forse non si sa più, hanno bisogno di questo, come il pane.
Oggi, in una totale deriva culturale e intellettuale, la parola viene utilizzata
strumentalmente, e tirata da tutte le parti, al servizio di “improbabili” personaggi (siano essi artisti, stilisti, musicisti, coiffeurs, architetti etc, fatto salvo, ovviamente, le lodevoli eccezioni) che impongono canoni che cambiano di anno in anno, a una mandria di stolidi bovi, acritica e volutamente “ignorante”, nel senso che si compiace di ignorare (tempo perso?).

Tali canoni, accettati, producono oltre all’oggettivamente “brutto”, anche tutta una serie di effetti collaterali, che nessuno spiega, e che hanno a che fare con la salute psichica e spirituale di tanti.
Abituarsi al “brutto” è in antitesi perfetta con i “valori” su esposti.
Non esiste più quindi una “IGIENE ESTETICA” e questo è un grave danno per l’umanità tutta.

Ora vado a farmi aiutare dai miei amici “filosofi” che al proposio hanno scritto:

“La consapevolezza della forma ci farebbe sentire quanto, durante tutta la giornata, veniamo assaliti e offesi da cose concepite in modo sconsiderato:
edifici pretenziosi, sistemi di ventilazione rumorosi, sale per conferenze oppressive, illuminazione fastidiosa, aree di parcheggio enormi, prive di particolari.

L’occhio estetico vorrebbe che le cose fossero progettate con attenzione, mettere in salute l’anima e il mondo.”
da: CENT’ANNI DI PSICOANALISI – James Hillmann –

Visto da un’altra angolazione:

“Il guaio è che piacciono porcherie colossali.
Piacciono perché non c’è educazione estetica, educazione alla conoscenza della bellezza ed al suo importantissimo significato per la nostra vita.
Si tende a svilire il bello, quasi fosse la dimensione futile dell’esistenza e lo si circonda di banali moralismi per cui il bello sarebbe la causa della nostra deriva consumistica, del degrado dei valori, dell’effimero di cui siamo circondati.
E’ esattamente il contrario, “se non si conosce la bellezza” non si comprenderà mai l’eticità della vita.”
Stefano Zecchi (professore di estetica, Università di Milano)

Nel passato remoto, ma non remotissimo, un filosofo tedesco, scriveva questo:

“Se l’intuizione estetica è soltanto l’intuizione intellettuale diventata oggettiva, si comprende facilmente che l’arte è l’unico vero ed eterno organo e al tempo stesso documento della filosofia che attesta, sempre e di nuoco continuamente, ciò che la filosofia non può rappresentare esteriormente, vale a dire l’inconscio nell’operare e nel produrre e la sua originaria identità con il coonsapevole.”
Friederich W. Schelling

Poi c’è chi la psiche umana e i suoi comportamenti, studia, e lascia a tutti noi le sue conclusioni:

“Per sconfiggere, o almeno ferire l’infelicità, dobbiamo partire dalla bellezza.
Guido Ceronetti scriveva che non ci sono fiori nelle abitazioni degli assassini.

Si potrebbe insegnare ai giovani a perdere un po’ più di tempo per dedicarlo a faccende apparentemente inutili. come leggere una poesia, passeggiare al tramonto, ricambiare lo sguardo di un cane, accarezzare una seta d’Oriente, gustarsi, lentamente, una magnifica pasta e fagioli, odorare una manciata di menta.
Potrebbe nascere una nuova estetica, non anestetizzata, ma arricchita si sensorialità, dunque guidata da una spiritualità che non necessita di templi gotici o di tenebrose foreste, ne di nuovi moralismi.
Potremmo capire che un nuovo mondo nasce dal rispetto dell’integrità sua e di ogni sua effimera creatura.”
Paolo Crepet

In qualsiasi modo la pensiate, anche dopo aver letto il mio ennesimo “pistolotto”, ricordatevi di quello che dicevano gli “antichi”:

“MEDIOCRIBUS ESSE POETIS, NON DII, NON HOMINES, NON CONCESSERE COLUMNA”
(Tutto vieta la mediocrità ai poeti, dei, uomini e colonne)
da: ARS POETICA – Orazio

BY Alfredo

La CULTURA ???


