sempre sull’immigrazione …


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3024

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Io mi domando :

perché ci tocca sempre sentire mezzi discorsi in questo Paese,
perché si deve far circolare impunemente verità mista a menzogna,
perché tutti (o quasi) preferiscono una ‘posizione’ ambigua ma ‘non scomoda’,
perché ???

OK … quelle frasi non sono sue ma piuttosto che minacciare querele non sarebbe più ‘intellettualmente’ utile controbatterle (se non le si condivide) con un ragionamento, con una presa di posizione, con argomenti ???
… E magari con idee e suggerimenti …

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Democrazia paradossale


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Rilevo che la data delle votazioni è uscita dall’agenda dei politici ed i media, tutti presi da vicende da condominio dei partiti (che magari ‘partissero’, con un biglietto di sola andata, però, e andando il più lontano possibile).

In un testo di Piergiorgio Odifreddi (tratto dal suo libro del 2001 C’ERA UNA VOLTA IL PARADOSSO) si tratta, alla sua maniera, proprio della democrazia rappresentativa e delle votazioni ad essa legate.

Capitolo: I PARA-DOXA DELLA DEMOCRAZIA

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“Winston Churchill diceva che la democrazia è la peggior forma di governo, a parte tutte le altre che sono state provate.
Ma sapeva che il miglior argomento contro la democrazia è una conversazione di soli cinque minuti con un elettore (o con un politico ndr) medio.
George Bernard Shaw definiva la democrazia l’assicurazione di non essere governati meglio di quanto ci meritiamo.
E aggiungeva che l’avvento della democrazia aveva sostituito la nomina di pochi corrotti con l’elezione di molti incompetenti (e spesso pure corrotti ndr).
Gustave Flaubert identificava il sogno della democrazia nell’elevazione del proletariato allo stesso livello di stupidità raggiunto dalla borghesia.
Bertrand Russell precisava che gli eletti non possono mai essere più stupidi dei loro elettori.
Sembra dunque che la democrazia abbia i suoi problemi, per risolvere i quali sono state avanzate alcune paradossali proposte letterarie.

