L’Altruismo


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Bernard Maris scriveva in anni lontani, nel suo bellissimo   ANTIMANUALE,   questo capitolo

L’ALTRUISMO

“Perché, se la concorrenza porta al livellamento, alla massificazione, al grigiore dove tutto ha il colore triste del denaro, l’umanità ha fatto tanti progressi, per lo meno tecnici?
Se Omero dimostra che non esiste progresso letterario, e Aristotele dimostra che non esiste progresso filosofico, la decriptazione del genoma, tagliato subito a fettine per brevettarlo, dimostra che la ‘competizione’ non trascina sistematicamente in basso l’umanità.
La scienza (quella vera, non quella economica) ancorché pericolosa e magari anche folle dimostra nondimeno che una certa conoscenza progredisce.

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Da dove viene questo progresso? Ce lo spiega Darwin.
Ma attenzione, l’altro Darwin, quello vero, non la caricatura che ne ha fatto l’economia con la teoria del darwinismo sociale della concorrenza.
*Quanto a noi, uomini civilizzati, facciamo invece ogni sforzo per arrestare la marcia dell’eliminazione: costruiamo ospedali per i dementi, gli invalidi e i malati; facciamo leggi per soccorrere gli indigenti; i nostri medici dispieghino tutta la loro scienza per prolungare, per quanto possibile, la vita di tutti*.
Chi ha scritto questa frase insopportabile per un fautore dell’eugenetica e del darwinismo sociale?
Darwin stesso.
Il criterio dell’umanità è per l’appunto quello di proteggere i deboli.
Non vi è altra specie, oltre a quella umana, che lo faccia.

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La vaccinazione ha protetto milioni di individui deboli di costituzione, che un tempo sarebbero stati stroncati dal vaiolo. [Si aggiunga, per non correre il rischio di confondersi che né Jenner (per il vaiolo), né Sabin (per la polio) diventarono ricchi ndr].
La medicina si sforza di ridurre il dolore (una cosa quanto mai ‘naturale’), di prolungare la vita di persone inutili come gli anziani.
Che criterio antieconomico! (fintanto che non si sono messi d’accordo con le multinazionali farmaceutiche ndr).

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Philip Morris, la grande multinazionale del tabacco, il 26 luglio 2001 ha consigliato alla Repubblica Ceca di evitare una legge sul tipo di quella di Evin (Legge francese che vieta la pubblicità diretta o indiretta delle bevande alcoliche e delle sigarette nda) che ridurrebbe il numero dei fumatori… per il motivo che è una scelta antieconomica.
Un fumatore paga i contributi previdenziali tutta la vita e muore giovane.
Secondo i calcoli di Philip Morris, una legge contro il tabacco costerebbe alla Repubblica Ceca 17,4 milioni di €uro, ossia 1.227 dollari per disoccupato.
E facendo del fine umorismo nero sull’economia, la multinazionale mostrava un cadavere fotografato all’obitorio con ai piedi l’etichetta ‘1227 dollari’.
Prolungare la vita delle persone anziane è antieconomico.

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Gerard Debreu, premio Nobel, economista matematico, intervistato nel gennaio 1998 sullo stato di salute dell’economia francese ha dichiarato:
*Un economista ha il dovere d’informare che il diritto alla vita non può essere sempre garantito, a causa dei costi*.
Bello, vero questo dovere dell’economista ?
Philip Morris studiava il risparmio dei costi dovuto a una mortalità precoce.

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Senonché l’umanità ha sempre agito in modo opposto a quello di Philip Morris: ha sempre protetto gli inutili (anche se le cose sono cambiate negli ultimi tempi eh, perché hanno trovato il modo di ‘guadagnare sugli ‘inutili’ ndr).
L’umanità è altruista (quella migliore ndr) ed è questa caratteristica che, insieme al linguaggio, la distingue totalmente dalla maggior parte delle altre specie, istintive ed egoiste.
Si deve quindi ipotizzare che l’altruismo, contrastando gli effetti deleteri della concorrenza e della competizione, generi progresso, specie in campo medico.
La concorrenza trascina la società in basso, mentre l’altruismo la spinge in alto: che vinca il migliore!
Come ha lottato contro le calamità, le guerre, le pestilenze?
*E’ grazie alla sua intelligenza, dalla quale ottiene una straordinaria capacità di socializzazione e di comunicazione che il ‘sapiens’ ha potuto, nonostante la debolezza congenita, superare tutte le tappe più pericolose della sua storia […] grazie al coordinamento di tutti verso lo stesso fine (chissà perché mi vengono in mente le piccoli e deboli formiche, alcune delle quali possono uccidere esseri molto più grandi di loro, ndr).

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Tutte queste rettifiche, tutti questo assestamenti sarebbero stati impossibili in una folla di solitari* (cfr. THE MARKET FOR LEMONS – (1970) Georg Akerlof ricordandovi che i ‘limoni’ sconfissero lo ‘scorbuto’ ndr).
Qui siamo di fronte all’intrico del meccanismo sociale umano: egoista con una mano, l’uomo è altruista con l’altra.
Competitivo e cooperativo a un tempo!
Prendiamo il caso della ricerca scientifica.
Durante un colloquio il ricercatore comunica i propri risultati ad altri, che gli comunicano in cambio i loro.
Certo, può darsi che questi ricercatori vadano poi a monetizzare il loro sapere in un laboratorio farmaceutico.
Può darsi (anzi sicuro !!! ndr 😉 ).

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Ma qui l’essenziale è l’atto in sé, che è antieconomico e non può essere spiegato dall’economia: do qualcosa che mi appartiene, il mio sapere, e ciò nonostante non perdo nulla!
E in cambio ricevo qualcosa da qualcuno che, come me, non perde nulla!
E al termine di questo scambio gratuito ci troviamo tutti e due più ricchi.
Questo è semplicemente inconcepibile per il mercato, dove ciò che è mio non può essere tuo: il mio litro di benzina non è tuo; va nella mia automobile non nella tua.
Ma il linguaggio, il pensiero, la ricerca, la scoperta, l’invenzione appartengono a tutti, anche se il mercato si sforza di imporre pedaggi sulle scoperte.

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Ed eccoci ritornati al cuore dell’economia, dove nasce il problema della scarsità. Il problema economico ha origine dalla scarsità e dalla proprietà, ossia dalla ripartizione di ricchezze scarse.
E’ meglio spartirle passando per il mercato e il contratto, anziché con la violenza, ci dice l’economista.
Certo, a condizione che il contratto non sia leonino, che lo scambio non comporti la guerra e così via…
[…]
E’ comunque vero che la scarsità genere concorrenza e lotta, senonché gli uomini sono capaci di andare ‘al di là della scarsità’ con il sapere, lo scambio altruistico, la conoscenza…
Ecco un’ottimistica via d’uscita che proporremo alla fine di questo ‘Antimanuale’: e se la scarsità, e con essa l’economia, la concorrenza e il livellamento verso il basso non fossero il nostro destino ?”

Beh, ora le somme, o i distinguo, o le contestualizzazioni fatele voi.
Ricordatevi però che il ‘concetto’ che è poi il motore che porta la razza umana a migliorarsi è questo !
E chi tenta in tutti i modi, espliciti o subdoli, di dirci qualcosa di diverso o di contrario, o non ha capito niente della vita, o è in malafede.
Quindi, in ambedue i casi, uno a cui va impedito di nuocere …
(citazione)

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