Oggi vorrei parlarvi di cultura, quella olistica, aperta cioè alla conoscenza di tutto ciò che nei secoli è stato divulgato in ogni angolo del globo, e con differenti filosofie e percorsi spirituali, intellettuali, filosofici.
La tendenza di noi “occidentali” e annessi coloni inviati in ogni dove, è quella di credere che la nostra cultura “razionalista” sia l’unica in grado di sovraintendere l’organizzazione del mondo.
Infatti vediamo quanto “razionalismo” è stato profuso per portarci alla situazione attuale.

Come sempre successo, i “grandi pensieri” le “intuizioni” intellettuali dei grandi uomini, sono state SEMPRE imbastarditi dai burocrati della vita, dagli egoismi di pochi, e dall’ignavia di molti.

Tempo fa, lessi un commento sulla scuola (formalmente il tempio della cultura e dell’educazione), almeno come la si intende oggi, nel nostro paese:
“Andare a scuola è come andare in bagno.
Alla fine si ha bisogno solo di un pezzo di carta.”

Quindi sono riusciti a imbastardire anche il concetto di “cultura” ridotta semplice nozionismo, o peggio ancora a spocchiosa “erudizione”, sapete… il signor Dottore, Professore… tutti con la loro Laurea appesa come un trofeo da mostrare.
Nei fatti, poi, ha più cultura un agricoltore che coltiva, con cura, i suoi terreni, che questa “massa” di ignoranti eruditi, che parlano e disquisiscono di tutto lo scibile umano, senza aver capito NULLA, ma proprio nulla di quello che vanno dicendo.
Su una cosa sono assolutamente imbattibili: IL CAZZEGGIO.

Citandovi, per l’ennesima volta, José Ortega y Gasset, vi sottopongo un suo pensiero circa l’argomento, impostato a livello filosofico che, e non è solo un mio parere, è l’atteggiamento intellettuale più corretto, per comprendere e descrivere la complessità.
“La filosofia è sempre un invito a un’escursione verticale verso il basso.
La filosofia va sempre dietro a tutto ciò che sta lì, è sempre sotto a tutto ciò che sta lì.
Il cammino delle scienze è progredire e avanzare, ma la filosofia è una famosa ANABASIS, una ritirata strategica dell’uomo e della civilizzazione, che sono le verità stabilite, le verità note.
Ebbene il destino del filosofo è quello di camminare alle spalle e al di sotto di questi cosiddetti *principi*, per vederli dal di dietro e vedere dove poggiano.

Visti così i *principi* che tranquillizzano il buon borghese che si siede su di essi, pienamente fiducioso e a suo agio, non risultano essere sufficientemente principi, sono falsi e sono già verità secondarie e derivate, ed è necessario scoprirne altri dietro di essi che siano più *principi* e più *saldi*.
[…]
“Nella filosofia si cerca precisamente di rendere evidente ciò che è latente, di portare in superficie ciò che è profondo, di arrivare a concetti *chiari* e *distinti* come diceva Cartesio.
Filosofare è allo stesso tempo approfondire ed evidenziare, è frenetico affanno di capovolgere la realtà, facendo sì che che è profondo venga in superficie.”

Noi, in linea di massima, accettiamo questi “concetti” riconoscendo loro una validità che deriva dalla nostra “antropologia culturale”, cioè dall’attitudine della nostra mente a comprendere i “fondamentali” della nostra impostazione culturale, che ha avuto origine nel bacino del Mediterraneo, sviluppandosi poi solo in un’area del mondo e che abbiamo cercato di “esportare” con il colonialismo, oppure inviando “la feccia” delle società del tempo, nelle colonie (leggere Australia, America) dove per “imporre” il nostro punto di vista o sistema, abbiamo prodotto il peggio che l’umanità abbia conosciuto.

