Questa è la storia del DOTT. RICCARDO MUNDA


§

6350

Questa è la storia del DOTT. RICCARDO MUNDA, MEDICO DI BASE nella zona di NEMBRO in LOMBARDIA, che tra i suoi circa MILLE pazienti ha avuto ZERO MORTI.

© Il Fatto Quotidiano – Di Fra. Bor.

C’ERA UN ALTRO MODO PER SALVARE VITE, OLTRE ALLA TERAPIA INTENSIVA ?
SI, NON FARCELE ARRIVARE !

Il Dottor Munda, medico precario siciliano di 38 anni, segue circa 1000 pazienti nella zona di Nembro, Valle Seriana (BG). Ebbene, può contare ZERO ricoveri e ZERO decessi. Scopriamo come…
Tutti, qui, hanno il suo numero. Sono due mesi che il suo telefono squilla in continuazione. Solo da Milano, solo dagli uffici responsabili dell’emergenza Covid-19, non ha mai chiamato nessuno. Eppure tra i suoi pazienti, e sono tanti, sono oltre mille, Riccardo Munda finora ha avuto zero morti. E zero ricoverati.
E fa il medico a Nembro.
A Selvino, in realtà. Undici chilometri dopo. Ma a fine febbraio, quando l’ATS di Bergamo, l’Azienda di Tutela della Salute, ha raccomandato ai medici di base di gestire i pazienti per telefono, per evitare di contagiarsi e contagiare, si è comprato di tasca sua 600 euro di camici e mascherine, e una Vaporella, e non solo, come sempre, ha visitato tutti casa a casa: ma ha iniziato a visitare anche i pazienti degli altri. A Nembro, e poi, via via, in tutta la zona. Perché quando arriva, ora, si sparge subito voce: e mentre è con un malato, un vicino già bussa alla porta. “Ero disperata. Impara. Impara e fai uguale”, mi dice la signora Adele, che mi scambia per una laureanda. E a cui in tre settimane, non avevano prescritto che uno sciroppo. “Il dottor Munda è un eroe”, dice. Anche se quando gli chiedo perché ha scelto di restarsene tra i malati, lui mi guarda, e dice solo: E dove dovrei stare? Tra i sani?
Ha 38 anni, gli occhi blu e il sorriso largo, e la borsa in pelle come nei film: invece esiste davvero. E mentre il nuovo ospedale di Milano, costato 26 milioni di euro, non ha che tre pazienti, molti, qui, moltissimi, sono ancora vivi grazie al suo stetoscopio da cento euro. Come tutti, non ha una terapia. Non illude nessuno. “Ma proprio perché non c’è una cura, è fondamentale intervenire subito. E quindi non solo visitare il paziente, ma visitarlo spesso: per aiutare il fisico a reagire, calibrando e ricalibrando i farmaci a ogni suo minimo segnale”, spiega. E cioè il contrario esatto di quanto viene consigliato. Resistere: e cercare il medico solo quando proprio non si respira più. Quando i polmoni sono ormai compromessi. “Qui non sono mancati gli ospedali, è mancato tutto il resto”, dice. “E anche adesso: sembra che la soluzione sia rafforzare la terapia intensiva. Ma la soluzione vera è rafforzare tutto quello che ti evita di finirci”.
“E però, certo: costruire ospedali è più facile”, dice. Assegnare appalti. Tagliare nastri. “Perché questa sarà anche la Lombardia. Ma alla fine, è sempre Italia”.
Non si parla che di tamponi, in questi giorni, di test, tracciamento dei contagi. Contenimento dei nuovi focolai. Ma a una settimana dalla Fase 2, qui è tutto come all’inizio: si è soli e basta. Persino qui. Persino in questa Nembro che a marzo ha avuto 154 morti, contro i 17 del marzo 2019. A marzo, ha perso l’1,3 percento della popolazione. La signora Daniela, come tutti, vive nell’ansia. Il padre è morto, e suo marito è stato a lungo intubato: vive con il saturimetro incollato al dito. “Non ha niente”, la rassicura il dottor Munda, mentre già che c’è, controlla anche i polmoni del marito. Che non era mai stato visitato, neppure al telefono: il numero del suo medico era sempre occupato. E a un certo punto, semplicemente, è svenuto. “E comunque, stia a casa. Così sta più tranquilla”, dice. “No, ma io non mi preoccupo per me. Mi preoccupo per gli altri”, dice lei. “Sono una dentista”. E lo studio in cui lavora non ha mai chiuso. E né mai è stato effettuato un tampone a nessuno.
“Abbiamo chiesto ovunque. Ma niente”.
E tutta Nembro è così. Tutta fuori dalle statistiche ufficiali. Più che questione di matematica, il famoso R0 qui è questione di caso e fortuna.
Perché l’unico numero certo, qui, è quello del dottor Munda.
E tra l’altro, a curarsi da soli in genere non solo non si guarisce: si peggiora. “E questa cardioaspirina che uso da un anno, che dice, continuo?”, chiede la signora Lucia, appena dimessa dalla terapia intensiva, allineando su un tavolo scatole e scatole di medicine. “Ma perché, ha problemi al cuore?”, dice lui. “No”, dice lei. “Ma mi hanno detto: Male non fa”, dice. “Signora, anche una foglia non fa male. Ma serve?”, dice, mentre esamina le scatole, una a una, e intanto, domanda dei figli, e delle nuore, dei nipoti, del gatto, e perché poi, sa tutto, dei suoi pazienti: non solo età e pressione – e tutto bardato, non va mai via senza una carezza, un mezzo abbraccio. Perché come fai a trasmettere forza e coraggio, dice, se tu per primo hai paura?
“Visitare per telefono non significa niente. Non ha senso mentirsi”, dice. Anche se la ATS non solo non ha inviato camici e mascherine: fino al 30 marzo, non ha inviato neppure linee guida sui farmaci da prescrivere. “Non giudico nessuno. Non sono Dio”, dice. “Ma hai letto il giuramento di Ippocrate? Dice: Presterai la tua opera in scienza e coscienza.
E per ora la scienza, è vero, non c’è. Ma la coscienza sì”.
“Non sono qui per guarirli. Quello non posso garantirlo. Ma in fondo, quando mai un medico ha potuto garantirlo?”, dice.
“Sono qui per provarci”.

