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La splendida ghiandaia azzurra americana
dunque c’è qualcosa di bello oltre oceano …
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certo, ma non grazie agli uomini …
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Se ce ne fosse bisogno (ma non è così) una ulteriore ‘perla’ …
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MA VI RENDETE CONTO?
Secondo Il Messaggero di Caltagirone martedì sera io sarei andato allo stadio a vedere il derby. E pubblicano anche una foto. Peccato che quella foto sia stata scattata almeno 2 anni e mezzo fa e peccato che la sera della partita ero in diretta su La7 a DiMartedì (Floris e milioni di italiani sono testimoni).
Martedì sera sono uscito dalla Camera intorno alle 20.45, ho preso un taxi per gli studi di La7 sulla Tiburtina dove, dalle 21.30 fino alle 22.30 sono stato intervistato in diretta da 3 giornalisti e ho portato avanti le nostre battaglie come faccio sempre in aula o tutti i fine settimana in piazza.
Potevano verificare questa “soffiata” arrivata dal PD, non è questo un dovere dei giornalisti? Mi dite di querelare ma non lo farò. Non me ne frega nulla. Leggo i commenti sotto al loro articolo e mi basta questo oltre ai dati delle loro vendite. Mi dispiace solo per i bravi giornalisti che lavorano al Messaggero. Sono loro le principali vittime delle fakenews che pubblica questo giornale, non certo io!
P.S. Allo stadio non vado ormai da un paio di anni ma quando andavo (ed ero già parlamentare) andavo in curva e mi pagavo ovviamente il biglietto di tasca mia. Sarebbe bello leggere un’inchiesta sui politici che usano le auto blu per andare a vedere la partita ed entrano gratis!
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FRANCESCA LA PASSATRICE
INCRIMINATA DAL GIUDICE
PER REATO DI FRATERNITÀ
E poi ci sono queste ragazze, anche in Italia, che invece di maledire il buio lo illuminano, e pagano la bolletta sulla loro pelle, la bolletta di energia d’anima lucente con cui fanno strada ai diseredati, ai vagabondi delle guerre e li scortano attraverso le frontiere, per una nuova vita da improvvisare o per una notte di tregua.
Questo fa Francesca, la passatrice, non certo per soldi insanguinati, come quei nocchieri carogne che traghettano migranti sui barconi-bestiame, ma per amore, solo per amore.
Sono fiero di te, ragazza che non conosco, e poco me ne sbatte di quei miserabili di casa nostra che non sanno far altro che cacciare gli altri al grido odioso di “tornatevene a casa”, ma più gridano più emigrano da loro stessi per sempre, e rimangono a casa sì, ma al buio pesto.
Francesca, di Madonna dell’Olmo (Cuneo), una laurea in Economia con tanto di master, invece ci fa luce a tutti, col passaporto o senza, perché
«Sono sopravvissuti alla Libia, agli scafisti, al mare. E muoiono come cani a Ventimiglia. Come fai a girarti dall’altra parte?».
Francesca è una criminale, il suo reato è la solidarietà, meglio, la fraternità, pertanto è stata arrestata l’8 novembre alla guida di un furgoncino bianco sulla A8, a Mentone.
I poliziotti francesi e italiani la stavano braccando da Ventimiglia.
Nel furgone, assiepati, c’erano un cittadino del Ciad e sette ragazzi eritrei.
Martedì scorso, è stata giudicata dal Tribunale di Nizza.
Si è rifiutata di rispondere alle domande della corte.
Il procuratore ha chiesto otto mesi di carcere e due anni d’interdizione dal territorio francese, ma il giudice c’è andato meno pesante.
Quando però il suo avvocato l’aveva difesa in nome dell’emergenza umanitaria, e il procuratore aveva alzato le spalle sbuffando d’indifferenza, Francesca ha parlato: «Gli ho detto che io non vedo la frontiera, che la frontiera non esiste, e dunque non c’è alcuna illegalità in quel che faccio. Quand’ero piccola ci passavo sempre d’estate con la mia famiglia. Nessuno ci ha mai fermato. Allora diciamo le cose come stanno: quello è solo un filtro ingiusto e disumano per le persone di colore».
I miei connazionali più vuoti gli scrivono su Facebook: «Grazie per aver portato via dall’Italia otto rompicoglioni» e le augurano: «Spero che ti arrestino e gettino la chiave».
La passatrice, invece, è il mio fiore all’occhiello, stamattina.
Per 300 euro al mese Francesca lavora nella Nizza vecchia per un’associazione che fa da ponte fra i migranti che sono riusciti a scavalcare il muro della frontiera che c’è solo nella mente e le famiglie francesi disposte ad accoglierli.
Poi fa gli “straordinari” gratis, rischiando il carcere per i suoi fratelli invisibili.
Eccone un paio, con lei nella foto, che ho preso dal suo profilo Facebook.
Hasta siempre, comandante Francesca.
Il tuo sorriso e quello dei tuoi piccoli “passeggeri” oggi mi assicura una giornata splendente.
Grazie.
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A denunciare l’uso di armi chimiche da parte di Assad è stato l’Osservatorio Siriano per i diritti umani.
Le prime pagine delle testate di tutto il mondo oggi hanno riportato con grandissima enfasi la notizia data da quest’osservatorio.
Eppure il New York Times già nel 2013 aveva denunciato la grande bufala che sta dietro questa organizzazione:
l’Osservatorio ha sede a Londra ed è costituito da una singola persona, si chiama Rami Abdul Rahman.
Rami è l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani.
Rami è finanziato dalla UE e dalla Gran Bretagna, è di fede islamica con simpatie per gruppi estremisti come Takfiri e Salafiti, e in 6 anni di guerra d’aggressione “Texano-Saudita” alla Siria ha rappresentato l’unica fonte di informazione sul conflitto e sulle presunte atrocità del “dittatore” Assad.
Rami è un propagandista ben remunerato ed ha un potere enorme: ha il potere di far diffondere falsità al sistema dell’informazione mondiale, ha il potere di giustificare attacchi e bombardamenti, ha il potere di far convocare l’ONU e far discutere le Nazioni sulle sue illazioni.
Rami Abdul Rahman porta sulla coscienza centinaia di migliaia di vite, comprese quelle di quei bambini colpiti dal gas Sarin, detenuto illegalmente dai suoi amici terroristi che grazie a lui fanno la guerra ad Assad con le armi dell’Occidente.
Rami è l’emblema di quanto sia malata la nostra civiltà, terribilmente malata di ipocrisia e menzogna.
Francesco Filini
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( tratto dalla pagina Fb di Informare Per Resistere )
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