Ed ancora oggi, perseguiamo, senza nessuna vergogna, lo stesso *paradigma* alla faccia dello slogan della Rivoluzione Francese:
Liberté, Fraternité, Egalite… eh come no…

Allora occorrerebbe, ampliare le nostre visioni, e cercare di conoscere/capire anche le visioni e i presupposti di chi la storia ha catalogato tra gli sconfitti.
I decimati, che però mantengono intatti i loro principi e le regole delle loro vite. Nel mio tentativo di comprendere il “tutto”, anni fa, mi sono imbattuto in numerosi testi di Carlos Castaneda (antropologo Americano USA) che portò avanti una ricerca sulla cultura Tolteca (anche Maia e Azteca), con particolare attenzione all’aspetto sciamanico di questo popolo (ovviamente sterminato).
La nostra *ratio* considera. abitualmente, questa cultura, come un aspetto esoterico, magico, senza radici razionali solide, e quindi come una nota di *colore*, facendo qui, e per l’ennesima volta, l’errore di considerare la nostra cultura *superiore*, e tutto quanto si distanzia dal nostro modo di pensare, come esotici esercizi fondati sulle superstizioni, e sulla ignoranza delle cause.
E quando dico *noi* faccio presente che in massima parte abbiamo un approccio che si basa sulle scritture: vangeli, bibbie, Talmud, cioè in massima parte superstizioni.
Che dire allora ?

Preparerò quanto prima un approfondimento sull’argomento, per ora vi do un anticipo del pensiero di Carlos Castaneda, dopo una vita passata a studiare gli sciamani.

“Le possibilità dell’uomo sono talmente vaste e misteriose che il guerriero (cioè chi lotta per la ricerca della verità ndr), invece di riflettere su di esse, ha scelto di esplorarle, pur senza alcuna speranza di arrivare a comprenderle.”

Ma ricordatevi !!
Esplorare significa esporsi all’ignoto, al non conosciuto, non continuare a frequentare sempre lo stesso orto, Open mind quindi, ma open eh     🙂

By Alfredo
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aggiungo un mio modestissimo contributo :

Claudio

WI-FI: LA MORTE INVISIBILE CHE STA DISTRUGGENDO LE NUOVE GENERAZIONI


Quella che risulta essere la principale minaccia per la nostra salute è anche naturalmente quella che più viene tenuta nascosta dai media. Un giro economico più che miliardario, legato ai settori in piena crescita della telefonia e della tecnologia wireless in genere, monopolizza infatti l’informazione, impedendo che si sappia a livello di massa un’inquietante verità:l’esposizione alle radiazioni di microonde a basso livello (Wi-Fi) è causa conclamata di irreversibili danni cerebrali, cancro, malformazioni, aborti spontanei, alterazioni della crescita ossea.
E la fascia di popolazione più a rischio è rappresentata in assoluto dai bambini e dalle donne.

Non stupisce quindi che tutto questo fosse ben noto e documentato in ambito medico e scientifico già molto prima che la tecnologia Wi-Fi dilagasse in tutte le nostre case, arrivando quotidianamente alla portata anche dei bambini.
Gli effetti biologici non solo pericolosi, ma letali di questa tecnologia sono stati abilmente tenuti nascosti al pubblico per preservare i lauti profitti delle aziende e per foraggiare le tasche dei vari Bill Gates, Steve Jobs e Carlo De Benedetti.

Come ha dimostrato il Professor John Goldsmith, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Epidemiologia e Scienze della Comunicazione, l’esposizione alle radiazioni di microonde Wi-Fi è diventata ormai la prima causa di aborti spontanei: addirittura nel 47,7% dei casi di esposizione a queste radiazioni, i casi di aborto spontaneo si verificano entro la settima settimana di gravidanza.

E il livello di irraggiamento incidente sulle donne in esame partiva da cinque microwatt per centimetro quadrato.
Un tale livello potrebbe sembrare privo di senso per un non scienziato, ma diventa però più significativo se diciamo che è al di sotto di quello che la maggior parte delle studentesse riceve in un’aula dotata di trasmettitori Wi-Fi, a partire dall’età di circa cinque anni in su. [Vedi Epidemiologic evidence relevant to radar (microwave) effects.]

