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Da LA MONNAIE, ENTRE VIOLENCE ET CONFIANCE
[ La moneta, tra violenza e confidenza (qui intesa come fiducia ndr) ]
– 2002 – di Michel Aglietta e André Orléan
(entrambi economisti e saggisti)
LA SCARSITA’ NON E’ UNA FATALITA’ E TANTO MENO UN ‘DATO NATURALE’
“Si deve capire bene che la scarsità non è assolutamente un dato naturale che si possa misurare per mezzo di indicatori oggettivi quale, per esempio, il tenore di vita medio della popolazione considerata.
Analogamente, sarebbe un grossolano errore dire che al crescere della prosperità la scarsità si riduce.
Le cose stanno in tutt’altro modo.
La scarsità designa una forma di organizzazione specifica, istituita dal mercato, che fa dipendere, in misura sconosciuta alle altre società, l’esistenza di ciascuno dalla sua sola capacità di procurarsene i mezzi senza poter contare sull’aiuto degli altri.
Qui appare evidente il fatto che la libertà e l’indipendenza dagli altri, che separa con tanta forza gli esseri umani nella società mercantile, può benissimo assumere la forma della solitudine e dell’esclusione.
La mancanza di mezzi, la penuria o la fame di certuni, mentre altri hanno più di quanto necessitano, lungi dal fare scandalo, sono analizzate come espressioni di regolazioni sociali del tutto legittime.
Vista con gli occhi dei popoli del passato. abituati a valorizzare l’identità sociale degli esseri umani, questa realtà è sorprendente, persino scandalosa.
Marshall Sahlins (antropologo ndr) la descrive in modo meraviglioso in un’opera mirabile (Si riferisce a L’ECONOMIA DELL’ETA’ DELLA PIETRA ndr).
Studiando i popoli di cacciatori-raccoglitori, ossia di una delle società più antiche del globo, giacché risale al paleolitico, dimostra che tali società, paradossalmente, conoscono l’abbondanza.
Certo, il tenore di vita è molto modesto, ma nessuno muore di fame, poiché l’usanza della spartizione e dell’aiuto reciproco domina la vita sociale.
In questa società *non è stata istituita alcuna relazione fra l’accumulazione di beni materiali e lo status sociale*.
Si può dire anche che tutta l’organizzazione comunitaria mira a *limitare la proprietà dei beni materiali*.
E’ nelle nostre società che la scarsità s’impone, senza possibilità d’appello, come un potere autonomo che regola le vite degli individui ignorandone la dignità sociale.
*Noi, soltanto noi siamo stati condannati – alla scarsità e – al lavoro forzato in eterno: la scarsità è la sentenza emessa dalla nostra economia, ed è anche l’assioma della nostra economia politica…
L’homo oeoconomicus è un’invenzione borghese, non sta ‘dietro di noi, ma davanti a noi* diceva Marcel Mauss (antropologo e sociologo ndr).
I cacciatori raccoglitori non hanno imbrigliato i loro istinti materiali: hanno soltanto evitato di farne un’istituzione.”
Nel lungo cammino della cultura, altri (posteri) hanno trattato il tema, ognuno con il proprio stile e nel proprio contesto storico.
Una tra questi, è stato Epicuro, che nell’immaginario collettivo di molti, passa per uno che trascorreva la sua vita negli eccessi.
Da che hai l’esatta percezione che NON l’hanno mai letto …
Diceva, e si trova anche nei suoi scritti:
“Nulla basta a colui a cui non basta ciò che basta”
Più chiaro e coinciso di così …
( citazione )
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Impossibile non soffermarsi a riflettere su queste parole,
impossibile (almeno per me) non ‘subire’ un pensiero critico che mi passa nella mente nel leggere queste verità :
il progresso è tale solo se non perde di vista dei valori e delle priorità …
mi è sorto già da un po’ il dubbio che questo non sia successo nell’evoluzione umana e la conseguenza è davanti agli occhi di tutti.
Viviamo in un Mondo (che in aggiunta sfruttiamo e distruggiamo) dove l’egoismo e la prevaricazione la fanno da padrone, dove gli interessi personali e/o privati prevalgono sempre quelli della collettività, dove i forti diventano sempre più forti ed i deboli sempre più deboli, dove le diseguaglianze si accentuano ma non per fatalità, dove il ‘mors tua vita mea’ è il motto dominante …
L’Economia e la Finanza sono divenute ‘armi’ e vengono utilizzate quotidianamente, senza scrupolo alcuno …
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