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Ecco chi e cosa dobbiamo ringraziare se siamo in braghe di tela …
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L’immagine è tratta da L’Antidiplomatico
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Ecco chi e cosa dobbiamo ringraziare se siamo in braghe di tela …
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L’immagine è tratta da L’Antidiplomatico
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Le cose che stanno succedendo in questi giorni sono tante e quelle assai negative sono molte.
Coronavirus (e relativo vaccino ad hoc), Mes, 5G, Unione Europea, restrizioni della libertà …
ma la cosa che meno mi sconfinfera è avere soldati, carri armati, bombardieri termonucleari in giro per l’Europa e per l’Italia (dove già sono immagazzinate decine di testate nucleari.
Sapendo di che nazionalità sono, l’ansia mi aumenta …
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Se siete scettici in merito …
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Sul cellulare mi è arrivato un messaggio audio molto bello; ho provato in tutti i modi a trasferirlo qui e non ci sono riuscito.
Un attimo fa l’ho ritrovato in formato lettera su FB ed allora ve lo passo.
Per poterlo ‘ascoltare’ … leggetelo a voce alta, rimbomba di più …
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GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi … ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l’alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l’organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l’arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l’essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l’arte, la geografia, l’economia, l’istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono contro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig. Trump e a lei sig. Johnson, grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perché non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l’ignoto.
A lei sig. Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni.
Vi abbiamo insegnato la navigazione e l’avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l’energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l’architettura, l’ingegneria, l’astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore …
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l’origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perché se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani … finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell’azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure!
Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con l’Italia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l’occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l’epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani …
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie
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Che dire … un bel promemoria …
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Mi sembra il momento appropriato per stemperare il momento con un po’ di vecchia ironia
Benvenuti nel rifugio di Claudio
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Vi propongo un testo ‘ironico’ di Umberto Eco,
scritto nel 1985, compreso nel
SECONDO DIARIO MINIMO
è il capitolo
COME EVITARE MALATTIE CONTAGIOSE
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“Tanti anni fa un attore della televisione, che non faceva mistero della propria omosessualità, disse a un giovane carino che palesemente tentava di sedurre: *Ma tu vai con le donne? Non sai che fanno venire il cancro?*
La battuta viene ancora citata nei corridoi di corso Sempione (della RAI a Milano, ndr), ma ora è finito il tempo di scherzare.
Leggo che il professor Matré ha rivelato che il contatto eterosessuale provoca il cancro.
Era ora.
Dirò di più, il contatto eterosessuale provoca la morte tout court: lo sanno anche i bambini che esso serve alla procreazione e più gente nasce, più gente muore.
Con scarso senso di democrazia la psicosi dell’AIDS minacciava di limitare le attività dei soli omosessuali. Ora limiteremo anche le…
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Proseguo nel martellamento … sorry
Qualche anno fa ho postato qui un video molto bello, il titolo era “il treno della vita”.
Oggi ho ricordato questo “treno” e mi ha ispirato; allora vi voglio raccontare cosa ha partorito la mia mente: una storia, completamente di altro tenore, una triste storia in verità, ma non proprio una favola; una storia narrata senza pretese di qualità letteraria ma che potrebbe far riflettere.
Se, come le favole che si rispettino, avrà un finale lieto allo stato attuale non ci è proprio dato di sapere.
<< Tanti anni fa alcune persone dotate di un animo duro ma anche di enormi risorse fondarono una compagnia di trasporti; la pubblicizzarono assai, la fecero ingrandire, sfruttarono tutte le infrastrutture esistenti e ne costruirono di nuove affinché i loro treni, i “Globaltrain” potessero circolare ovunque; con la persuasione, con i soldi e con tutti gli altri metodi (leciti e non) fecero ad uno ad uno fallire tutti i loro concorrenti in modo che i loro treni fossero gli unici treni esistenti, gli unici utilizzabili, gli unici in circolazione; conquistarono quindi una posizione di assoluto monopolio.
In questa opera poco elegante, poco corretta ed alquanto manipolatoria furono assai aiutati da governanti e media per anni, come li convinsero ancora oggi non si sa con certezza, lo si può solo supporre.
Costruirono dei treni diversi, molto diversi, evolvendoli ed adeguandoli con il trascorrere del tempo.
In alcune parti del mondo erano treni di infimo livello, peggio delle tradotte; in altre zone treni dotati di tutti i comfort; in altre ancora treni superlusso ad alta velocità.
Riuscirono a convincere tutti ad utilizzare i loro treni, prospettando dei viaggi confortevoli e delle mete fantastiche da raggiungere.
Certo, non tutti con gli stessi metodi; la gente molto povera fu praticamente caricata a forza, quella molto ricca salì per pura convenienza, tutti gli altri furono abbagliati con la pubblicità e molte menzogne e millanterie.
Con la persuasione, con la corruzione e con l’inganno resero gli abitanti del mondo intero loro clienti.
