𝕯𝖊𝖌𝖗𝖆𝖉𝖔


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“La morte, nella tradizione arcaica orientale (giapponese), non è considerata la peggior sciagura che possa capitare ad un uomo;
peggio di morire è la vergogna, la perdita della dignità, la deflorazione dell’armonia”.

Marcello Veneziani – (saggista)

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“Il guaio è che piacciono porcherie colossali.
Piacciono perché non c’è educazione estetica, educazione alla conoscenza della bellezza e al suo importantissimo significato per la nostra vita.
Si tende a svilire il bello quasi fosse la dimensione futile dell’esistenza e lo si corconda di banali moralismi per cui il bello sarebbe la causa della nostra deriva consumistica, del degrado dei valori, dell’effimero da cui siamo circondati.
E’ esattamente il contrario; se non si conosce la bellezza, non si comprenderà mai l’eticità della vita”.

Stefano Zecchi – (ex professore di estetica all’Università Statale di Milano)

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“Un tempo, gli operai non erano servi.
Lavoravano, coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben fatta.
Era naturale, era inteso, era un primato.
Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per sé, nella sua stessa natura.
Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba fosse ben fatta,
E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano, secondo lo stesso principio della cattedrale.
E sono solo io, ormai così imbastardito, a farla adesso così lunga.
Per loro, in loro non c’era allora neppure l’ombra di una riflessione.
Il lavoro stava là.
Si lavorava bene.
Non si trattava di essere visti.
Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto”.

Charles Peguy – (poeta e saggista 1873-1914)

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… poi ci sono i “gattopardeschi” politici, tollerati dagli ignavi …

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𝕝𝕒 𝕍𝕖𝕣𝕚𝕥𝕒’


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1411

“Ma come potresti elevarti al di sopra dei giorni e delle notti se non spezzerai le catene che tu stesso all’alba della tua comprensione hai legato attorno al tuo mezzogiorno.

Ciò che tu chiami libertà è in verità la più forte di queste catene, sebbene i suoi anelli scintillino nel sole e abbaglino gli occhi.”

(Khalil Gibran)

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( tratta dalla pagina FB di  Realtà, inganno e manipolazione )

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𝖑𝖆 𝕽𝖊𝖆𝖑𝖙𝖆’ 𝖓𝖊𝖌𝖆𝖙𝖆


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1409

Gli ipocriti hanno giurato sulla stessa Costituzione che, grazie all’opposizione del Popolo italiano, non sono riusciti a violentare.
I perdenti sono stati confermati, i lacchè premiati.
Chi doveva lasciare la politica si è incollato alla poltrona, chi doveva vergognarsi sorride alle telecamere.
Chi si sarebbe dovuta nascondere nei caveau di Banca Etruria si è fatta promuovere sottosegretario a Palazzo Chigi.
L’indignazione è molta ma anche la voglia di continuare a lavorare per farli sparire, definitivamente, dalla scena politica.
Non molleremo mai, sosteneteci!

Alessandro Di Battista

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