Ad esempio, IL PARLAMENTO di Jorge Luis Borges suggerisce che, per ottenere una rappresentanza veramente rappresentativa, un’elezione debba eleggere tutti gli elettori.
All’estremo opposto, DIRITTO DI VOTO di Isaac Asimov ritiene sufficiente che alle elezioni venga interpellato un solo votante, purché sufficientemente rappresentativo.
Infine, NOI di Evgenij Zamjatin propone che si considerino come veramente democratiche soltanto le votazioni palesi ed unanimi, (In Svezia, esiste una cosa simile. Non si attuano cambiamenti, a nessun livello, se non si trova un accordo unanime, ndr).
Queste provocazioni letterarie si possono facilmente accantonare con un sorriso. Non così quelle logiche e matematiche, la cui rimozione è meno agevole.
I paradossi della democrazia sono infatti svariati e subdoli, come sapevano già gli antichi.
Ad esempio, si può instaurare una dittatura in maniera legale?
Se si, la libertà potrebbe avere i giorni contati;
Se no, è limitata già ora.
Oppure, si può eliminare l’articolo che permette le revisioni costituzionali?
Se sì, il potere di revisione è in pericolo, se no, è incompleto.
Forse il più ovvio dei paradossi della democrazia, è una semplice variazione del ‘sorite’ (paradosso greco, che significa ‘mucchio’, attribuito a Eubulide di Mileto ed è noto anche come ‘paradosso del mentitore’ ndr), poiché nelle elezioni con molti elettori non succede mai che il vincitore vinca per un solo voto di differenza, nessun singolo voto è determinante.
Dunque, tanto vale non andare a votare.
Ulteriori paradossi riguardano invece la pratica della vita democratica, una volta che si sia deciso di andare a votare.
Non è infatti per niente chiaro come (o addirittura se) si possono determinare gli eletti, o distribuire i seggi, in maniera logicamente soddisfacente.
‘Democrazia’ è un termine piuttosto vago, che in Grecia significava soltanto ‘governo del popolo’.
Nell’inconscio collettivo occidentale esso ha acquistato il significato, più preciso, di ‘governo della maggioranza’.
E infatti, in genere, la votazione a maggioranza viene considerata come ‘il’ mezzo attraverso cui il popolo governa.
Sia direttamente, scegliendo fra alternative in un referendum, che indirettamente, scegliendo fra i candidati in una elezione.
Che le cose non siano così semplici è dimostrato dal paradosso delle elezioni del 2000, nelle quali un Paese come gli Stati Uniti, che si ritiene il più democratico del mondo (ahahahahahahah ndr), ha eletto alla presidenza un candidato come Geroge W. Bush, che aveva ottenuto un numero di voti minore al suo oppositore Al Gore.
Il primo problema da affrontare è, dunque, se la riduzione del governo del popolo a quello della maggioranza sia giustificata.
O almeno giustificabile.
In fin dei conti, il concetto di democrazia contiene implicitamente tutta una serie di aspetti, che forse sono meglio espressi da altri modi di governo in generale e di votazione in particolare.
Si potrebbe pensare che le uniche giustificazioni possibili, in questo campo, siano inconcludenti discussioni di filosofia politica.
Nel 1952 l’economista Kenneth May ha invece dimostrato matematicamente (cfr, Econometrica – 1952 -) che la votazione a maggioranza è ‘l’unico’ procedimento di scelta fra due candidati che soddisfi le seguenti condizioni:
1) Libertà di scelta: ciascuno è libero di votare per il candidato che preferisce.
2) Dipendenza dal voto: il risultato di una votazione è determinato unicamente dai voti dati ai candidati.
3) Monotonicità: se un candidato vince in una votazione prendendo un certo numero di voti, vince anche in ogni votazione in cui prenda più voti.
4) Anonimato: non ci sono votanti privilegiati.
Poiché le assunzioni precedenti sono contenute implicitamente nel concetto di democrazia, il teorema di May dimostra che non ci sono alternative democratiche alla votazione a maggioranza, nel caso di due soli candidati.
E mostra anche come una discussione politica, quando sia basata (come raramente accade ndr) su argomenti concreti, possa essere semplice e precisa.”

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il Mondo in cui viviamo


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3012

“Viviamo in un mondo materialista costruito sul furto, la competizione, lo sfruttamento, l’egoismo… tutto è predisposto per impedire alla coscienza di svilupparsi, perché la coscienza disturba, confonde.
Il sistema scolastico mantiene i bambini a un livello distante dalla presa di coscienza, un livello che impedisce al mondo di cambiare.
Esiste una evidente cospirazione che tende a mantenere il mondo così com’è, su fondamenta prive di morale.
A sessant’anni, al tramonto della vita, gettiamo gli esseri umani nella pattumiera della società.
Li abbiamo abituati da sempre a quest’idea e, accettandola, gli individui vivono accompagnati dall’angoscia di raggiungere questa età critica.
Ci troviamo all’interno di una società criminale che distrugge l’essere: la cospirazione è contro il risveglio.”

(Alejandro Jodorowsky)

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la Morte e l’Aldilà


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2854

La Storia, è fisica, materiale, quindi ‘dimostrabile’ oggettivamente;
la ‘metafisica’, al contrario, è quello che sentiamo e/o intuiamo. e che riguarda la nostra interiorità, ma che, proprio perché ‘meta’ non può essere empirica, ma riguarda soltanto *gli elementi contingenti delle nostre esperienze sensibili, quindi degli aspetti che riteniamo più autentici e fondamentali della realtà;
la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell’essere.*
(cit. Wiki).

Leggendo CAPIRE IL TAOISMO, di cui abbiamo già parlato, si possono trovare ulteriori spunti che pongono di fronte ai veri ‘misteri’ dell’esistenza che sono, appunto, metafisici.

