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Prima di tutto vennero a bruciare le palme.
E fui contento perché l’olio di palma era dannoso, anche se non so per cosa, ma così dicevano su Facebook e sicuramente avevano ragione.
Poi vennero a scuotere i pini (grazie ai figli di botanica che hanno rilevato l’errore) per far cadere le pigne.
E stetti zitto, perché i pinoli costavano davvero tanto ed ero costretto a comprare il pesto all’Eurospin, puttana ladra.
Poi vennero a scorticare gli abeti, e fui sollevato, perché così nessuno poteva più fare l’albero di Natale e sarebbero rimasti solo tutti quei Santa Claus appesi ai balconi.
Poi vennero a tagliare i lillà, perché avevano un accento che non gli piaceva, e non dissi niente.
Infine vennero a spinare i cactus, a perculare i bonsai, ad essiccare i salici, a ricoverare il rododendro, a mettere i tigli in collegio, a disintossicare il pero, ad avvicinare l’ontano.
Alla fine non rimase più nessuna pianta, ma tanto, oramai, l’ossigeno per il cervello non serviva più a nessuno.
Kotiomkin
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Tanto, prima o poi, la Natura si ribellerà… anche contro il male della stupidità. 🙂
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sicuro …
ciao 🙂
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Stupenda!
ciao Claudio 🙂
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in effetti non è male …
ciao Pietro 🙂
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🙂
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