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Scusate ma questo post (di cui il contributo è comunque apprezzabile ed interessante) è un O.T.

segue ad un SECONDO attacco da me subito (sul Blog di una amica che non c’entra nulla, visto che sul mio gli ho vietato l’ingresso) da uno dei candidati al prossimo Premio Nobel per la letteratura su Blog; Uno “sfrucugliamento” del tutto gratuito;
ne consegue che inserirò solo poche innocue immagini (dovrei cercarne di “brutte” ed allora evito);
chi mi legge su questo mio Blog si renderà facilmente conto di quello che legge ma soprattutto di chi lo ha scritto :
i miei pensieri sono firmati;
le cose che condivido (e su cui concordo) sono firmate (da altri),
i servizi o gli articoli che vi linko ovviamente non li ho scritti io,
Le cose prese da FB hanno sempre un messaggio da me condiviso e non si tratta certo di gossip o pettegolezzi, comunque sono firmati,
i contributi che allego ad alcuni commenti sono opera di grandi autori, di sicuro non me ne assumo la paternità, cerco solo di “capirli” (insieme a voi) e a volte sono talmente “tosti” che faccio anche fatica a riuscirci, li faccio precedere da commenti miei sull’argomento e se questi commenti non sono culturalmente all’altezza me ne scuso (solo con voi), ma questo sono io !!!
chi eventualmente a volte me li suggerisce conta qualcosa per voi ?
Le immagini sono tutte tratte da internet e la mia ricerca è una “attività” che vi garantisco impegna abbastanza (occorre non metterle a caso, evidentemente 😉 ),
Vorrei che mi diceste se vi ho dato l’impressione di “millantare” un grado di cultura superiore a quello reale (scarso e sempre dichiarato) che mi appartiene !
Perché è di questo che sono accusato !!
Vi chiederete il motivo, cosa assolutamente legittima del resto …
non vi posso svelare tutto il pregresso nel rapporto tra di noi (qualcuno di chi mi legge lo conosce e lui lo meriterebbe anche) ma di sicuro nel momento in cui si tronca un rapporto la scelta migliore è quella di andare ognuno per la propria strada;
a quanto pare lo sto facendo solo io …

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Devo convenire che a volte non basta avere 4 zampe per farsi chiamare “lupo”, a quanto pare anche altri tipi di animali hanno 4 zampe …
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libro di Arthur Schopenhauer:
AFORISMI SULLA SAGGEZZA DEL VIVERE
Capitolo: DI QUELLO CHE UNO RAPPRESENTA
Ovviamente “dedicato”
“Questo aspetto, ossia la nostra esistenza nell’opinione altrui, per una particolare debolezza della nostra natura è sempre tenuto in eccessiva considerazione, benchè la riflessione più semplice potrebbe insegnarci che, preso in sé, non è affatto essenziale per la nostra felicità.
Risulta quindi pressoché inspiegabile come mai ogni uomo si rallegri tanto dentro di sé ogni volta che avverte negli altri segni di opinione favorevole nei suoi confronti, o che la sua vanità viene in qualche modo lusingata.
Com’è inevitabile che il gatto faccia le fusa quando lo si accarezza, così sul viso della persona che viene lodata si dipinge una dolce voluttà – in particolare se la lode riguarda l’ambito delle sue aspirazioni – per quanto le parole lusinghiere possano essere palesemenre bugiarde.
Spesso i segni del consenso altrui la consolano di una disgrazia reale, o dalla scarsità con cui scorrano per lei le fonti principali della nostra felicità di cui abbiamo trattato.
E, viceversa. c’è da restare stupefatti di quanto infallibilmente la offenda e spesso l’addolori profondamente ogni ferita alla sua ambizione, in ogni senso, grado o circostanza, ogni forma di disistima, di trascuratezza, ogni mancanza di riguardo.
Dato che su questa qualità naturale si basa il senso dell’onore, può darsi che essa abbia effetti vantaggiosi per la buona condotta di molti, come surrogato della loro moralità; ma sull’intima felicità dell’uomo, e innanzitutto sulla pace e indipendenza dell’animo che ne è parte così essenziale, essa agisce in modo più perturbatore e nocivo che corroborante.
E’ consigliabile, perciò, a nostro avviso, porle dei limiti, e, mediante un’opportuna riflessione e un giusto apprezzamento del valore dei beni, moderare per quanto è possibile quella grande suscettibilità nei confronti dell’opinione altrui sia quando è lusingata sia quando è ferita: perché entrambi i casi sono appesi allo stesso filo.
Altrimenti si rimane schiavi dell’opinione e del parere altrui.
Sic leve, sic parvum est, animum quod laudis avarum subruit ac reficit (E’ così irrilevante, così piccola cosa quello che abbatte e risolleva l’animo avido di lode) – Orazio – (Epistole II, 1, 179)
Un giusto apprezzamento del valore di ciò che si è in sé e per sé, rispetto a ciò che si è solo agli occhi degli altri, contribuirà molto alla nostra felicità.
Nel primo rientra tutto ciò che riempie il tempo della nostra esistenza, il contenuto interiore di essa, e quindi tutti i beni che abbiamo considerato sotto i titoli ‘quello che uno è’ e ‘quello che uno ha’.
Perché il luogo in cui tutto trova il suo campo d’azione è la propria coscienza. Invece il luogo di ciò che noi siamo per gli altri è la coscienza estranea: è la rapprentazione in cui noi compariamo, insieme coi concetti impiegati per formarla.
‘I ceti più elevati, col loro splendore, il loro sfarzo, la loro magnificenza, e con le loro esibizione di ogni genere, possono ben dire: la nostra felicità è esclusivamente fuori di noi: sta nelle teste degli altri’. […]
A parte questo, ciò che avviene in una coscienza estranea è, in quanto tale, per noi indifferente, e anche noi diverremo a poco a poco indifferenti nei suoi riguardi una volta raggiunta una sufficiente conoscenza della superficialità e della futilità dei pensieri, della limitatezza dei concetti, dalla meschinità dei principi, dall’assurdità delle opinioni e dalla quantità di errori che albergano nella maggior parte dei cervelli; quando inoltre sperimentano personalmente con quale disprezzo si parli di ognuno una volta che non si ha più ragione di temerlo e se si crede che non gli verrà riferito; e specialmente poi quando avremo sentito come una mezza dozzina di imbecilli parlino con disprezzo dell’uomo più degno.
Allora ci accorgeremo che chi dà grande valore all’opinione degli uomini tributa loro un onore eccessivo. […]
Ma quando si osserva come pressochè tutto quello a cui per l’intera vita gli uomini tendono instancabilmente, con sforzo incessante e tra mille pericoli e fatiche, ha come scopo supremo di innalzarsi nell’opinione altrui, in quanto non solo cariche, titoli e onorificenze, ma anche le ricchezze e persino la scienza e l’arte in fondo sono perseguiti principalmente per questo, e che il traguardo sommo a cui mira è la maggiore considerazione degli altri, questo, purtroppo, dimostra solo la vastità della follia umana.
Attribuire troppo valore all’opinione altrui è un errore universale; sia esso radicato nella nostra natura o sorto per effetto della vita sociale e della civiltà, in ogni caso esso esercita sul complesso delle nostre azioni un influsso smisurato e contrario alla nostra felicità.”
Scire tuum nihil est, nisi te scirehoc sciat alter (Il tuo sapre non conta nulla se qualcun altro non sa che tu sai) – Persio – (Satire I,27)
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Un saluto a tutti voi 🙂
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