Day 27 aprile 2017
Ecco come allevano i pulcini nelle industrie. Immagini terribili!
Ecco come vengono trattati dei piccoli pulcini all’interno di un’industria di allevamento. Un video ci mostra le loro terribili condizioni
Sorgente: Ecco come allevano i pulcini nelle industrie. Immagini terribili!
Tendiamo a dimenticare semplicemente che sono ESSERI VIVENTI !!!
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Possiamo dargli torto ???
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Emmanuel Macron, Gianluigi Paragone: “Sarà un presidente teleguidato dall’alta finanza”
Sorgente: Emmanuel Macron, Gianluigi Paragone: “Sarà un presidente teleguidato dall’alta finanza” – Libero Quotidiano
ah beh … allora stiamo tranquilli …
Aria fritta
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UNA DISCUSSIONE SULL’ARIA FRITTA
(A proposito dei ratings di Reporters sans frontières)
Il solito Mentana esulta (contro Grillo) per avere raggiunto (l’Italia), con il suo personale contributo, si presume, il 52-esimo posto nel rapporto di RSF sull’elenco dei migliori e peggiori paesi nel campo della libertà d’informazione. Secondo quei “rapporti” annuali, eravamo al 77-esimo posto.
Il problema è che la disputa sul posto dell’Italia in quella classifica, è pura aria fritta. Basta guardare chi è che stila la classifica e individuare i criteri con cui la si compila. Mentana pare accetti come oro colato quello che dice RSF. Ma RSF è finanziata da note organizzazioni occidentali (americane in primo luogo). I criteri con cui compila le sue classifiche (amplificate dal mainstream occidentale), sono quelli dell’occidente globalista e imperiale. In questo mare di ideologia occidentalizzante c’è anche qualche constatazione vera. Ma l’insieme è lampante: l’occidente è ai primi posti, l’oriente è agli ultimi. La Russia è al 148-esimo posto, come sempre. In fondo la Cina, l’India, quasi tutto il medio Oriente, l’Asia Centrale e l’America centrale, oltre i due terzi dell’Africa. La situazione è “molto grave” sentenziano i RSF. Esempio illustre di quest’anno: RSF se la prende con Donald Trump, accusandolo di avere violato la libertà di stampa, per avere detto che i grandi network americani hanno mentito e mentono di fronte ai lettori e spettatori. Cioè per avere detto la verità. E se la prende perfino con Beppe Grillo perché sottoporrebbe i giornalisti a “intimidazioni”. Questi soli, piccoli dettagli cancellano l’intero rapporto di RSF. Grillo ha un’unica “colpa”: quella di avere detto che “il sistema dell’informazione è marcio”. E un’altra colpa (questa volta reale): quella di non avere fatto nulla o quasi per cambiarlo. La presidenza della Commissione Parlamentare di vigilanza è del M5S. E ai primi posti, per RSF, chi c’è? La Finlandia. Dove la popolazione è bombardata dalla russofobia ed è in maggioranza convinta, contro ogni evidenza, che Putin stia per invaderla. Chi è responsabile di questa infamia se non il mainstream informativo? E dove sta la Francia, che porta alla presidenza un signor “Nessuno”, creato dai media in tutta fretta? Ma, per RSF tutto questo non esiste. Suggerimento anche a Grillo: non citi più, in futuro, Reporters senza frontiere” come fonte attendibile.
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Reporters sans Report
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Reporters sans Report di Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 27 aprile 2017.
Ora che anche Reporter Sans Frontières si è bevuta la fake news secondo cui in Italia la libertà di stampa è minacciata da Grillo, che notoriamente controlla tutte le tv, le radio, i giornali, i siti web e i social, siamo tutti più sollevati. Potremo allegramente andare a votare con Rai1, Rai2, Rai3, Tg1, Tg2, Tg3 in mano ai renziani e Canale 5, Italia1, Rete4, Tg5, Studio Aperto, Tg4 in mano ai berlusconiani senza patemi per il pluralismo e la par condicio. Resta da capire come mai, quando le opposizioni criticavano la Rai occupata da B., gli organismi internazionali si preoccupavano non per chi la criticava, ma per chi la occupava, mentre oggi che le critiche vengono dai 5Stelle e dalle sinistre sciolte, cioè dagli esclusi dalla spartizione, il monopolio governativo sull’informazione non è più un vizio da combattere, ma una virtù da difendere. Il guaio è che ormai la percezione della realtà è talmente falsata dai gargarismi propagandistici sul populismo, le post-verità e le fake news, che anche chi la osserva dall’esterno è costretto a indossare occhiali deformanti.