LA MORTE E L’ALDILA’

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Da: Hsi-yu chi (Viaggio a Occidente) di Wu Cheng’en

“Devi afferrare fino in fondo questo importante segreto…
Risparmia e coltiva le forze della vita…
Tutto è composto di seme, respiro e spirito,
Fa’ attenzione mettili al sicuro; ferma ogni dispersione.
Ferma ogni dispersione, preservali nel corpo.
Accogli i miei insegnamenti e la Via prospererà…
Rimuovono i cattivi desideri, conducono alla purezza.
Conducono alla purezza, splendente e luminosa.
Tu puoi volgerti alla Piattaforma di Cinabro e godere della splendente luna.
La luna tiene il Coniglio di Giada, il sole tiene il Corvo,
Di là anche la Tartaruga e il Serpente, attorcigliati assieme.
Attorcigliate assieme, le forze della vita sono potenti,
Puoi piantare il loto d’oro nel mezzo del fuoco.
Raccogli le Cinque Fasi; invertile per usarle.
Una volta terminato il lavoro, puoi essere un Buddha o un immortale, a tuo piacere.”

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Posto così è un brano quasi incomprensibile perché letto seguendo i canoni cui siamo abituati; una lettura certamente’non facile’ soprattutto perché distante dalla nostra antropologia culturale, che è così diversa da quella cinese.
Allora proviamo a leggere il commento di Jennifer Oldstone Moore, che queste ‘antropologie’ le ha studiate e ora sta cercando di diffonderle, come ‘conoscenze’, non certamente come ‘dogmi’.

“Questo brano proviene da Viaggio in Occidente, noto anche come ‘Scimmia’, un romanzo di grande intrattenimento scritto nel 1592 de Wu Cheng’en.
Letto ancora oggi in Cina, racconta la storia di un monaco buddhista e dei suoi quattro discepoli in un pellegrinaggio in India.
Ma questo popolare racconto può anche essere interpretato come allegoria dell’immortalità taoista, dell’illuminazione buddhista e della coltivazione della mente confuciana (che vengono raggiunte tutte e tre alla fine del romanzo).

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Gran parte del testo è carico di simbolismo, avendo luogo nel corpo di un iniziato e presentando ovunque sottili riferimenti alle pratiche taoiste.
La storia mostra in quale maniera i ‘tre insegnamenti’ di taoismo, buddhismo e confucianesimo si possono abbracciare simultaneamente.
Questa poesia contenuta nel romanzo si riferisce alla iniziazione taoista della Scimmia (uno dei personaggi principali del libro, nonché il migliore dei discepoli), che è stato ritenuto degno di ricevere gli insegnamenti segreti di un patriarca taoista.
I versi presentano molte nozioni alchemiche: la conservazione e purificazione dei fluidi corporei; simboli quali il serpente e la tartaruga usati dai taoisti per denotare yin e yang; e l’inversione delle ‘cinque fasi’ (cinque elementi o agenti ‘wu-hsing’ sono diventate un potente principio organizzatore per il pensiero cinese e taoista), per invertire gli effetti del tempo, un’indicazione della ‘Via’ che alla fine porta a trascendere la morte e a conseguire l’immortalità.”

Da sottolineare che in questo testo, si fa riferimento all’alchimia, che il pressapochismo semantico in uso oggi, considera come un qualcosa legato alla ‘stregoneria’ o all’esoterismo più spicciolo.
Non è così !
L’alchimia era, all’epoca, una pratica ‘scientifica’ (con molte similitudini con la chimica moderna) che, non avendo mire di ‘mercato’ (a parte i soliti cialtroni…) si dedicava alla ricerca della ‘pietra filosofale’ intesa come: *l’esercizio di una filosofia (scienza) come propedeutica al raggiungimento di uno stato ‘metafisico’ di conoscenza, un processo di liberazione spirituale.*
(mi sono fatto ancora aiutare da Wiki)

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