§
Mentre il ‘sistema’ usa tutte le armi, lecite o illecite, per confondere o distrarre il consumatore, quest’ultimo spende, spesso senza criterio, salvo poi lamentarsi di non riuscire ad arrivare a fine mese.
Succede così che la gente entri in una Coop o in un discount [che nell’immaginario collettivo, indotto, saresti tu (ahahahahah), o comunque il mercato a più basso prezzo] e ti ritrovi, puntualmente, fregato.
ma si sa …
*Il patrimionio dei furbi sono i coglioni*.
Aggiungo, anche se a malincuore, che, fintanto che la gente non si sveglierà, avrà ragione chi adotta il sistema del commercio truffaldino, in ultima analisi chi fida sulla dabbenaggine delle persone, per vendere di tutto e di più (con una percentuale di cose inutili, spaventosa).
La domanda che allora sorge spontanea, è: cos’è il capitalismo ?
Quello di ieri, o quello di oggi ?
Ed ecco che ci riallacciamo ai testi di Sautet, che delinea i ‘pregi’ di un’attività mercantile e commerciale che ha avuto, o è stata ‘costretta’ ad avere, un’etica, persa negli ultimi decenni con l’avvvento del capitalismo selvaggio, che è altra cosa, rispetto all’idea originaria.
Paradossalmente le responsabilità sono forse più dei consumatori che dei produttori, che per i motivi che ho espresso sopra, si sono limitati ‘prima’ e ‘allargati’ poi a sfruttare l’ignoranza della gente, a loro favore.
E’ quindi, e anche in questo caso, si tratta di una questione ‘culturale’ in sua accezione onnicomprensiva.
Ecco allora uno scritto di Adam Smith (‘inventore’ metafisico, e codificatore, del capitalismo) che, secoli fa, ammoniva e precisava, a futura memoria delle persone.
Da RICERCHE SOPRA LA NATURA E LE CAUSE DELLA RICCHEZZA DELLE NAZIONI (del 1776)
Capitolo: LO SPIRITO DEL MONOPOLIO E LA RAPACITA’ DEI MERCANTI
“Durante il secolo scorso e l’attuale, la capricciosa ambizione dei re e dei ministri non è stata più fatale alla pace dell’Europa dell’impertinente gelosia dei commercianti e dei manifattori.
Violenza e ingiustizia dei governanti sono male antico al quale temo che la natura dei rapporti umani possa difficilmente consentire rimedio.
Ma sebbene forse non si possa correggere la bassa rapacità e lo spirito monopolistico dei commercianti e dei manifattori, i quali non sono né dovrebbero essere i reggitori dell’umanità, si può assai facilmente impedire che disturbino la tranquillità di tutti gli altri.
Che fosse lo spirito di monopolio a inventarsi e propagare originariamente questa dottrina, non può dubitarsi; e coloro che per primi la insegnarono non erano affatto così stupidi come coloro che la credettero.
In ogni paese è e deve sempre essere interesse della gran massa delle persone acquistare tutto ciò che vuole da coloro che vendono a minor prezzo.
La proposizione è così evidente, che sembra ridicolo darsi pena di provarla; ed essa non sarebbe mai stata messa in dubbio, se la sofisticheria interessata dei commercianti e dei manifattori non avesse confuso il buon senso della gente.
A questo riguardo il loro interesse è direttamente opposto a quello dei più.”
Un altro ‘saggio’ inascoltato e, passati i secoli, siamo ancora qui a disquisire su argomenti che non si ha la capacità di mettere a ‘fuoco’…
§