… era la preghiera mattutina


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D’altronde in questa occasione niente era più necessario e imperativo che compattare l’informazione intorno alla tesi della pestilenza, la quale in primo luogo è stata una grande prova del potere persuasivo della comunicazione centralizzata nella quale si è anche messa a fuoco la convergenza di una scienza prostituita e dei governi di espressione politico – finanziaria: dunque non era possibile tollerare diserzioni di sorta di fronte al copione generale, già c’era il web non ancora interamente domato e occupato dalle voci ufficiali per il quale sono stati istituiti tribunali inquisitori dal momento che niente come la menzogna ha bisogno di proclamarsi come verità.
Non so immaginare se e quando potremo riavere un’informazione libera, visto che di emergenza in emergenza, di impoverimento in impoverimento, di stato di eccezione in stato di eccezione la situazione attuale verrà conservata e ribadita molto a lungo o addirittura rischi di diventare la normalità delle forme di governance, ma di certo ci sarà bisogno di un ricambio generazionale.
Non so nemmeno se alla maggioranza delle persone importi poi molto della libertà di parola o se la ripetizione acritica e puramente assertiva non abbia preso il posto della socialità e della politica,

ma se per Hegel la lettura dei giornali
era la preghiera mattutina,

di certo oggi è la bestemmia quotidiana.

ilsimplicissimus2

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