E giunge a conclusioni paradossali: se il pericolo per la stampa libera viene da chi critica la propaganda governativa, da sempre principale produttrice ed esportatrice di fake news, e non dal partito di governo che caccia la Berlinguer dal Tg3 perché non allineata, chiude Ballarò di Giannini perché non allineato e bombarda Report perché non allineato, allora anche in Turchia e in Russia la libera stampa è minacciata non da Erdogan e da Putin che arrestano i giornalisti scomodi (quelli che hanno la fortuna di non crepare in circostanze misteriose con largo anticipo sulla tabella di marcia) e chiudono i giornali di opposizione, ma da chi protesta contro gli arresti e le serrate. C’è una bella differenza – o almeno dovrebbe esserci – fra le opposizioni che criticano i Minculpop governativi e i governi che attaccano i pochi giornalisti e testate che sfuggono al loro controllo. Forse, nello strano rapporto di Rsf, accanto a Grillo avrebbe meritato una citazione anche Renzi, che a ogni Leopolda mette alla gogna il Fatto e a ogni comparsata tv ci minaccia e ci insulta senza mai smentire una nostra parola.
Molte firme del Fatto, per vent’anni, hanno denunciato le balle (ancora non si chiamavano fake news) diffuse a piene mani dagli house organ berlusconiani targati Rai e Mediaset contro chiunque osasse opporsi a B.: dalla campagna anti-Mani Pulite alle bufale su Telekom Serbia e sul dossier Mitrokhin contro il centrosinistra. E con noi smascherarono quelle patacche altri giornali e molti intellettuali.Non eravamo al potere, non avevamo alcuna influenza sulla carriera dei “colleghi” che si prestavano a quel gioco sporco. Idem i partiti di opposizione che si associavano alle nostre denunce. E queste venivano prese molto sul serio dagli amici di Rsf come dall’Osce e da Freedom House. Oggi che l’occupazione militare della Rai l’ha fatta Renzi (vuole persino cacciare il pur zelante dg Campo Dall’Orto per non avere ancora spento un paio di voci dissenzienti superstiti) e che i direttori dei tg censurano le notizie sgradite ai renziani e diffondono impunemente plateali menzogne contro la maggior forza di opposizione sulle orme dei Mimun e dei Minzolini, che dovrebbero fare le vittime di questo gioco al massacro? Subire in silenzio o reagire? E, se reagiscono smentendo le balle e denunciando i diffamatori, attentano alla libera stampa? Difficile, anche per mancanza della medesima. Il che non vuol dire che siano esenti da colpe, anzi. La rubrica “Il giornalista del giorno”, che un paio d’anni fa metteva alla gogna sul blog di Grillo chi criticava il M5S, era intimidatoria e inaccettabile.
Così come Grillo che scacciava i cronisti dai suoi comizi. E il pubblico elenco con nomi e cognomi dei giornalisti denunciati da Di Maio all’Ordine per alcune falsità scritte sul suo conto. Ma la rettifica delle fake news scagliate contro un movimento peraltro accusato di averle inventate non è una minaccia: è un diritto, specie per chi ancora attende le smentite e le scuse dei giornaloni per le bufale sulla Raggi che sta per essere arrestata, o accusata di corruzione e riciclaggio, o sta trattando per patteggiare la pena, o nasconde dietro le polizze di Romeo fondi neri per comprare voti, o riapre la discarica di Malagrotta del famigerato Cerroni; o su Di Maio che difende Marra e poi mente affermando il contrario (la prova era un messaggio in chat tagliuzzato da tre giornali in stereofonia); o sulla Muraro coinvolta in Mafia Capitale; o su tal Beatrice Di Maio che diffonde post verità per i 5Stelle (era la moglie di Brunetta). Ora anche i bersaniani di Mdp, e pure Orlando ed Emiliano si accorgono dell’asfissiante regimetto che oscura tutti i non allineati o, se parla di loro, è per manganellarli.
Benvenuti tra noi.
