La Crisi – (parte seconda)

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Dalla inesauribile fucina di buoni pensieri
PICCOLA BUSSOLA ETICA PER IL MONDO CHE VIENE
di Fernando Savater
Capitolo SULLA CRISI

qui trovate la prima parte 

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“Le banche ci chiedono di essere indulgenti quando fino all’altro ieri hanno giocato irresponsabilmente coi tassi d’interesse.
Come possono pretendere la nostra compassione dopo aver agito in maniera così immorale?
La tua banca potrebbe risponderti così:
*Tu mi hai chiesto un prestito, io te l’ho concesso, e adesso te la prendi con me perché te l’ho dato senza chiederti le dovute garanzie, perché non ho verificato la tua solvibilità, perché non ho saputo capire che non avevi idea del guaio in cui ti stavi cacciando*.
Quando ci lamentiamo di quanto sono ciniche le banche, spesso ci dimentichiamo quanto siano avidi i loro clienti.
E’ una questione molto complessa: da un lato c’è la responsabilità dei tanti cittadini che pensavano di vivere al di sopra delle loro possibilità.
Dall’altro c’è la responsabilità di quelli che li hanno convinti che fosse facile e possibile riuscirci.
Cos’è peggio: essere sciocchi o essere malvagi?
Non esisterebbero truffatori se non ci fossero persone disposte, per la loro avidità, a lasciarsi truffare.
La maggior parte delle truffe si basano sul presupposto che il truffato pensava di raggirare lui il truffatore.

Dopodiché, ovviamente, chi truffa merita il carcere, ma situazione come questa devono far riflettere su come si fossero create aspettative economiche esagerate e su come la fregola di consumare a tutti i costi ci abbia a lungo distolti dall’obiettivo vero, che era quello di imparare a consumare in maniera più responsabile.

Non bisogna accettare regali in denaro, perché arriverà il momento in cui ce li richiederanno indietro.
In questo molti cittadini sono stati dannatamente ingenui.
Certo, quando le grandi banche recupereranno i capitali, si guarderanno bene dal restituirceli, ed è vero anche che chiederci sacrifici in nome della sopravvivenza del paese è un ricatto bello e buono, ma questa crisi è troppo complessa per attribuirne la responsabilità a un solo soggetto.
Però, pare, che i truffatori non finiscano mai in carcere… (soprattutto nella ItaGlietta eh, chissà come mai… ndr)

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Alcuni ci finiscono, pensate a Bernie Madoff.
Ma in carcere ci si va per vere commesso azioni illecite, non per condotte morali. Moralità e legalità sono concetti ben diversi (starebbe alla ‘Politica’ con la maiuscola, riunirle in un unico ambito ndr).
La legge non punisce gli atti immorali, non risolve i problemi etici delle persone.
Ad esempio, c’è una legge che consente alle donne di abortire legalmente.
L’aborto in Spagna (perché ricordate parla della situazione spagnola ndr) non è reato, ma resta una questione delicata, e anche se una donna decide di farvi ricorso, immagino che non lo faccia a cuor leggero.
Lo stesso vale per gli imprenditori.
In seguito all’ultima riforma del lavoro (2012) adesso le aziende hanno la possibilità di licenziare i dipendenti pagando liquidazioni bassissime, ma l’abuso di questa norma può essere legittimamente considerata una mascalzonata dal punto di vista morale.
La legge depenalizza alcuni comportamenti, ma non dissipa i dubbi morali che questi pongono.
La legalità è una cornice all’interno della quale hanno cittadinanza visioni morali opposte.
Persino i concetti di ‘bene’ e ‘male’ possono avere implicazioni morali molto diverse.
Si può dire che la crisi colpisce anche chi è riuscito a conservare il proprio lavoro?
Convivere significa cercare di migliorare la vita di chi ci sta attorno affinché possa migliorare anche la nostra.
Se siamo circondati da gente allegra, la qualità della nostra vita se ne giova.
Oggi, con la crisi che incalza, una persona minimamente sensibile non può non soffrire di fronte ai tanti disoccupati, alle famiglie che non hanno di che alimentare i propri figli, ai drammi individuali e collettivi.
E non è solo una questione di bontà e sensibilità: se chi ci sta attorno soffre e vive nell’angoscia, anche la nostra esistenza ne risente.
Perdono dal punto di vista pratico che la sofferenza altrui può essere deleteria, in quanto rende più precarie le nostre esistenze.
Se la crisi dovesse perdurare, non impareremmo solo a distinguere tra l’essenziale e il superfluo, ma dovremmo prepararci ad affrontare pericoli al momento imprevedibili.
Dunque è auspicabile una ripresa immediata, affinché i nostri amici e i nostri caro tornino ed essere allegri e sereni.”

