Ho scoperto di avere il “sovranismo psichico”


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HO SCOPERTO DI AVERE IL “SOVRANISMO PSICHICO”

IlSole24ore ha titolato: «Censis: italiani incattiviti e in preda al “sovranismo psichico”».
La Repubblica ha intitolato: «Censis: italiani spaventati e incattiviti nel Paese che non cresce più».
Il Corriere della Sera: «Censis, sfiorita la ripresa economica gli italiani adesso si sono incattiviti».
Io posso scrivere che “il 56,3% di tutti gli italiani pensa che le cose nel nostro Paese non sono affatto cambiate” oppure “quasi il 44% degli italiani [che è una percentuale enorme] pensa che le cose stiano finalmente cambiando”.
Posso parlare di “sovranismo psichico”, dando l’idea che si tratti d’una malattia, un problema… comunque qualcosa di sbagliato e che proviene dalla “cattiveria”; oppure posso titolare: “Dati positivi dal Censis: gli italiani, più consapevoli, chiedono maggiore sovranismo”.
Il “sovranismo psichico” viene descritto dal Corriere come: «…la nostra subordinazione mentale alla ricerca di un sovrano autoritario a cui chiedere stabilità […] il risultato della cattiveria che gli italiani provano». Ancora una volta il sovranismo viene descritto come un “problema mentale” e associato al termine cattiveria.
Ma io lo posso anche descrivere come “il desiderio degli italiani di avere un Governo più responsabile, decisionista e che faccia sentire le sue ragioni in Europa”.
Insomma… il solito balletto manipolatorio messo in atto dai quotidiani di regime e dal Censis stesso, che anziché limitarsi a fornire fredde percentuali le giudica e le commenta, affinché l’italiano non debba sforzarsi di produrre un’idea propria.

Il vostro Scarasaggio
DESIDERANTES MELIOREM PATRIAM

Salvatore Brizzi

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Immagine e testo tratti da  Salvatore Brizzi

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Ovviamente diversi punti di osservazione possono cambiare spesso (e di molto) la prospettiva e di conseguenza la realtà (se non quella reale, di sicuro quella percepita) …
ovviamente per i media dell’informazione è una questione di ‘scelta’ …
ovviamente la scelta è immancabilmente sempre e solo ‘quella’ …

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il gioco dell’oca


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Il gioco dell’oca, te lo ricordi?
La vita procede pressappoco allo stesso modo.
Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.

Susanna Tamaro

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Immagine e testo tratti da
Ragione Critica

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