Il dato ancora più allarmante è che nei bambini l’assorbimento di microonde può essere dieci volte superiore rispetto agli adulti, semplicemente perché il tessuto celebrale e il midollo osseo di un bambino hanno proprietà di conducibilità elettrica diverse da quelle degli adulti a causa del maggiore contenuto di acqua.

L’esposizione a microonde a basso livello permanente può indurre ‘stress’ cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia).
Questo ‘stress’ può causare danni irreversibili al DNA mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del DNA nel nucleo della cellula).
Il DNA mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna. [Vedi 34 Studi Scientifici sui DANNI del Wi-Fi]

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato questi rischi in un documento di 350 pagine noto come “International Symposium Research Agreement No. 05-609-04” (“Effetti biologici e danni alla salute dalle radiazioni a microonde – Effetti biologici, la salute e la mortalità in eccesso da irradiazione artificiale di microonde a radio frequenza”).
La sezione 28 tratta in modo specifico i problemi riguardanti la funzione riproduttiva.
Questo documento è stato classificato ‘Top Secret’ e i suoi contenuti celati dall’OMS e dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection – Commissione Internazionale per la Protezione dalla Radiazione Non-Ionizzante).

Da un ottimo articolo di Barrie Trower pubblicato dall’edizione italiana della rivista Nexus, apprendiamo quali sono i rischi principali per i bambini esposti all’uso di cellulari e a tecnonologie Wi-Fi:

L’irradiazione di microonde a bassi livelli influenza i processi biologici che danneggiano la crescita fetale.
Non solo: gli stessi processi biologici sono coinvolti per:

Barriera Ematoencefalica: si forma in 18 mesi e protegge il cervello dalle tossine. Si sa che viene alterata.
Guaina Mielinica: ci vogliono 22 anni perché si formino i 122 strati di cui è composta. E’ responsabile di tutti i processi cerebrali, organici e muscolari.
Cervello: ci vogliono 20 anni perché si sviluppi (vi assicuro che i cellulari non lo aiutano in questo).
Sistema Immunitario: ci vogliono 18 anni perché si sviluppi. Il midollo osseo e la densità ossea sono notoriamente influenzati dalle microonde a bassi livelli come pure i globuli bianchi del sistema immunitario.
Ossa: ci vogliono 28 anni per lo sviluppo completo. Come menzionato, il grande contenuto di acqua nei bambini rende sia le ‘ossa molli’ che il midollo particolarmente attraenti per l’irradiazione con microonde. Il midollo osseo produce le cellule del sangue.

Chiaramente, quelli che decidono per noi stanno sottovalutando una pandemia di malattie infantili finora sconosciuta nelle nostre 40.000 generazioni di civiltà, che può coinvolgere più di una metà delle mamme/bambini irraggiati al mondo.

Alla luce di questi dati allarmanti e delle previsioni di molti scienziati secondo i quali, se proseguirà con questo ritmo la diffusione incontrollata dei sistemi Wi-Fi, entro il 2020 il cancro e le mutazioni genetiche saranno diffusi in tutto il mondo a livello pandemico, molti paesi stanno fortunatamente correndo ai ripari, varando leggi che limitano per i bambini l’uso dei cellulari e rimuovendo dalle aule scolastiche i dispositivi wireless.

Il Comitato Nazionale Russo per la Protezione dalle Radiazioni NON-Ionizzanti, in un proprio documento di ricerca intitolato “Effetti sulla salute dei bambini e adolescenti” ha evidenziato nei bambini esposti a queste radiazioni:

1) 85% di aumento delle malattie del Sistema Nervoso Centrale;
2) 36% di aumento dell’epilessia;
3) 11% di aumento di ritardo mentale;
4) 82% di aumento di malattie immunitarie e rischio per il feto.

E nel 2002, 36.000 medici e scienziati di tutto il mondo hanno firmato l’ “Appello di Friburgo”.
Dopo dieci anni, l’Appello è stato rilanciato e mette in guardia in particolare contro l’uso del Wi-Fi e l’irradiazione di bambini, adolescenti e donne incinte.
Quello di Friburgo è un appello di autorevoli medici internazionali che in Italia ha purtroppo trovato scarso ascolto.