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In questo testo sono fissati alcuni ‘fondamentali’ che la gente ha dimenticato, o peggio, mai conosciuto.
Senza questi, la vita in comune diventa un far west. Ed è quello che sta accadendo da noi…
Perché, da noi, è stata applicata la variabile ‘italiota’ ed è pertanto INUTILE porre l’accento sull’etica, sulla morale, sulla solidarietà, fintanto che milioni di cogl connazionali eleggono una classe dirigente che è indegna, arruffona e arraffona, ignorante e arrogante, ma che è, in ultima analisi, specchio ‘fedele’ di loro stessi.
Parliamo di un Paese malato, molto malato … quasi terminale.

Di che parlo ?
Ad esempio di questo :
” … la fregola di consumare a tutti i costi ci abbia a lungo distolti dall’obiettivo vero, che era quello di imparare a consumare in maniera più responsabile.”
Conoscete una verità più lampante e grande di questa ?
Eppure chi ne parla ?
oppure :
” … Persino i concetti di ‘bene’ e ‘male’ possono avere implicazioni morali molto diverse.”

Eccola la spiegazione di tanti episodi altrimenti inspiegabili, quando manca la morale manca anche la capacità di distinguere il bene dal male …

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IL FEROCE E ODIATISSIMO DITTATORE ASSAD

Il presidente Assad ha visitato la mostra “Made in Siria”, 8 giugno 2017.  Si noti il diverso  atteggiamento rispetto ai nostri democratici ed amatissimi  politici circondati da numerosi uomini di scorta …

Sorgente:    IL FEROCE E ODIATISSIMO DITTATORE ASSAD – Blondet & Friends

Son sicuro che dall’altro versante dell’informazione diranno che questi non sono cittadini ma comparse …

sai com’è … essendo abituati a cose simili …

Sfamigliando

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Chi mi segue avrà letto i vari articoli tratti da capitoli del libro ‘SFAMIGLIA‘ di Paolo Crepet;
Costui lo conoscerete (forse anche per i suoi molti libri) in quanto appare qualche volta in TV ospite di programmi di dibattito.
A volte quanto si può valutare assistendo a tali performances televisive non delinea a sufficienza lo spessore reale del personaggio, nasconde alcune cose e ne altera e distorce altre.
Solo la conoscenza a 360° del suo lavoro, e anche impegno, che mette al servizio di una ‘disciplina’ di cui si sta perdendo di vista l’importanza potrebbe invece fornirne un ritratto più verosimigliante.
Dicevo ‘disciplina’ di cui si sta perdendo di vista l’importanza a causa dei tanti ‘limiti’ (della famiglia, della scuola, degli adulti, della società in senso lato) che hanno relegato questa materia, nell’angolo delle cose di minore importanza.
E gli effetti di ciò si possono vedere … basta aprire gli occhi …

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Nel libro: SFAMIGLIA, Crepet, come introduzione, scrive un ‘biglietto di accompagnamento’ che vi voglio proporre nella speranza che possiate cogliere il ‘sentimento’ che porta un uomo a scrivere questo, sapendo riconoscere ciò che è retorico e demagogico, da quello che esce spontaneo e sincero.

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“Ho deciso di scrivere spinto da un bisogno impellente, comune alle persone di buon senso: la percezione che ciò che stiamo vivendo non sia frutto di errori di percorso o involuzioni impreviste, ma di una straordinaria mutazione antropologica che coinvolge la famiglia, o giovani e le loro culture, ovvero l’intera comunità.
Una mutazione che non dovrebbe indurre spavento ma curiosità, attenzione, voglia di provare a capire cosa sta accadendo e cosa potrà accadere.
Questo vademecum (il libro, ndr) nasce dunque dal desiderio di cercare e accettare il confronto con tale nuova e inusitata complessità, anzi, di sfidarla.
Ho cercato una modalità di scrittura nuova per me, che accogliesse le necessità di guardare alla cronaca come a una metafora, a volte annichilente, delle nostre relazioni; di raccontare ciò che vedo e ascolto perché da gesti semplici e parole quotidiane si possa trarre ragionamento e critica; di ripensare ai mie vecchi e più recenti maestri per dire alla mia generazione che senza di loro si procede alla cieca; di riascoltare la mia musica e di ripercorrere alcune mie letture formative per ricordare a me stesso e a chi leggerà quanto dietro e dentro una nota o una pagina ci siano risposte a domande che abbiamo smesso di farci.

