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Artisticamente parlando io sono uno “zero” …
sia dal punto di vista della conoscenza,
sia dal punto di vista delle capacità;
eppure forse inconsciamente ho sempre avuto un rifiuto per un certo tipo di arte; ho sempre dubitato del valore di opere che tutto sommato non avrei
avuto difficoltà a replicare pur nella mia totale e assoluta incapacità,
mentre ho sempre ammirato a bocca aperta le opere che lo meritavano.
Ora scopro di non essere l’unico a pensarla in questo modo.
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“Vi siete mai chiesti, guardando un’opera d’arte contemporanea, come fosse possibile che una tale baggianata fosse osannata in tutto il mondo?
Avete mai pensato, in quei frangenti: “questo lo so fare meglio io, che non so disegnare neanche gli omini a stanghette”?
Quando avete esternato le vostre perplessità, vi siete sentiti dire che non capite la provocazione/dissacrazione/decontestualizzazione dell’opera?
In questo video Alberto Melari spiega perché avevate ragione voi.
Si parla non solo del meccanismo con cui è stato possibile far credere al grande pubblico che artisti senza alcun valore fossero dei grandi geni dell’arte, ma anche del perché certa “arte” è stata veicolata e “santificata” per le masse.”
Il primo commento è mio mentre il secondo è tratto da Coscienze in rete
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