L’avverbio della paura


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Come scrive Riccardo Luna :
“I dati sono implacabili, ma gli avverbi sono più insidiosi:
se dico “già 100 casi di coronavirus” sto dicendo
che il virus è più veloce del previsto;
se dico “solo 100 casi” sto dicendo il contrario.

L’ansia non nasce dai numeri ma dagli avverbi.”

 

Potete leggere qui tutto l’articolo di Luna  >>>    Coronavirus e terapia antipanico: di cosa si muore ogni giorno in Italia – Repubblica.it

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da ben altre bocche …


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Sicuramente avrà uno o più motivi per fare dichiarazioni di tale portata.
Possiamo solo immaginarli. E forse nemmeno quello. 
Conoscendo però tutti i soggetti in commedia non penso che si possa stare comunque minimamente tranquilli. Quindi occorre cautela prima di fidarsi.
Ma qualunque siano quei motivi, per quanto possa essere magari detestabile e pernicioso il suo scopo, per quanto stia ovviamente tirando l’acqua al suo mulino, la meraviglia rimane molta perché ha detto anche parecchie verità oltremodo scomode parlando di interessi “superiori” a tutto. Parlando di soggetti che stanno oltre le regole, che dettano le regole.
Ha proferito parole che ci saremmo immaginati sicuramente di sentire da ben altre bocche, ma ha pur sempre detto parole sacrosante.
Se riuscissimo a dimenticare per un istante chi le sta pronunciando (ed il misterioso “perché”), potremmo dire soltanto che sono parole da “standing ovation” …

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