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Un libro dalla forma di Suk, il suono di una jam session, i colori di uno di quei cieli che mio nonno chiamava ‘da battaglia’, sovrastanti il combattimento campale di una raffigurazione seicentesca.
Contiene spunti, riflessioni, citazioni, note attorno al tema più importante e alla prova più determinante che dobbiamo affrontare: il nostro comune futuro, ovvero l’educazione e la crescita delle generazioni nuove.”

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In troppi si sono sottratti, ed hanno lasciato soli (come al solito) i pochi ‘folli’ che hanno cercato, con le loro possibilità, di porre rimedio al disfacimento del tessuto sociale di questo paese che già faceva fatica a diventare Paese.
La ‘nostra’ generazione, che ha ‘goduto’ del benessere del dopo guerra, ha poi miseramente fallito, ed ora sta ai suoi figli pagare, e pagheranno caro, anche perché sono totalmente sprovvisti di ogni anticorpo intellettuale e culturale.
Pessimista ???
Guardatevi intorno …
(ndr)

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La Crisi – (parte prima)

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Dalla inesauribile fucina di buoni pensieri
PICCOLA BUSSOLA ETICA PER IL MONDO CHE VIENE
di Fernando Savater
Capitolo    SULLA CRISI

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3610

“Su alcuni aspetti legati alla crisi ritengo che le responsabilità siano da suddividere tra più soggetti.
Se tu chiedi un prestito alla banca e questa te lo concede senza avvisarti dei rischi che corri, di chi è la colpa?
Della banca che non ti ha informato, o tua che hai chiesto un prestito e non ti sei fatto consigliare prima?
Conosco il caso di un integerrimo impiegato di banca che, quando gli si presentavano davanti clienti con redditi normali che chiedevano prestiti esorbitanti, si metteva le mani nei capelli.
Lui cercava di dissuaderli, magari avevano già due ipoteche, ma adesso c’era da pagare la comunione della figlia e non volevano sentire ragioni.
Non so se ce ne siano tanti in giro di impiegati così, ma di sicuro ai tempi qualcuno c’era.
Chissà quanti di loro sono finiti in depressione o sono stati licenziati.
E’ un fatto che le banche, in quell’epoca dorata, erano disposte a rischiare di concedere il prestito e la gente era disposta a chiederlo.
Nessuno voleva rinunciare a nulla.
Non si può considerare un vero e proprio raggiro, perché quando si firma un contratto devi stare bene in campana.
[…]
Tutti i cittadini che criticano le banche e i politici, dovrebbero, loro per primi, cominciare a farsi un esame di coscienza.
Quello che tutti i cittadini hanno diritto di reclamare è più istruzione (con cui poi devi formarti una cultura ndr), perché l’unico modo per sapere se ti stanno truffando, per capire quanti soldi puoi chiedere in prestito alla banca e per valutare quanto tempo ti ci vorrà per restituirglieli è di ricevere un’istruzione di qualità, completa e a spese dello Stato.
Solo così il cittadino può impadronirsi degli strumenti che gli permettono di controllare che nessuno lo stia ingannando.
Dopodiché non credo che si possa addossare agli altri (politici, economisti, banchieri) tutta la responsabilità di quanto sta accadendo nel nostro Paese. (quando cesserete di strabuzzare gli occhi, ricordate che Savater è spagnolo e quindi si sta riferendo alla Spagna ndr).
Riacquisteremo mai i diritti che ci stanno togliendo?
Nelle località turistiche, appena comincia a fare bel tempo, salgono i prezzi di quasi tutti i prodotti.
Ogni volta ci garantiscono che si tratta di rincari temporanei e che una volta finite le ferie tutto tornerà come prima.
Invece arriva ottobre e i prezzi non si schiodano.
Questo esempio presenta molte analogie con la situazione attuale.
Supponiamo pure che la crisi imponga provvedimenti drastici, ma se adesso ci tagliano gli stipendi, chi ci assicura che li aumenteranno di nuovo quando la crisi sarà passata?
Vi pare forse che in tempi di vacche grasse gli stipendi aumentassero?
E’ chiaro che quei diritti non li riacquisteremo mai, anche se giureranno il contrario.
Fra vent’anni aumenteranno del 3% gli stipendi che adesso sono scesi del 7% e avranno anche il coraggio di dire che ci hanno fatto un favore.
Succederà se glielo lasceremo fare.
C’è una milonga (un tango ndr) argentina che recita:
*Molte volte la speranza è solo voglia di riposare*.
Io conosco due categorie di persone pigre.
Una è quella che dice:
*Non ti preoccupare, le cose si risolveranno da sole col tempo, bisogna solo avere pazienza*.
Il che non è vero, perché il tempo, così come lo spazio, notoriamente non aggiusta quasi nulla.
L’altra è la categoria dei pessimisti cosmici per la quale non vale la pena dannarsi perché tanto non c’è niente da fare.
Al che uno si aspetterebbe di vederli correre verso una finestra per buttarsi tutti di sotto, invece poco dopo li trovi al bar che si prendono una birra.
L’unico pessimista a cui credo è quello che, dopo averci edotti sui tragici destini del mondo, si mette a dare testate contro il muro.
Se non lo fa, mi spiace, ma non gli credo.”