Oggi siamo tutti praticamente obbligati a ‘viaggiare’ con loro …
Oh certo, hanno dotato le carrozze di tutti gli agi e comodità, di diavolerie elettroniche di ogni tipo a partire dal WiFi, di connessione video audio con chiunque su qualsiasi altra carrozza di qualsiasi altro treno.
Alle tradizionali carrozze ristorante hanno aggiunto le carrozze tempo libero, lavoro e quant’altro. Sembra a molti ancora oggi un viaggio molto confortevole, forse perché durante il tragitto dormicchiano.
I treni hanno iniziato il loro viaggio muovendosi lentamente ma ora la velocità è di molto aumentata e tutti ne sono contenti perché pensano di arrivare prima alla agognata destinazione; all’inizio facevano tutte le fermate per raccogliere altri passeggeri ma ora le stanno saltando tutte, i treni sono pieni … siamo già saliti tutti.
Comunque a chi importa?
Tanto quasi nessuno vuole più scendere dal treno.
Ma la cosa veramente tremenda è però che nessuno “può” in realtà più scendere dal treno in corsa … >>
Ora penso che sia facilmente comprensibile a quale aspetto della vita reale questa favola amara si riferisca.
Avrete intuito che in realtà questo treno nella realtà si chiama “economia”.
Avrete altresì intuito che gli approvvigionamenti di cibo sul treno sono in esaurimento così come la serenità ed i diritti dei passeggeri.
Ora vi prego di pensare un attimo al film “Cassandra crossing” (o guarda caso anche lì c’era di mezzo un allegro virus di laboratorio, che strana coincidenza) ed il ponte omonimo …
Ora sappiate che tutti i “Globaltrain”, o prima o poi ma sicuramente, è solo questione di tempo, dovranno passare su ponti come quello ed i ponti, per come sono fatti strutturalmente, non potranno assolutamente reggerne il peso …
Cosa succederà è facile intuire.
Il sistema economico innescato con la globalizzazione, il liberismo sfrenato, senza limiti e senza etica, la dittatura delle multinazionali e dei mercati sono in realtà il treno della mia storia.
Per salvarsi dal disastro più che annunciato (anche se continuamente celato ai nostri occhi dai media, dai politici e dai loro ‘presunti’ esperti) occorre prima di tutto svegliarsi dal torpore con cui ci hanno storditi e fare esattamente come nel film, loro sono riusciti a scendere …
voi vedete altre possibilità di salvezza ???
Nel film, dopo la paura, c’è stato un lieto finale.
Chissà nel nostro caso il finale come sarà …
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Lo so … i suoi pezzi sono spesso un po’ lunghetti.
Lo so … vi sto tempestando di link che possono sembrare oltremodo ripetitivi.
Lo so … posso sembrare monotono.
Lo so … nella vita c’è altro (fin che ce lo permetteranno però …!!!)
Lo so … in questi giorni avete un po’ più tempo per leggere 😁Quindi scusatemi se vi posto a ripetizione ma questo pezzo mi sembra molto illuminante …
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Così inaspettatamente siamo ridiventati una nazione di navigatori, salvo Schettino, e di poeti, salvo quel molesto disfattista di Dante: serva Italia di dolore ostello, o quel frustrato nichilista di Leopardi: vedo le mura e gli archi. E le colonne e i simulacri e l’erme. Torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo, accordando invece una netta preferenza ai cantautori da Cotugno con l’italiano vero a De Gregori, viva l’Italia che lavora.
Il Corriere della Sera ha fatto il botto grazie all’edificante riabilitazione retorica dei connazionali a firma di degli esperti in caste e brocchi, dedicata a illustrare le virtù italiche suscitate dall’epidemia: Eppure, come nei momenti decisivi della storia, anche stavolta vengono fuori gli italiani solidali, lavoratori, coraggiosi. L’abnegazione di medici e infermieri è straordinaria. Le forze dell’ordine fanno la loro parte, mai difficile quanto ora. Categorie non amate…
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Non mi spiego il motivo per cui sono quasi sempre d’accordo con quanto scrive … 😉
In condizioni eccezionali ci si rende conto di quella normalità che di solito viene equivocata o che fa comodo non vedere: ha fatto scalpore la frase di Boris Johnson che ha detto agli inglesi “abituatevi a perdere i vostri cari”, una cosa che sembra aver scioccato l’intellighentia (si fa per dire) italica per il fatto che il leader inglese avrebbe dato la precedenza al pil invece che alla vita umana. Com’è facile immaginare questo è un voluto equivoco della stampa euro adorante, perché il senso della frase di Johnson era diverso ed esprimeva l’opinione scientifica prevalente in Gran Bretagna, ma di fatto adottata in tutti i Paesi europei, salvo qualche eccezione mirata più che altro ad incassare benefici pubblici a fronte di una produzione largamente diminuita per ragioni economiche (vedi Volkswagen) secondo cui è praticamente impossibile fermare un contagio già ampiamente diffuso e che le mezze misure all’italiana grazie alle…
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