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Eckhart Tolle
Un Nuovo Mondo
L’Ego patologico
Una persona nella morsa dell’ego, comunque, non riconosce la sofferenza come sofferenza, ma la vede come la sola risposta appropriata in ogni situazione che si presenta.
L’ego nella sua cecità è incapace di vedere la sofferenza che infligge a se stesso e agli altri. L’ infelicità è una malattia mentale ed emozionale creata dall’ego che ha raggiunto proporzioni epidemiche. E’ l’equivalente interiore dell’inquinamento ambientale del pianeta.
Stati negativi come la rabbia, l’ansia, l’odio, il risentimento, la scontentezza, l’invidia, la gelosia e così via, non sono riconosciuti come negativi ma totalmente giustificati e ulteriormente fraintesi come fossero causati da qualcuno o da qualche fattore esterno invece che creati da voi stessi.
“Ti ritengo responsabile del mio dolore”. Questo è quello che implicitamente l’ego afferma.
L’ego non è in grado di distinguere fra una situazione e la sua interpretazione e la reazione a quella situazione.
Potete dire: “Che giornata spaventosa” senza comprendere che il freddo, il vento o qualsiasi sia la situazione a cui reagite non sono spaventosi. Sono come sono.
Quella che è spaventosa è la vostra reazione, la vostra resistenza interiore alla situazione e l’emozione creata dalla resistenza.
Per dirla con le parole di Shakespeare: “Non c’ è nulla che sia buono o cattivo, ma il pensiero lo rende tale”.
Per di più la sofferenza o negatività sono spesso percepite erroneamente come piacere perché fino a un certo punto l’ego, grazie a loro, si potenzia.
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Immagine e testo tratti da Guerrieri DI VITA
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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