§

Il testo e l’immagine sono stati reperiti su FB

§

Una immagine densa di (recondito?) significato


§

6349

§

Una veritiera immagine che ha un significato preciso
(almeno per chi possiede spirito critico ed occhi aperti)
sulla reale e principale utilità delle mascherine …
sulla effettiva utilità del 80 / 90% di quelle in circolazione
nel fermare un piccolo virus, stenderei un pietoso “velo” 😏

§

La geniale immagine (autore a me sconosciuto) l’ho trovata nel Web

§

Cunial, Barillari e Catalano lanciano R2020, il coordinamento di ribellione, resistenza e rinascita per il bene comune


Oasi Sana

“In questi tempi bui, in cui i valori democratici sono calpestati insieme ai diritti degli italiani, tantissime persone stanno aprendo gli occhi. Da una parte la delusione e la rabbia verso una politica portata avanti contro qualsiasi ragionevolezza e rispetto per la #Vita, dall’altra la consapevolezza di non essere soli nel ripudiare questa situazione e a immaginare un domani diverso. La nuova #RESISTENZA nasce da qui: da una nuova #COSCIENZA.

Per mantenere in piedi un sistema neoliberista che ha fallito sotto tutti i punti di vista ci hanno ingabbiati, imbavagliati, ingannati, svenduti e umiliati. Hanno ridotto interi Paesi alla fame e un Pianeta allo stremo. È tempo di #REAGIRE e di costruire insieme un #FUTURO diverso da quello che ci stanno propinando”.

SITO WEB R2020

La deputata Sara Cunial, il consigliere regionale del Lazio, Davide Barillari e l’ex parlamentare Ivan Catalano danno vita al coordinamento 

View original post 479 altre parole

Fallacia, ovvero come perseverare nella commedia


il Simplicissimus

ostrich head in sandUna delle più insistenti obiezioni che vengono fatte a chi si pronuncia  contro la segregazione forzata e la sospensione dei diritti costituzionali è che vabbè, ma dopotutto ha salvato delle vite. Ora questo ragionamento oltre ad essere indimostrabile, non ha alcun senso dal punto di vista epidemiologico, ovvero scientifico perché scelte di questo tipo possono solo rallentare nel breve periodo i contagi e non diminuirli in totale, peraltro causando più decessi complessivi a  causa di interventi chirurgici e diagnosi posticipati, suicidi, overdose di farmaci, depressione, aumento delle morti per infarto o per mancata assistenza. In ogni caso la teoria della segregazione come salvavita viene smentita in maniera empirica dai fatti concreti ovvero dalla constatazione che non esiste un rapporto tra severità della segregazione e numero di morti: Paesi come Israele, Svezia, Brasile dove le misure di segregazione sono state minime se non inesistenti hanno avuto meno morti di quelli che…

View original post 508 altre parole

“Stiamo male” – 5G, le testimonianze shock di chi è già costretto a viverci (e subirlo)


Oasi Sana

di Arthur Firstenberg

“Il 5G è stato lanciato qui due giorni fa”, ha scritto Gudrun da Seattle, Washington l’8 dicembre 2019. “Non appena è stato acceso, ho cominciato a sentire un ronzio a bassa frequenza nel mio cranio.”

“Io vivo in un alto edificio con 12 antenne di telefonia mobili piazzate sul mio tetto”, ha scritto Lilia dall’Inghilterra il 14 gennaio 2020. “Nel corso dell’ultimo anno la mia salute ha iniziato ad essere colpita, con dolori nelle ossa, allo stomaco e al torace, dolore nel mio plesso solare. Ho la calcificazione nelle mie unghie dei piedi, mi è stato diagnosticata l‘anemia e aritmia cardiaca.”

“Hanno appena lanciato il loro 5G”, scrive Gwen da Mount Shasta, in California, il 26 gennaio 2020. “Ora sto vivendo forti dolori vertigini e la testa, sentendo i disturbi anche agli occhi. Il mio vicino di casa avverte…

View original post 562 altre parole