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Dalla inesauribile fucina di buoni pensieri
PICCOLA BUSSOLA ETICA PER IL MONDO CHE VIENE
di Fernando Savater
Capitolo SULLA CRISI
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“Le banche ci chiedono di essere indulgenti quando fino all’altro ieri hanno giocato irresponsabilmente coi tassi d’interesse.
Come possono pretendere la nostra compassione dopo aver agito in maniera così immorale?
La tua banca potrebbe risponderti così:
*Tu mi hai chiesto un prestito, io te l’ho concesso, e adesso te la prendi con me perché te l’ho dato senza chiederti le dovute garanzie, perché non ho verificato la tua solvibilità, perché non ho saputo capire che non avevi idea del guaio in cui ti stavi cacciando*.
Quando ci lamentiamo di quanto sono ciniche le banche, spesso ci dimentichiamo quanto siano avidi i loro clienti.
E’ una questione molto complessa: da un lato c’è la responsabilità dei tanti cittadini che pensavano di vivere al di sopra delle loro possibilità.
Dall’altro c’è la responsabilità di quelli che li hanno convinti che fosse facile e possibile riuscirci.
Cos’è peggio: essere sciocchi o essere malvagi?
Non esisterebbero truffatori se non ci fossero persone disposte, per la loro avidità, a lasciarsi truffare.
La maggior parte delle truffe si basano sul presupposto che il truffato pensava di raggirare lui il truffatore.
Dopodiché, ovviamente, chi truffa merita il carcere, ma situazione come questa devono far riflettere su come si fossero create aspettative economiche esagerate e su come la fregola di consumare a tutti i costi ci abbia a lungo distolti dall’obiettivo vero, che era quello di imparare a consumare in maniera più responsabile.
Non bisogna accettare regali in denaro, perché arriverà il momento in cui ce li richiederanno indietro.
In questo molti cittadini sono stati dannatamente ingenui.
Certo, quando le grandi banche recupereranno i capitali, si guarderanno bene dal restituirceli, ed è vero anche che chiederci sacrifici in nome della sopravvivenza del paese è un ricatto bello e buono, ma questa crisi è troppo complessa per attribuirne la responsabilità a un solo soggetto.
Però, pare, che i truffatori non finiscano mai in carcere… (soprattutto nella ItaGlietta eh, chissà come mai… ndr)
Alcuni ci finiscono, pensate a Bernie Madoff.
Ma in carcere ci si va per vere commesso azioni illecite, non per condotte morali. Moralità e legalità sono concetti ben diversi (starebbe alla ‘Politica’ con la maiuscola, riunirle in un unico ambito ndr).
La legge non punisce gli atti immorali, non risolve i problemi etici delle persone.
Ad esempio, c’è una legge che consente alle donne di abortire legalmente.
L’aborto in Spagna (perché ricordate parla della situazione spagnola ndr) non è reato, ma resta una questione delicata, e anche se una donna decide di farvi ricorso, immagino che non lo faccia a cuor leggero.
Lo stesso vale per gli imprenditori.
In seguito all’ultima riforma del lavoro (2012) adesso le aziende hanno la possibilità di licenziare i dipendenti pagando liquidazioni bassissime, ma l’abuso di questa norma può essere legittimamente considerata una mascalzonata dal punto di vista morale.
La legge depenalizza alcuni comportamenti, ma non dissipa i dubbi morali che questi pongono.
La legalità è una cornice all’interno della quale hanno cittadinanza visioni morali opposte.
Persino i concetti di ‘bene’ e ‘male’ possono avere implicazioni morali molto diverse.
Si può dire che la crisi colpisce anche chi è riuscito a conservare il proprio lavoro?
Convivere significa cercare di migliorare la vita di chi ci sta attorno affinché possa migliorare anche la nostra.
Se siamo circondati da gente allegra, la qualità della nostra vita se ne giova.
Oggi, con la crisi che incalza, una persona minimamente sensibile non può non soffrire di fronte ai tanti disoccupati, alle famiglie che non hanno di che alimentare i propri figli, ai drammi individuali e collettivi.
E non è solo una questione di bontà e sensibilità: se chi ci sta attorno soffre e vive nell’angoscia, anche la nostra esistenza ne risente.
Perdono dal punto di vista pratico che la sofferenza altrui può essere deleteria, in quanto rende più precarie le nostre esistenze.
Se la crisi dovesse perdurare, non impareremmo solo a distinguere tra l’essenziale e il superfluo, ma dovremmo prepararci ad affrontare pericoli al momento imprevedibili.
Dunque è auspicabile una ripresa immediata, affinché i nostri amici e i nostri caro tornino ed essere allegri e sereni.”
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In questo testo sono fissati alcuni ‘fondamentali’ che la gente ha dimenticato, o peggio, mai conosciuto.
Senza questi, la vita in comune diventa un far west. Ed è quello che sta accadendo da noi…
Perché, da noi, è stata applicata la variabile ‘italiota’ ed è pertanto INUTILE porre l’accento sull’etica, sulla morale, sulla solidarietà, fintanto che milioni di cogl connazionali eleggono una classe dirigente che è indegna, arruffona e arraffona, ignorante e arrogante, ma che è, in ultima analisi, specchio ‘fedele’ di loro stessi.
Parliamo di un Paese malato, molto malato … quasi terminale.
Di che parlo ?
Ad esempio di questo :
” … la fregola di consumare a tutti i costi ci abbia a lungo distolti dall’obiettivo vero, che era quello di imparare a consumare in maniera più responsabile.”
Conoscete una verità più lampante e grande di questa ?
Eppure chi ne parla ?
oppure :
” … Persino i concetti di ‘bene’ e ‘male’ possono avere implicazioni morali molto diverse.”
Eccola la spiegazione di tanti episodi altrimenti inspiegabili, quando manca la morale manca anche la capacità di distinguere il bene dal male …
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