FINE PRIMA PARTE

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Che lettura interessante (pur se deprimente);
mi ha fatto pensare alle analogie tra Spagna ed Italia su certi avvenimenti;
mi ha fatto pensare alo prezzo della benzina che appena sale il costo del petrolio aumenta, salvo poi mai calare quando il costo del barile diminuisce;
che dire poi dell’esempio della banca ?
Verisimo che gli impiegati (di banca e di posta) di una volta forse non esistono più e che oggi le ‘pressioni commerciali’ sono inaudite (e parlo con cognizione di causa);
vero altresì che si tende a ‘sbilanciarsi troppo’, a fare passi un po’ più lunghi della gamba per seguire le imposizioni del mondo che ci circonda.
E che dire dei diritti tolti a piccole dosi, in modo da non destare sospetti e rimostranze ? (vale per tutti tranne quelli un po’ più ‘svegli’)

mala tempora currunt …

ci risentiamo per la seconda parte …

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Sì Beppe, hai sbagliato proprio tutto

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Quella che segue è una lettera aperta indirizzata a Beppe Grillo.
A me sembra molto accorata e finanche bella.
Un plastico esempio di come si possa vedere una ‘realtà’ in maniera totalmente differente da come altri la vedono. Per ‘altri’ intendo tutti i detrattori, gli spargitori di fango, i ‘bufalari’, i media servili etc etc.
Lo accusano di essere un dittatore fascista ma lui non si candiderà e mai sarà eletto.
Lo accusano (insieme alla Casaleggio Associati) di operare solo per i soldi ma lui è già ricco di suo.
Certo sbaglia come tutti gli umani ma un conto è sbagliare ed un altro è sbagliare ‘volutamente’ (e di questi potremmo farne un elenco lunghissimo e senza neppure andare troppo indietro nel tempo).
Lo accusano di barcamenarsi tra destra e sinistra (come se oggi ‘destra’ e ‘sinistra’ avessero ancora un senso).
Lo denigrano definendolo ‘pregiudicato’ e poi votano allegramente i corrotti ed i corruttori, gli auto-salvati dalle leggi ad personam (vedi prescrizione) ma finanche i condannati.

Io mi domando come si faccia a non essere d’accordo … (se si è onesti intellettualmente)