E allora che fare?
Come proteggere noi stessi, e soprattutto i nostri bambini, da questa letale minaccia invisibile?

Ecco un utile prontuario, consistente in dieci consigli pratici, che qui di seguito vi riporto:

1) Non fare usare i telefoni cellulari ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerati gli SMS, ma è meglio ridurre anche quelli. I bambini devono ancora svilupparsi completamente dal punto di vista cerebrale. Pertanto le radiazioni emesse dai cellulari potrebbero fare danni molto più gravi che in un adulto;

2) Utilizzare sempre gli auricolari con cavo (non quelli wireless). Anche l’uso delvivavoce è consigliabile;

3) In caso di presenza di poca rete o di mancanza di campo, non effettuare chiamate. In questi casi sarà necessaria più potenza radiante, con conseguenti maggiori radiazioni;

4) Usare il cellulare meno possibile in movimento, come ad esempio in treno e in automobile. Il rischio costante di diminuzione del segnale aumenta in questi casi l’emissione di radiazioni;

5) Non tenete il cellulare vicino in fase di chiamata, quando le radiazioni sono più forti. Durante una chiamata le radiazioni emesse sono più forti. Per questa ragione evitate di accostare il cellulare all’orecchio in questa fase. Aspettate la risposta del destinatario prima di avvicinarvi. In ogni caso limitate l’uso senza auricolari;

6) Non tenete il cellulare in tasca dei pantaloni, nel taschino della camicia o nella giacca che indossate. Le radiazioni emesse non sono pericolose solo per il cervello. Anche il cuore e gli altri organi rischiano danni dalla prolungata esposizione. Dunque cercate di non tenere i cellulari nei taschini interni delle giacche o nelle tasche frontali dei jeans;

7) Cambiate spesso orecchio durante la conversazione e, soprattutto, riducete la durata delle chiamate. Questo è utile per dare un po’ di tregua sia al vostro cervello sia all’orecchio. Ma come detto in precedenza è sempre meglio evitare l’uso senza auricolari;

8) Quando state a casa usate la linea fissa per le telefonate. E se avete un PC e internet (non wifi), usate qualche altro mezzo di comunicazione (Skype) e telefonate VoIP;

9) Non addormentatevi mai con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia. Dormire coi cellulari accanto è davvero molto pericoloso per il cervello;

10) Scegliete sempre modelli che abbiano un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni, è specificato nel libretto di istruzioni).

Tratto da:

http://www.dionidream.com

http://iodubito.altervista.org/wi-fi-la-morte-invisibile-che-sta-distruggendo-le-nuove-generazioni/

§§§

sotto questo articolo ho letto commenti di lettori di parere completamente opposti tra loro,
io non so se tutto quanto avete letto corrisponde alla verità al 100% ma credo che comunque in mancanza di informazioni certe e provate scientificamente sia sempre meglio usare cautela … nel dubbio meglio credere a quello che avete letto piuttosto che ignorarlo …

ricordate qualche anno fa la pubblicità che magnificava un nuovo e straordinario prodotto che avrebbe rivoluzionato le costruzioni ?
il suo nome ?
“amianto” …

Claudio

i 10 comandamenti


A noi hanno rifilato quelli taroccati, con cui siamo diventati quel che siamo diventati e la nostra situazione parla chiaro.
E non mi vengano a dire gli zelanti cattolici che siamo messi così perché non li abbiamo osservati, la religione cattolica, ossia universale, con il maggior numero di fedeli osservanti al mondo, una religione i cui capi per primi non pagano tasse su niente e pretendono che le paghino gli altri, tanto per citare uno solo dei comandamenti su cui non solo non danno il buon esempio, ma danno l’esempio opposto.
Questa di seguito è la versione sensata: più che comandamenti sono criteri di autoregolamentazione per stare tutti meglio.
I nativi americani li usavano da sempre, poi è arrivato il viso pallido con la lingua biforcuta, ha fatto fuori i nativi e ha installato nel sistema la versione con le scemenze dentro.
Quel venduto di Benigni se fosse un uomo e non un infame scendiletto del potere com’è dovrebbe andare in televisione a recitare questi, dicendo: “Oops, scusate, l’altra volta mi avevano dato il foglietto sbagliato, non avrete preso per buone quelle fesserie, vero?”
Jervé
 

qualcosa di bello …


da FaceBook :

