Do You believe in Magic


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Approfittando a mani sempre più basse, attingo da  IL MATEMATICO IMPERTINENTE  (libro del 2005) di Piergiorgio Odifreddi e mi capita di trovare questo ‘ameno’ capitoletto intitolato DO YOU BELIEVE IN MAGIC

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“[…]
Per provare a ricercare le cause della schizofrenia che fa vivere alla maggior parte di noi un rapporto con la realtà alterato e dissociato, basta riflettere un attimo sulla sedicente educazione che riceviamo fin da bambini.
Non appena nasciamo, siamo assoggettati a un rito magico di aspersione e imposizione del sale, che sarà confermato da un solenne ceffone qualche anno dopo.
Quando conquistiamo il primo barlume di lucidità e incominciamo a farci domande serie, riceviamo dai genitori e maestri risposte idiote sulle origini del mondo e dell’uomo, nel senso della vita e della morte, e sulle ragioni per tenere certi comportamenti invece di altri.

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Per tutta l’infanzia siamo abbandonati in balia di mitologie e fiabe, da quelle sacre di Gesù Bambino e Babbo Natale a quelle profane di Harry Potter e dei cartoni animati giapponesi popolati di esseri soprannaturali e svincolato dalle leggi di natura, e impariamo a vivere mentalmente e fisicamente in due mondi separati e non comunicanti.
Quando poi arriviamo a scuola, dalle elementari alle superiori riceviamo un indottrinamento religioso, letterario e filosofico a spese dello stato, ancora una volta basato su convergenti miti e superstizioni.

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Alla Bibbia si affiancano gli eroi omerici che nell’Iliade e nell’Odissea sentono come voci interiori e antropomorfizzano come dei olimpici le proprie volizioni, e filosofi come il Socrate platonico, che dichiara tranquillamente di udire fin da bambino una voce che lo dissuade dal fare ciò che sta per fare, ma che non lo incita mai a fare ciò che non sta per fare.
[…]
Questo mondo mitico e mitologico si scontra frontalmente con quello razionale e logico della scienza, che non riceve però che una minima parte dell’attenzione dedicata al primo non soltanto dalla scuola, ma anche e soprattutto dall’industria dell’intrattenimento, dell’informazione e della sedicente ‘cultura’: quotidiani e settimanali, riviste e libri, radio e televisione non dedicano infatti che una percentuale infinitesima del loro ‘business’ alle problematiche scientifiche, e quand’anche lo fanno, spesso e volentieri indulgono in distorsioni e fraintendimenti che provocano più male che bene.
[…]
La televisione, poi, essendo soggetta alle ‘leggi’ dell’ascolto e della spettacolarizzazione, rischia ancora meno della carta stampata, se possibile.

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E così, mentre ogni giorno la RAI ci fornisce notizie sul Papa e oroscopi, ogni settimana trasmette messe cantate, ogni mese ci propina l’agiografica vita di un santo o l’estasiato racconto di un edificante miracolo, la scienza (quella vera ndr) deve accontentarsi di programmi come Quark e i suoi cascami, […] senza mai avventurarsi dove osano la BBC inglese o la PBS statunitense.
Se i politici invocano la ‘par condicio’ per le loro diatribe, che dovrebbero fare gli scienziati di fronte all’imperare delle immagini irrazionali nel mondo dell’educazione e dei media?
E, soprattutto, come potrebbe il pubblico ‘non’ credere alla magia o alle superstizioni, se altro non gli viene proposto fin dall’infanzia?
E infatti ci crede, a destra e a manca, come ha dimostrato in occasione della guerra in Iraq: abboccando in un caso alle favole sulle ‘armi di distruzione di massa’, e nell’altro alla danza della pioggia nella variante del ‘digiuno per la pace’.
Sarà impietoso ricordarlo ma ‘idiota’ e ‘cretino’ significavano in origine ‘privato’ e ‘cristiano’ : lo rammento non solo per chi si fa abbindolare dai richiami delle varie magie, che sono quelle politiche (di turno ndr) o quelle religiose del papa, ma anche chi se ne lamenta.
Perché se alla gente si imbonisco solo storie, non ci si può poi lamentare che essa dia retta solo ai ‘cantastorie’.”

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Piergiorgio ha una visione forse un po’ troppo sbilanciata sullo ‘scientismo’, ma, purtuttavia, moltissime delle sue considerazioni sono assolutamente condivisibili, in primis perché più che ben argomentate, poi perché svolte con una catena culturale e logica inappuntabile.
Io poi, su tali argomentazioni, [dal basso della mia ‘eccelsa’ (scarsa) cultura] non ho neppure la necessità di cercar di trovare dei motivi per confutarle in quanto le condivido in toto.
Ho già espresso in altre circostanze il mio pensiero in merito ad alcune delle cose così mirabilmente descritte …

5 pensieri riguardo “Do You believe in Magic

  1. Concordo in pieno! Infatti io sono stata sempre vista come la “pecora nera”,la ribelle,la fascista … e solo perché fin da bambina mi ribellavo alle imposizioni sociali e scolastiche,tipo dire le preghiere a scuola (io non sono cristiana quindi mi sono sempre rifiutata di dirle) e cantare O bella ciao in classe. Cercano di farci il lavaggio del cervello fin da bambini e con ogni mezzo. L’importante è rendersene conto e reagite

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      1. Ho accorciato la frase, ma pensavo proprio alla manipolazione nascosta sotto il nome di socializzazione. Sai, qualche mese fa mi stavo studiando un po’ la storia dell’educazione nel periodo del fascismo è una delle cose che mi ha colpito di più è stato proprio il modo in cui hanno cambiato, sostituito i libri, specialmente quelli di testo per le scuole elementari… quello è stato un periodo estremo è vero, ma fa pensare molto, perché comunque siamo e saremo manipolati in tanti diversi modi…
        Ok, vado a dormire! Ciao Claudio, ‘notte! 🙂

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      2. la manipolazione di coscienze e conoscenze è sempre stata una regola …
        solo che negli ultimi tempi con la diffusione dei media non ci sono solo i libri da controllare …
        l’ignoranza del popolo è l’arma più potente nelle mani di chi lo governa …

        ‘notte Gio 🙂

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