§
Sempre interessante leggere gli scritti di Vittorino Andreoli che riesce a rendere semplici e comprensibili anche discorsi su argomenti fondamentali ma magari, per qualcuno, di difficile comprensione;
l’analisi che fa in questo pezzo sul la correlazione tra denaro e stupidità è mirabile;
io aggiungerei che quello che ci dice non è solo una cosa che realmente accade ma che ha provocato addirittura la nascita di una nuova professione che molti oggi intraprendono: quella dei promotori finanziari …
dei professionisti a cui affidare i propri risparmi affinchè li facciano “fruttare” … soldi che devono produrre soldi …
la cosa più assurda che esista sia perché è dannosa per l’economia reale e sia perché si perde sempre più di vista il ruolo fondamentale ed unico del denaro, cioè quello di essere lo strumento per ottenere beni e servizi, una semplice merce di scambio;
questa “anomalia” ha preso velocemente piede e si è moltiplicata a livello esponenziale raggiungendo livelli pericolosissimi per il sistema intero:
è inutile che vi porti degli esempi perché avrete sicuramente anche voi pensato ai famigerati “derivati” e a tutti gli altri “titoli spazzatura” di cui si parla ormai quotidianamente;
altro fattore di negatività del denaro è che non è più qualcosa di “materiale” (controvalore di un valore reale quale l’oro) che si può toccare (le banconote) ma qualcosa di irreale (oltre che immorale): volete un prestito, andate in banca, un impiegato pigia su un tasto di un pc e sul vostro conto “magicamente” compaiono migliaia di € … che non esistono ma che voi dovrete “realmente” restituire (e non gratis) …
quindi mi pare evidente che ci sia correlazione tra il denaro e la stupidità … degli uomini, che il denaro ha fatto diventare un “dio” venerato da molti …
Claudio
§§§
da: IL DENARO IN TESTA di Vittorino Andreoli
Capitolo: STUPIDITA’
“Ci sono altri comportamenti legati al denaro che non sono oggetto di studio della psichiatria e quindi non hanno un nome preciso. Anche se non conducono nei piccoli o grandi manicomi della follia, sono comunque tremendi, impoveriscono la mente, quando addirittura non causano la sua degenerazione.
Tra questi mali il più diffuso mi sembra la stupidità da denaro.
In questo caso le capacità mentali ridotte si manifestano nel parlare proprio di soldi, come investirli, usarli, consumarli. E se si fa riferimento a qualsiaisi altro argomento, subito il discorso viene riportato al denaro, basta una frase. Nulla ne è estraneo. E’ un po’ quello che accade con alcuni teologi, che tirano in ballo Dio anche quandi si parla di spaghetti al pomodoro, perché si mangia per vivere ma la vita è diretta alla morte e quindi all’incontro con il Padre.
[…]
Sembrerà strano, ma non c’è tema che non abbia una dimensione economica. Quindi la stupidità da denaro è certamente facilitata dalla cultura (?) dominante che attribuisce un valore in denaro alle persone e a parti del loro corpo.
[…]
La stupidità da denaro raggiunge livelli che a volte superano ampiamente le oligofrenie più gravi.
Oligofrenia vuol dire ‘poco cervello’ e il termine si riferisce a quei casi in cui sia il livello intellettivo, mostrato con la scala Weiss, sia lo sviluppo affettivo sono veramente sotto soglia. Ebbene la stupidità da denaro giunge a livelli in cui si passa sovente dall’oligofrenia all’acefalia, che vuol dire ‘senza cervello’.
Alla base di queste considerazioni non c’è una lettura che intende demonizzare il denaro.
Non è il denaro in sé a provocarne la stupidità, ma l’interesse che accende.
Se il denaro invade tutto il mondo e tutto lo spazio mentale, diventa veramente un veleno per il singolo e per la società; se invece rimane nei limiti di un nutrimento utile per la propria esistenza e per la vita sociale, allora si pone al servizio dell’uomo e non può che ricevere elogi, senza nessuna condanna.
Insomma, est modus in rebus.
Tra un bicchiere di vino per celebrare un anniversario e la dipendenza da alcolo il bere a garganella c’è un salto notevole: il vino di per sé non è un male, è il modo in cui lo si consuma a fare la differenza
Così anche le nuove tecnologie possono essere angeli o demoni, a seconda nell’uso che se ne fa.
Se Internet ci aiuta a vivere attivamente nel mondo reale è una meraviglia; diventa un problema solo se lo si usa molte ore al giorno, sostituendo il mondo reale con quello virtuale.
[…]
La banalità delle persone che vedono, pensano e sognano soltanto il denaro è asfissiante.
Pur di non stare con loro, vien voglia di fermarsi con un cane randagio a parlare del più e del meno.
A questo punto, però, bisogna che all’uomo, e al cane, non venga in mente la solita idea: se si fosse pieni di soldi, tutto cambierebbe.”