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Figuriamoci dunque se davvero giunge inattesa la pandemia, annunciata da istituzioni internazionali in vena di realistiche previsioni più che di profezie, compresa la Banca Mondiale che si prepara emettendo un bond Pandemia, ipotizzata da chi ha indagato sull’effetto dell’Antropocene sugli ecosistemi planetari, con una pressione che oltre che danneggiare la Terra, finisce per ledere l’esistenza della comunità umana. Per non dire dell’Unep (United Nations Environment Programme) che ha scritto chiaramente nel rapporto “Frontiers 2016” che le zoonosi (malattie trasmesse dagli animali all’uomo) «sono in aumento, mentre le attività antropiche continuano a innescare distruzioni inedite degli habitat selvatici (…) e minacciando lo sviluppo economico, il benessere animale e umano e l’integrità degli ecosistemi ».
A conferma che non è un caso che i focolai epidemici abbiano trovato terreno fertile in zone molto inquinate, come la provincia di Hubei o la Pianura Padana, è la semplice constatazione che nella fase di espansione umana denominata The Great Acceleration, alcune condizioni hanno contribuito alla trasformazione delle infezioni un tempo circoscritte in epidemie e pandemie, per via del sovrappopolamento urbano nelle metropoli, della deforestazione, della grande intensificazione degli allevamenti intensivi, della modifica dell’uso del suolo, del commercio illegale della fauna selvatica che hanno favorito la contaminazione di habitat umani con microrganismi sconosciuti.
Altro che cigno nero dunque!
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Anna Lombroso per il Simplicissimus
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