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Grillo ha sbagliato tutto

È vero, Grillo ha sbagliato tutto, ha sbagliato a credere che la maggior parte degli Italiani fosse onesta, ha sbagliato a dedicarsi anima e corpo PER SALVARE CHI NON VUOLE ESSERE SALVATO, ha sbagliato ad “affezionarsi” a gente che poi lo ha tradito, ha sbagliato a giudicare le persone col proprio metro (quello del disinteresse personale a favore dell’interesse collettivo), ha sbagliato a pensare che la gente fosse così matura da capire le sue proposte e la sua lungimiranza !!!
Sì Beppe, hai sbagliato proprio tutto, infatti non ti sei reso conto che la gente non ti capisce, PERCHÉ NON È ALL’ALTEZZA DI CAPIRTI, non lo ha fatto quando hai anticipato il crack della Parmalat, ti ha preso in giro (il vespone) quando parlavi della stampante 3D (l’ho vista io in funzione ed abito in un paesino) e il “grande conduttore”, anzi il “grande artista”, non sapeva neanche dell’esistenza di questo macchinario, adesso non ti capisce e ti critica perché ti stai spostando a destra.
TI CRITICA SEMPRE, A PRESCINDERE !!!
Mo’ dico io, fossi in te manderei TUTTI AFFANKULO e mi godrei i miei soldi, ma capisco che tu devi portare avanti il sogno di Casaleggio e non ti fermerà nessuno !!!
Vorrei rispondere io a chi dice che Beppe si sta spostando a destra: ma non vi passa mai per quella testa bacata che uno agisce secondo i problemi che si presentano e non per convenienze elettorali ???
Se Beppe avesse voluto le poltrone, i soldi, il potere, si sarebbe preso i 42 milioni di euro di rimborsi elettorali avrebbe fatto un inciucio con Bersani, avrebbe dato un contentino agli elettori, avrebbe concesso le olimpiadi di Roma (sai quanti amici si sarebbero fatti lui e la Raggi ???), non avrebbe costretto i suoi PARLAMENTARI a fare comizi su di una scala, su di una “carretta”, su di una sedia, non li avrebbe costretti a mangiare pizze o a mangiare a casa di attivisti per poter finanziare le piccole e medie imprese e sarebbero tutti felici e contenti !!!
Se poi, in seguito, si fosse messo d’accordo pure col cazzaro, PRATERIE APERTE E VOTI A GOGO’, ma purtroppo Beppe è “un caxxone”, uno che crede alla COERENZA, uno che fa quello che dice, uno che insegue un sogno, che è anche il mio, ESSERE LIBERO DA GENTE CHE PRENDE DECISIONI AL POSTO TUO E GESTISCE LA TUA VITA E I TUOI SOLDI, uno a cui non piace essere preso per il culo e poiché non fa parte dell’Accademia della Crusca, reagisce a modo suo.
APRITI CIELO, i bigotti e i benpensanti si scandalizzano, per le parolacce di Grillo eh, mica per “la trattativa stato-mafia” !!!
Beh, visto che neanche io faccio parte dell’Accademia della Crusca, sapete che vi dico cari italioti, MA ANDATE A CAGARE!!!!!!!!!!!

Alfonsina Palladino

(dal Web)

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la Rivoluzione è una cosa seria

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La Rivoluzione è una cosa seria ed è cosa per uomini seri, non per le varie tipologie di bipedi (ben descritte da Sciascia ne “il giorno della civetta”) che popolano abbondantemente il mondo di oggi.
La Rivoluzione è una “extrema ratio”, una maniera ultima per giungere ad un risultato che segue (di solito) altri tentativi che risultano vani.

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Il Mondo di oggi si è incamminato in una direzione senza futuro ma che diventa man mano senza ritorno e senza via di uscita, ma i suoi abitanti non sono ancora (purtroppo) pronti per cambiare questa situazione perniciosissima.

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Non sono pronti perché distratti (abilmente dai media e dalle pubblicità) da tante cose che gli vengono mostrate come necessarie ed importanti mentre non lo sono in realtà! Sono manipolati nelle menti, sono turlupinati nei diritti, sono sfruttati nelle membra, sono sacrificati per degli interessi! (un esempio limpido è nelle varie ‘missioni di pace’ che in realtà sono delle semplici ‘guerre di occupazione’ per gestire potere e risorse in un certo luogo)

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Quando (e se) un giorno le persone capiranno di essere, già da un po’, delle semplici marionette le cui fila son tirate da pochi scellerati personaggi senza scrupoli, quando (e se) apriranno finalmente gli occhi su una verità talmente evidente da sembrare falsa, quando vedranno i propri diritti e le proprie speranze come un lontano ricordo, ecco che in quel momento saranno pronti per una Rivoluzione … ma forse sarà troppo tardi.
E chissà se mai verrà quel giorno …

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I ‘grandi burattinai’ sono pochi numericamente ma detengono quasi la totalità del potere e delle ricchezze, posseggono banche, finanza e mercati e tramite questi le famigerate (per me assassine) ‘multinazionali’; posseggono i governi e tramite questi posseggono tutti gli uomini.
E’ una situazione ormai chiara (ma solo ancora per una piccola minoranza di persone) che va combattuta come fosse una ‘guerra di liberazione’ ma per farlo occorrono gli uomini, gli uomini veri …

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Eccola allora la prima Rivoluzione che necessita, che urge, quella che trasformi gli esseri di Sciasciana memoria in uomini veri !!!

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Una ‘utopia’ forse, ma è l’unica speranza: la conoscenza che diventa una ‘Rivoluzione culturale’ …

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