“Lei disse: “Dimmi qualcosa di bello” Lui rispose: “(∂ + m) ψ = 0”

L’equazione sopra è quella di Dirac ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell’entanglement quantistico, che in pratica afferma che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce.”

Samarah la Zingara dei Tarocchi

vi svelo chi era l’Uomo Bianco …


da FaceBook :

ATTENZIONE ! Ciò che state per leggere può influenzare negativamente sulle vostre false credenze, che vedono i nostri antenati “bianchi”, come dei coraggiosi ed eroici conquistatori.

Perché il massacro dei nativi americani non viene ricordato? Forse perché non fa notizia?
Non frutta soldi?
Non sono stati scritti diari delle memorie in merito?
O forse perchè gli stessi che domani verseranno lacrime per le vittime dei campi di sterminio nazisti, solo gli stessi che qualche generazione fa portarono morte, abusi e violenza, laddove regnava un popolo LIBERO?
Un popolo senza prigioni ne delinquenti, un popolo in armonia con la Natura..
Vi riporto una testimonianza scioccante:
“Il massacro dell’Acqua Azzurra”
“Vedevo gli indiani che cercavano di fuggire in tutte le direzioni, trascinandosi bambini, donne sanguinanti, uomini già chiaramente morti, ma che le loro squaw non volevano abbandonare…
La Cavalleria sopravveniva alle loro spalle e li spingeva verso i soldati appiedati che tiravano su di loro con calma, caricando e ricaricando a turno i moschetti…
Quelli che riuscivano a fuggire, venivano inseguiti e finiti dai dragoni a cavallo…
I guerrieri cantavano il canto di guerra e si lanciavano contro i soldati, cadendo dopo pochi passi tra pallottole che ronzavano dappertutto come vespe furiose…
Cinque figure accovacciate sotto un cespuglio saltarono fuori, aprendosi le vesti sul seno per fare vedere ai soldati che erano donne, ma i soldati le inseguirono facendole a pezzi, tagliando via prima un braccio, poi una gamba e divertendosi a mozzare i loro seni con le sciabole…
Un gruppo di donne, saranno state cinquanta o sessanta, si erano rifugiate in una piccola grotta e mandarono fuori una bambina piccola con uno straccio bianco in mano per chiedere pietà…
La bambina fu subito decapitata da un fendente di sciabola… I soldati sembravano impazziti, correvano e sparavano e mutilavano…
C’era chi mutilava anche i morti, tagliando via i testicoli ai maschi e dicendo che ne avrebbero fatto una borsetta per il tabacco…
Qualche ufficiale gridava basta, fermatevi in nome di Dio, siete soldati dell’esercito degli Stati Uniti, ma quegli uomini non erano più soldati, erano diventati come cani idrofobi… (Capitano John Todd a proposito del massacro dell’Acqua Azzurra, 1855)
Sono passati ormai 200 anni da quel terribile quanto inutile massacro..
L’uomo bianco è sempre lo stesso…
Ignorante e criminale come allora, ora gli “indiani” sono diventati le popolazioni della Palestina, dell’ Iraq, del Libano, dell’Afghanistan, della Somalia, della Siria, dell’ Iran… L’uomo bianco che conquistò l’America dei nativi con la violenza, ora uccide per il petrolio, esporta democrazia, guerre…
Quell’uomo bianco partito dall’Europa ora sventola la bandiera stelle e strisce… il genocidio continua.
Eppure non ci sono giorni della memoria per tutte queste vittime innocenti.
Ora tocca a noi, figli di quell’uomo bianco tanto ignorante e violento, porre fine a questa catena di insensata crudeltà e violenza.