Se gli amici di Rsf volessero farsi un giro in Italia per correggere o integrare il loro rapporto, potrebbero fare due chiacchiere con Sigfrido Ranucci di Report o dare un’occhiata al linciaggio a reti ed edicole unificate dei dipendenti Alitalia. Che hanno tenuto la schiena dritta rigettando il finto piano di rilancio presentato da manager falliti spalleggiato da un governo ridicolo. Eppure non c’è tg né giornalone che non dia la colpa del disastro aereo ai “piloti kamikaze”. Basterebbe trasmettere i delirii dello zuzzurellone che nel 2015 presentò le nuove, orrende e costosissime divise del personale Alitalia, appena affidata alle sapienti mani degli arabi di Etihad e del solito Montezemolo: “Vi chiedo di allacciarvi le cinture, perché qui stiamo decollando davvero! Allacciate le cinture, Alitalia decolla per nuove destinazioni. E il decollo di Alitalia è il decollo dell’Italia!”. Ricchi premi a chi indovina chi era.
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Reporter senza frontiere
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Certo la causa è Grillo …
a prescindere dalla doverosa premessa che alcuni pseudo giornalisti sono semplicemente dei porta borse dei potenti di turno, servi e ruffiani,
a prescindere che è sotto gli occhi di tutti di ‘come’ lavorano alcuni di loro (a secondo di chi hanno davanti),
a prescindere che sono reali i casi denunciati di ‘notizie inventate o manipolate’ su determinate testate giornalistiche,
a prescindere che condanno e mi dissocio da eventuali forme di violenza fisica nei loro confronti,
ma mi domando :
Grillo ed il M5S non è da molto sulla ‘piazza’,
ora siamo ‘risaliti’ in classifica (e visto i comportamenti non me lo spiego) ma quando Grillo non era che un qualsiasi cittadino eravamo già a questi livelli e poi siamo balzati oltre il 70° posto in quella classifica …
è ‘colpa’ di Grillo allora ???
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però a questo punto mi sorge una ulteriore domanda … ma parliamo di libertà di stampa oppure di libertà di scrivere ‘liberamente’ qualsiasi cialtroneria o menzogna ???
Dunque la ‘verità’ è semplicemente un ‘dettaglio’ ???
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Alitalia
“L’Alitalia people ha sempre creduto a dispetto dei santi: ad ogni ristrutturazione si rimboccava le maniche e ripartiva sempre con rinnovato vigore. Un popolo di entusiasti. Se stavolta ha detto ‘no’ è perché c’è rabbia !!!
Sorgente: Alitalia, Riccardo Canestrari: “Soldi sprecati in maxi-buonuscite e corsi di aggiornamento per le hostess” | Direttanews24
Ecco gli ottimi risultati raggiunti dalla privatizzazione e dall’opera dei ‘Capitani Coraggiosi’ …
1984 e poi ???
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Quella che leggerete è una grande verità :
“Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse.
In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse.
Abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe anche essere diverso da quello che è.”
~ George Orwell, “1984”
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Vi domando : 33 anni dopo … romanzo oppure realtà ???
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Chi è Emmanuel Macron. Parla Francois Henrot, ex direttore della Banca Rothschild
Speciale elezioni presidenziali in Francia. Francois Henrot, ex direttore della Banca Rothschild parla di Emmanuel Macron
Sorgente: Chi è Emmanuel Macron. Parla Francois Henrot, ex direttore della Banca Rothschild | Pandora TV
un petit peu … ehhhhhhh !!!
l’Opinione
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AFORISMA (OVVERO EPITAFFIO) DELLA DEMOCRAZIA
Avevamo il diritto di “avere un’opinione” (in realtà ce lo abbiamo ancora) e di diffonderla.
Questo lo possiamo mantenere.
Intanto non gliene frega niente ai padroni universali.
I quali controllano anche le nostre esternazioni e, se diventano moleste, le cancellano (o le impediscono).
Il diritto che non abbiamo più è quello di “formarsi un’opinione”.
Per favore, non replicate che voi un’opinione ve la siete fatta.
Questo vale per voi, che siete qui a leggere.
Ma non vale più, da tempo, per i milioni e milioni.
La cui “opinione”, che sicuramente hanno, a loro insaputa, è stata formata da altri.
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